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Un naso elettronico contro la puzza dai rifiuti, ma la protesta continua

Il Comitato civico di Sant'Anna contesta ancora il Consorzio industriale per l'impianto di Masangionis

Rifiuti - Impianto Masangionis

Arriva un naso elettronico contro la puzza dai rifiuti, ma la protesta continua
Il Comitato civico di Sant’Anna contesta ancora il Consorzio industriale per l’impianto di Masangionis

Mantenendo fede a un impegno assunto tempo addietro, il Consorzio industriale di Oristano fa partire un sistema di monitoraggio dei cattivi odori lamentati dai residenti delle zone di Sant’Anna e Is Bangius e addebitati all’impianto di trattamento dei rifiuti realizzato e gestito dallo stesso Consorzio nella zona di Masangionis. Il Comitato per la qualità della vita Sant’Anna, Is Bangius, Masongiu contesta, però, l’ente consortile. In una nota, il referente del Comitato Giorgio Salis, lamenta come l’iniziativa preveda l’utilizzo sino al 19 agosto, quindi per un mese, di un cosiddetto naso elettronico, installato in un’abitazione di Sant’Anna, nell’ambito di un progetto di rilevamento curato dalla Fondazione Edmund Mach dell’Istituto San Michele all’Adige (Trento). Una soluzione che il Comitato giudica insufficiente: “Dopo 7 lunghi anni di continue proteste e segnalazioni fatte direttamente o per il tramite dei sindaci il Cipor ha il coraggio di avviare una campagna di monitoraggio odori con l’utilizzo di un solo strumento e per un solo mese all’anno, previo incarico (lautamente retribuito dallo stesso CIPOR e quindi con danari pubblici che arrivano dalle tasche dei contribuenti), mentre ha ignorato le rilevazioni di un campione certamente statisticamente più rilevante fatto da nasi veri, umani, infinitamente più sensibili del “naso elettronico” (solo 1 e pagato a caro prezzo)”.

Nella nota il referente del Comitato Giorgio Salis riferisce peraltro che nella stessa giornata di ieri alle 7 e per 20 minuti “la puzza è stata avvertita” nuovamente.

Nel documento del Comitato civico, inoltre, si dà conto di un’assemblea convocata dal Consorzio industriale per illustrare l’iniziativa. Vengono lamentate diverse assenze: dell’Assl, dell’Arpas, della Provincia di Oristano. Assente anche la sindaca di Arborea Manuela Pintus: “Raggiunta al telefono”, scrive il referente del Comitato civico Giorgio Salis, “ si diceva ormai esausta dalle mancate promesse del Cipor, che come di consueto non l’ha avvertita per tempo”. Presente, invece, il sindaco di Marrubiu Andrea Santucciu. “Prendendo la parola”, fa sapere il Comitato civico, “confermava che la puzza non può più essere considerata come un forse, è un dato oggettivo, e il Cipor deve farsene carico risolvendo le criticità dell’impianto senza sprecare risorse in monitoraggi pagati a caro prezzo”.

Durante la riunione il direttore del Consorzio industriale di Oristano Marcello Siddu e il responsabile dell’impianto Salvatore Daga sarebbero stati fortemente contestati e avrebbero risposto ricordando come i comuni di Arborea e Marrubiu prendano decine di migliaia di euro a titolo di compensazione.

“Concludendo”, scrive il referente del Comitato per la qualità della vita Sant’Anna, Is Bangius, Masongiu Giorgio Salis, “purtroppo si continua a temere che la Regione Sarda e il Cipor non vogliano tener conto dell’opposizione degli amministratori locali e della molestia lamentata e subita dalle popolazioni, e possano estendere la superficie occupata dalla discarica, come ammesso dagli stessi rappresentanti del Cipor tra le urla di dissenso dei presenti, mentre questa ennesima presa in giro del naso elettronico (a spese del contribuente) potrebbe essere l’anticamera del tentativo di rifilarci anche un biodigestore anaerobico, con il tentativo di farlo passare come una soluzione al problema della puzza, e che in mani così poco affidabili rischia di essere una medicina peggiore del male che pretende di curare”.
“Chiediamo l’aiuto di tutte le Istituzioni”, prosegue la nota del Comitato, “incluse quelle che sono state assenti all’incontro di cui ho fornito il resoconto, e sollecitiamo le realtà produttive come la 3A, i Produttori di Arborea e la neo insediata Bonifiche Ferraresi, perché venga fermata la violenza che si sta perpetrando a danno dei Cittadini e il potenziale danno all’immagine di un territorio a vocazione agricola come quello della piana di Arborea dove sono allevati migliaia di capi di bovini, lavorati e trasformati latte e carni, e prodotti ortaggi che ogni giorno finiscono sulle nostre tavole”.

Domenica, 21 luglio 2019

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