La ragazza dell'omicidio di Manuel chiede scusa. "Te lo puoi scordare" - LinkOristano
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La ragazza dell’omicidio di Manuel chiede scusa. “Te lo puoi scordare”

In Tribunale l'interrogatorio dei due minori accusati di concorso nell'assassinio del giovane di Macomer ucciso in riva al Lago Omodeo

Manuele Careddu

La ragazza dell’omicidio di Manuel chiede scusa. “Te lo puoi scordare”
In Tribunale l’interrogatorio dei due minori accusati di concorso nell’assassinio del giovane di Macomer ucciso in riva al Lago Omodeo

Ha chiesto scusa, ma non è bastato. “Te lo puoi scordare”, ha risposto la mamma di Manuel Careddu, il giovane di Macomer ucciso l’11 settembre scorso in riva al lago Omodeo. Uno scambio di battute in un’aula carica di tensione, quella del Tribunale dei minori di Cagliari, dove siedono sul banco degli imputati i due giovani di Abbasanta e Ghilarza, accusati del concorso nell’omicidio e all’epoca dei fatti minorenni.

Quelle scuse sono state rivolte dalla ragazza di Abbasanta, che nel processo porta il peso più grande, perché secondo la ricostruzione degli inquirenti l’uccisione di Manuel Careddu sarebbe nata da uno sgarbo commesso nei suoi confronti e sarebbe dunque maturato premeditando l’atroce vendetta.

Stamane la ragazza, assistita dall’avvocato Giancarlo Frongia, si è sottoposta a interrogatorio. Si è difesa a lungo, ma le intercettazioni ascoltate nei giorni scorsi danno riscontri pesanti di cui i magistrati le hanno chiesto conto. Ad esempio di quella canzone cantata in auto col suo fidanzato Cristian Fodde di Ghilarza, imputato nel processo parallelo che si apre il prossimo 5 giugno. Manuel Careddu era stato ucciso probabilmente neppure un’ora prima e Fodde raccontava alla giovane gli ultimi atti di quella tremenda esecuzione. I due scherzano, ridono. Poi il silenzio e dopo qualche secondo lei che canta per nulla spaventata: “Cercavo un mare calmo e ho trovato te”.

Anche l’altro imputato stamane ha parlato in tribunale. Il giovane di Ghilarza assistito dall’avvocato Gianfranco Siuni ha reso, però, dichiarazioni spontanee per dire che non sapeva della volontà di uccidere. Sapeva, ha affermato, di una “lezione” da dare a Manuel Careddu. Una lezione da dargli in auto. E le intercettazioni raccontano di un cambio di piani che lo avrebbe un po’ spiazzato.

Il processo prosegue domani a Cagliari. In aula è stato chiamato Nicola Caboni, il giovane di Ghilarza accusato di soppressione di cadavere e che ha già patteggiato.

Mercoledì, 29 maggio 2019

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