Riparte la mobilitazione in difesa dell'ospedale di Ghilarza - LinkOristano
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Riparte la mobilitazione in difesa dell’ospedale di Ghilarza

Arriva la Commissione regionale sanità e il Comitato civico chiama i sindaci

Ghilarza - ospedale Delogu - occupazione

Riparte la mobilitazione in difesa dell’ospedale di Ghilarza
Arriva la Commissione regionale sanità e il Comitato civico chiama i sindaci

La mobilitazione del Comitato dei cittadini davanti al Delogu di Ghilarza – Foto di Serafino Corrias

Tornano in strada i cittadini per difendere il sistema sanitario provinciale e suoi ospedali di Oristano, Ghilarza e Bosa. Il Comitato dei cittadini per l’Ospedale Delogu bene comune ha proclamato una nuova “giornata di lotta”, chiamando davanti alla piazza del nosocomio tutta la popolazione del Guilcier, del Barigadu e del Montiferru per venerdì prossimo, 7 giugno, alle 10, in occasione della visita della Commissione Regionale Sanità, annunciata dal presidente Domenico Gallus.

Il comitato ha invitato i sindaci dei comuni del territorio a convocare i rispettivi Consigli davanti all’Ospedale Delogu di Ghilarza.

“Abbiamo vissuto il tempo vittorioso della lotta territorialmente condivisa che partorì Oristano quarta Provincia e l’antico poeta greco avrebbe potuto dire anche di noi in quel periodo, “… contenti, in pace, si spartivano i frutti del loro lavoro in mezzo a beni infiniti, ricchi d’armenti, cari agli dei beati.” Poi sono seguiti gli anni improvvidi delle cicale, che ci hanno portato e ci costringono a vivere oggi, anche il tempo amaro del titano Kronos, del padre scellerato (Oristano) che tenta di mangiare i propri figli (Ghilarza e Bosa)”, si legge nella nota diffusa dal Comitatoe firmata da firmata da Raffaele Manca, Livio Deligia e Immacolata Boeddu . “In tale contesto e nonostante tutto, l’ultimo proclama di guerra, malamente partorito nell’angusto ambito ospedaliero cittadino e strombazzato scompostamente nella sede consiliare oristanese da banditori strampalati, non meriterebbe risposta aggiuntiva a quanto già pubblicamente dichiarato dal Sindaco di Bosa Luigi Mastino e dal Presidente dell’Ordine dei Medici di Oristano Antonio Sulis”.

“E tuttavia, considerato che nell’insicurezza di un mare sempre gravemente tempestoso anche l’Ospedale di Ghilarza, come quello di Bosa, si trova a convivere con Oristano dentro lo stesso precario gommone di salvataggio, non può essere taciuto che riteniamo sconsiderato e assolutamente inaccettabile che qualche oristanese aspirante suicida, degnamente rappresentato da tre Consiglieri Comunali della città capoluogo con instabile alloggio politico, metta a repentaglio la vita di tutti bucando volontariamente il precario mezzo ospitante e costringendolo al naufragio”, prosegue la nota dei cittadini. “La grettezza mentale e l’ostilità prevaricante dei prepotenti, che vorrebbero chiudere il Delogu di Ghilarza e il Mastino di Bosa per rafforzare il San Martino di Oristano, non ci hanno mai scoraggiato, anzi ci hanno sempre spinto ad accendere con prudenza e ad alimentare con pazienza e saggezza il fuoco della resistenza e della lotta”.

“Noi del Comitato dell’Alto Oristanese siamo e rimarremo in campo, con la stessa disponibilità che abbiamo già manifestato al Sindaco di Oristano nell’Assemblea pubblica di qualche tempo fa”, si legge per finire nella nota. “Non abbiamo ancora ricevuto risposta ma non ritiriamo l’offerta, perché il nostro primo obiettivo è quello di una sanità provinciale condivisa, trasparente, umana e generosa, senza nicchie di interessi particolari e diffusamente articolata nel territorio”.

Lunedì, 3 giugno 2019

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