Lenzuoli bianchi alle pareti: “Non mandiamo in fumo il pianeta” - LinkOristano
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Lenzuoli bianchi alle pareti: “Non mandiamo in fumo il pianeta”

Gli studenti del De Castro con Lilt per la Giornata senza tabacco. Verranno raccolti i mozziconi nella aree attorno alla scuola

Sigarette cicche

Lenzuoli bianchi alle pareti: “Non mandiamo in fumo il pianeta”
Gli studenti del De Castro con Lilt per la Giornata senza tabacco. Verranno raccolti i mozziconi nella aree attorno alla scuola

“La nostra salute e il nostro pianeta valgono più di una cicca”: questo lo slogan che accompagna la celebrazione della XXXII Giornata Mondiale senza tabacco. Per l’occasione, domani venerdì 31 maggio, si terrà al Liceo Classico De Castro di Oristano, l’iniziativa promossa dalla LILT di Oristano (Lega Italiana Lotta Tumori) in intesa col Ministero della Pubblica Istruzione dell’Università e Ricerca e l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani).

La manifestazione, capitanata da un gruppo di giovani studenti della scuola stessa (chiamati peer educator, opportunamente formati in una serie di incontri propedeutici) sotto la supervisione vigile di un team di esperte psicologhe della LILT di Oristano (le dottoresse Paola Pinna, Federica Erca e Sabrina Vidili), avrà come oggetto la lotta al tabagismo e la promozione di stili di vita sani e corretti tra i cittadini del futuro. Prevista l’affissione da parte degli studenti della scuola di drappi bianchi o lenzuola nei luoghi di transito dell’istituto con la scritta “Non mandiamo in fumo il pianeta”, nonché la raccolta di mozzicconi delle sigarette nei cortili del plesso scolastico, delle strade e dei parchi a esso adiacenti.

“Desideriamo manifestare gratitudine e riconoscenza ai ragazzi del Liceo De Castro”, commenta Eralda Licheri, presidente dalla LILT Orisano, “che negli ultimi sei mesi hanno collaborato con la LILT di Oristano. Siamo grati della sensibilità, disponibilità e coinvolgimento attivo che hanno mostrato rispetto alle tematiche da noi proposte. Di ciò né è ulteriore manifestazione questo comunicato stampa, scritto da uno dei nostri peer educator, Alessio Cozzolino. Grazie ragazzi, insieme siamo più forti!”

La Giornata Mondiale senza tabacco nasce dalla forte esigenza di rendere la scuola un luogo “smoke free”, in virtù del fatto che, secondo le stime dell’OMS, sei milioni di persone decedono ogni anno a causa del fumo: morti evitabili con una buona campagna d’informazione nei luoghi dove ci si prepara alla vita. Tra i giovanissimi, intanto, continua a scendere l’età della prima sigaretta, tra i 10 e i 13 anni e nella fascia 13 –15 (in coincidenza con l’inizio delle scuole secondarie). Una scelta pericolosa, quella di fumare, che ha conseguenze importanti. Il fumo della sigaretta, da fatto ricreativo personale, può divenire infatti atto di interesse globale: la produzione di tabacco è tra le cause della deforestazione, dell’inquinamento delle acque, del suolo, dell’aria.

“Ricordiamoci che l’insorgenza del cancro dipende anche dal tipo di aria che respiriamo”, ha precisato Francesco Shittulli, presidente nazionale della LILT. Il fumo di sigaretta è un agente temibile dal punto di vista delle conseguenze ambientali: contiene 7000 sostanze chimiche, di cui 69 note come cause di neoplasie. Rilevazioni demoscopiche rivelano che in alcuni paesi è assai scarsa la reale conoscenza dei pericoli celati dietro il fumo.

Circa sette milioni di ex fumatori italiani sono l’esempio che smettere di fumare è possibile: da qui, la call to action rivolta alle nuove generazioni da parte della LILT Oristanese. Entro il 2030, secondo l’OMS, moriranno ottantotto milioni di individui a causa delle conseguenze del fumo: il cancro ai polmoni, le patologie respiratorie croniche, le bronchiti, l’asma, le infenzioni respiratorie e la tubercolosi.

“I fumatori sono in aumento, e ciò che preoccupa di più è che si tratta di giovani. Vogliamo dialogare coi ragazzi perché acquisiscano tutte le dannose implicazioni provocate dalla semplice accensione di una sigaretta”, ha aggiunto il presidente Schittulli.

Conseguenze ambientali, economiche, salutistiche e umane. Tuttavia, non di meno importanza è questa conseguenza: che fumando si può nuocere al prossimo. Ne è esempio il fumo passivo: il fumo cioè inalato da persone non tabagiste. Ogni anno muoiono 165.000, stima la WHO, prima dei 5 anni a causa delle infezioni causate dal fumo passivo. Non a caso, secondo i calcoli dell’agenzia dell’ONU deputata alla salute mondiale, è indispensabile non solo decrementare il numero dei dipendenti alla sigaretta, ma anche quello di ridurre l’esposizione al fumo passivo dei non – fumatori; scongiurare l’iniziazione al fumo; sostenere la cessazione al fumo.

Giovedì, 30 maggio 2019

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