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Le rovine di Tharros aprono le porte ai malati di Parkinson

Al via l'ottava edizione del progetto riabilitativo "Sail4Parkinson"

Oristano - sail4parkinson

Le rovine di Tharros aprono le porte ai malati di Parkinson
Al via l’ottava edizione del progetto riabilitativo “Sail4Parkinson”

Foto Sail4Parkinson

Al via l’ottava edizione di “Sail4Parkinson”, il progetto riabilitativo rivolto alle persone affette da Parkinson, con lo scopo di affiancare alle cure tradizionali lo stimolo fisico, emozionale e psicologico, attraverso il contatto col mare e la navigazione a vela.

Partito domenica, la “Sail 4 Parkinson” 2019, durerà una settimana. Organizzata in collaborazione con Limolo Activities ASD e Klesidra Compagnia teatrale, si svolgerà tra il comune di Cuglieri e la costa centro-occidentale della Sardegna, nell’area protetta della penisola del Sinis e nell’isola di Mal di Ventre.

Una settimana intensa che prevede diversi tipi di attività: lezioni di vela, teatro, musica, canto e danza. I partecipanti saranno stimolati nella gestualità, manualità, equilibrio, concentrazione, capacità di problem solving e nel dialogo, per renderli consapevoli delle potenzialità che spesso nascondono e sottovalutano.

Durante tutto il soggiorno i partecipanti hanno a disposizione uno psicologo e psicoterapeuta che garantisce loro un supporto psicologico individuale e di gruppo, sotto la supervisione del medico Nicola Modugno, presidente di Parkinzone Onlus e direttore del centro Parkinson e disturbi del Movimento all’I.R.C.C.S Neuromed di Pozzilli (Isernia).

Novità di questa edizione sarà l’appuntamento di domani con Dance Well, nella suggestiva area archeologica di Tharros. Questo progetto artistico, è nato a Bassano del Grappa in collaborazione con CSC, il centro per la scena contemporanea.

La professoressa Carla Del Vais, nel pomeriggio di martedì, proporrà una piccola visita guidata tra le rovine di Tharros, a cui seguirà un momento di confronto tra il dottor Nicola Modugno, i pazienti e la presentazione del libro di Adele Peluso “Sail with me…tra pioggia e sole”. Per chiudere in bellezza, si terminerà con una classe di Dance Well, condotta da Carlotta Bortesi e Emma Tramontana, con musica dal vivo.

ParkinZone ONLUS, che dal 2006 è al fianco dei Malati di Parkinson, continua a creare progetti che hanno come obiettivo quello di migliorare la qualità della vita dei malati e di chi gli sta vicino. Utilizzare le arti e le attività sportive e motorie per sviluppare strategie assistenziali e riabilitative è uno dei capisaldi dell’associazione, che oltre ad offrire sostegno pratico e psicologico ai malati ed ai loro familiari organizza laboratori artistici, gruppi di ascolto e corsi informativi.

Numerosi studi hanno dimostrato come l’attività fisica regolare e costante sia in grado di limitare la progressione e l’evoluzione della malattia e migliorare l’autonomia e la plasticità nei movimenti, limitando i dosaggi e i disturbi collaterali provocati dai farmaci.

“Il motivo della Sail 4 Parkinson non è uno”, spiega Nicola Modugno, “bensì molteplici. Per prima cosa con Sail4Parkinson creiamo un’opportunità di percorso riabilitativo, che raramente si prospetta per le persone affette da Parkinson, facendogli vivere un’esperienza completa con benefici duraturi nel tempo”.

“Nel Parkinson”, prosegue Modugno, “il problema più grande è costituito dagli
automatismi difettosi e rallentati, e dal fatto che i malati facciano fatica a concentrarsi su più cose contemporaneamente. Se il teatro da solo è in grado di smuovere la depressione e l’apatia, il connubio teatro e vela è in grado di fare ancora di più, agendo sulla parte emotiva e motivazionale del cervello. Ogni
paziente sviluppa in pochi giorni una maggiore autostima, il desiderio di superare i propri limiti e la ricomparsa di molti sentimenti dimenticati, quali l’allegria, l’entusiasmo, una maggiore socievolezza, l’autostima”.

L’iniziativa è rivolta a tutti ai malati di Parkinson, accompagnatori, giovani, anziani, ballerini e coreografi. La lezione cercherà di andare incontro alle capacità di tutti senza annoiare né scoraggiare. Il gruppo misto permette la crescita collettiva, l’inclusione sociale, il senso di appartenenza ad un gruppo, il
sostegno reciproco e non ghettizza.

La locandina

Lunedì, 22 luglio 2019

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