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La vecchia Sbs rinasce diventando il più grande polo officinale in Italia

Tra Arborea e Marrubiu il progetto di Bonifiche Ferraresi. E ora col gruppo Cremonini un centro per i bovini

La vecchia Sbs rinasce diventando il più grande polo officinale in Italia
Tra Arborea e Marrubiu il progetto di Bonifiche Ferraresi. E ora col gruppo Cremonini un grande centro per i bovini

Foto BF Sarde

Torna ai fasti di un lontano passato l’azienda agricola dell’ex Società bonifiche sarde di Arborea, diventata la più grande azienda biologica italiana per la produzione delle erbe officinali e che si appresta adesso ad avviare un modernissimo centro ingrasso per bovini con 2500 capi. Il tutto sotto la regia della nuova realtà imprenditoriale, la Bonifiche Ferraresi Sarde, inserita in un gruppo unico in Europa per la sua tipicità.

Stamane si è tenuto nel nuovissimo Centro 3 Sassu, a Marrubiu, l’Open Day di BF Sarde, iniziativa organizzata dalla società del gruppo BF Spa, gruppo agro-industriale quotato alla borsa di Milano, per presentare alle istituzioni e ai principali stakeholder regionali il piano industriale di BF Sarde. Per l’occasione, la società ha anche inaugurato il nuovo headquarter di BF Sarde dopo gli interventi di recupero e di riqualificazione architettonici.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato la Presidente di BF Spa, Rossella Locatelli, l’Amministratore Delegato di BF SpA, Federico Vecchioni, il Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, il Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, il Segretario Generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo, il Presidente Regionale Coldiretti, Battista Cualbu, l’Assessore all’Agricoltura, Gabriella Murgia, il Sindaco di Marrubiu, Andrea Santucciu, quello di Arborea Manuela Pintus, il Professore dell’Università degli Studi di Bologna, Felice Adinolfi, l’Amministratore Delegato di John Deere Italiana, Marzio Devalle e il Commissario al Consorzio di bonifica Battista Ghisu.

“L’iniziativa di oggi rientra nel percorso, che abbiamo avviato negli ultimi mesi nei territori che vedono la presenza dei nostri centri di produzione, di presentazione e valorizzazione del piano industriale del gruppo BF SpA e del piano di investimenti, in fase di completamento, per le aree di interesse – ha dichiarato Federico Vecchioni, Amministratore Delegato di BF SpA che ha proseguito “BF Sarde è per noi il fiore all’occhiello per i temi legati alla sostenibilità. Qui infatti BF SpA, in linea con quanto da sempre annunciato, ha creato la più grande azienda agricola per estensione a produzione interamente biologica”.

Foto BF Sarde

Un rilancio ottenuto in due anni. Il percorso che ha portato alla rinascita e al rilancio di BF Sarde inizia nel febbraio 2017, quando BF SpA acquisì il compendio aziendale di Bonifiche Sarde in liquidazione (573 ettari) e riassunse tutti i 26 collaboratori. Contestualmente stipulò un atto di concessione per 15 anni rinnovabili con l’Agenzia Laore per i contigui 429 ettari.

Il contesto della ex Società Bonifiche Sarde era caratterizzato da uno stato di improduttività e di abbandono quasi decennale, ragion per cui i 1000 ettari estesi tra Arborea, Marrubiu e Terralba erano difficilmente coltivabili, sia a causa della prolungata assenza di attività produttiva, sia a causa delle condizioni generali di abbandono.

Nei circa 20 mesi di intensi interventi per rimettere in produzione l’azienda sarda si è operato fin da subito per l’ottenimento, per la parte di proprietà, della conversione a biologico ottenuto in tempi record (anche agevolati dal lungo periodo di inattività dei terreni); successivamente gli agronomi di BF SpA hanno avviato una serie di analisi dei terreni (calcoli sulle pendenze, volumi d’acqua, valutazioni relativamente al tipo di lavorazione più o meno impattanti per terreni, tipo di strutture idrauliche necessarie per permettere un miglioramento produttivo) per poter stabilire e applicare le metodologie agronomiche in grado di ristabilire un’attività produttiva sui 1000 ettari della tenuta.

Parallelamente si è proceduto con la cantierizzazione della vecchia sede che come il resto dell’azienda versava in condizioni di grave abbandono (data dalla cessione delle attività). La sede ha visto interventi di restauro conservativo, scelta motivata dal fatto che il Centro 3 Sassu fa parte per il piano paesaggistico, essendo una costruzione del 1954, del Centro Matrice e quindi è vincolato per quanto riguarda la sua architettura. La nuova struttura oltre ad ospitare i nuovissimi uffici, una sala conferenze e ambienti per i dipendenti, prevede la presenza di nuovi magazzini per lo stoccaggio delle produzioni, nuovi forni per i primi trattamenti di essicazione delle erbe officinali, trattamenti che avvengono prima della partenza per il centro produzioni delle tisane di Bonifiche Ferraresi a Cortona e nuovi hangar per accogliere le nuove macchine.

Il rilancio dell’azienda oltre a passare dal totale recupero della terra, dalla riqualificazione della sede e dalla dotazione di nuovi e moderne macchine agricole per l’agricoltura di precisione, è passata anche da un altro capitolo fondamentale: la qualificazione dei dipendenti.

Nuove metodologie di lavoro, colture ad alto valore aggiunto, nuovi e moderni macchinari e non ultimo l’appartenenza ad un Gruppo agro – industriale quotato in borsa – unico in occidente – che controlla l’intera filiera (dal genoma allo scaffale), che implica processi costanti di formazione eseguiti nelle diverse realtà del Gruppo.

“L’energia, la professionalità e l’attaccamento all’azienda dimostrato da tutti i collaboratori di BF Sarde è stata fin da subito una delle chiavi per poter rispondere in così poco tempo a una sfida così difficile: salvare, rigenerare e rilanciare, ripeto in soli 20 mesi circa, un’azienda ferma da quasi un decennio” ha dichiarato Federico Vecchioni, Amministratore Delegato BF SpA.

BF Sarde si inserisce perfettamente nel piano industriale del gruppo BF SpA sia per quanto riguarda l’integrazione in filiere importantissime ad alto valore aggiunto come quella delle erbe officinali ma anche perché fornisce al Gruppo una tenuta unica nel suo genere per contesto climatico e quindi potenziale di produzione agricola.

“Se la tenuta di Jolanda di Savoia rappresenta il centro per la coltivazione e la produzione di tutta la filiera risicola di Bonifiche Ferraresi e Cortona è oggi il centro per la produzione dei legumi, delle orticole e dell’olivicoltura intensiva e la produzione delle tisane, BF Sarde rappresenta la più grande azienda biologica italiana per la produzione delle erbe officinali”. ha dichiarato Claudio Pennucci, Direttore agro-industriale di BF SpA.

Oggi tra le erbe officinali già coltivate vi sono: basilico, elicriso, menta peperita, lavanda, stevia rebaudiana, peperoncino, tarassaco, maggiorana, timo, rosmarino, salvia, eucalipto e lippia. Il nuovo anno e i nuovi raccolti vedranno l’inserimento di nuove linee di produzione ad alto valore aggiunto come lo zafferano biologico, camomilla, echinacea e bardana.

Le varietà di erbe officinali coltivate sui terreni sardi sono funzionali e protagoniste già oggi per la produzione delle tisane 100% materia prima italiana a marchio “Le Stagioni d’Italia”, il brand ombrello di Bonifiche Ferraresi sbarcato in GDO un anno fa e protagonista nella fascia premium nei segmenti pasta, riso, tisane, cereali, legumi e nei prossimi mesi anche nel miele e nelle farine.

“Crediamo fermamente – così Antonio Posa, direttore Commerciale e Marketing BF SpA – che un’agricoltura attenta e sostenibile possa dare un valore aggiunto ai nostri prodotti ma, soprattutto, contribuire alla salvaguardia dei nostri territori. Abbiamo portato avanti alcune iniziative specifiche, come la rinuncia ai glifosati, e stiamo implementando progetti per produrre energia green e per togliere la plastica dai nostri campi. Inoltre, attraverso un recupero di varietà antiche, vogliamo recuperare cereali che sono stati estromessi dal mercato, ma che hanno grandi potenzialità sotto il profilo organolettico e della resistenza in campo. BF Sarde e le sue coltivazioni in biologico sono un ulteriore tassello in questa direzione”.

Il nuovo centro bovini in collaborazione col gruppo Cremonini. Tra i tanti progetti previsti per i prossimi mesi, di particolare interesse vi è quello che vede come protagonista la zootecnia. Il progetto ha al centro gli accordi di filiera per la valorizzazione del settore zootecnico italiano, che lega Inalca, società del gruppo Cremonini, socio di Bonifiche Ferraresi, specializzata nell’allevamento e produzione delle carni bovine, e il Ministero dell’Agricoltura. Il progetto prevede per la metà del 2020 la fine dei lavori per la creazione di un eco distretto zootecnico sul modello di quello di Bonifiche Ferraresi nella tenuta di Jolanda di Savoia (stalle aperte, con grandi spazi a disposizione dei bovini, con ambienti salubri sottoposti a controlli continui per atmosfera, umidità e temperatura) e l’arrivo di 2.500 bovini al Centro Sassu 3, dove saranno svezzati all’interno di stalle all’avanguardia e tra le più moderne ed ecosostenibili d’Italia. La zootecnica per l’attività agricola del Gruppo BF Spa è importantissima: gli permette di utilizzare in campo la sostanza organica di primissimo livello prodotta dai bovini per un’agricoltura sostenibile e di qualità. Una parte dei terreni sarà ovviamente dedicata alla produzione dell’alimentazione per gli animali. Tutto rigorosamente a km 0.

L’iniziativa in collaborazione con Inalca è un’ulteriore conferma della capacità di Bonifiche Ferraresi di conciliare innovazione e tradizione in agricoltura: la zootecnica è infatti profondamente connessa al territorio e alla storia di Arborea. Il cantiere per l’eco distretto zootecnico ha subito un rallentamento a causa del ritrovamento negli scorsi mesi di un cospicuo quantitativo di amianto, pari ad oltre ventimila metri quadrati. L’intervento ha visto un importante investimento diretto del gruppo BF spa per la bonifica dell’area.

“Il rilancio di un polo produttivo come quello di BF Sarde dimostra come imprese radicate nei territori con attività sostenibili siano la garanzia più valida per l’occupazione, la tutela della biodiversità, della fertilità della terra, la salvaguardia dell’assetto idrogeologico dei territori e la difesa della salubrità dei territori e delle comunità. È indispensabile quindi – ha proseguito Federico Vecchioni – che ci sia attenzione da parte delle istituzioni e delle realtà preposte al governo del territorio che devono, insieme a noi, essere cooprotagonisti e corresponsabili in termini di risultati. Mi riferisco al tema dell’idrovora, che per noi e per tutto il contesto agricolo della zona, è fondamentale. Senza infrastrutture adeguate tutto il comparto agricolo locale soffrirà ingenti perdite in caso di intense piogge come lo scorso anno.

Innovazione quindi, ma anche sostenibilità, un connubio che l’azienda persegue ormai da anni attraverso l’applicazione dei principi dell’agricoltura di precisione.

In particolare, dal punto di vista tecnologico, la tenuta sarda ha già visto l’acquisto di nuove macchine agricole (trattori da 120 cavalli fino a 300 cavalli). Sono allo studio ulteriori investimenti per nuovi macchinari e altra strumentazione adeguata alle colture biologiche.

Venerdì, 7 giugno 2019

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