Accantonamenti. "Truffa in legge di stabilità è stata resa possibile da accordo Paci-Padoan" - LinkOristano
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Accantonamenti. “Truffa in legge di stabilità è stata resa possibile da accordo Paci-Padoan”

Intervento del capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale Attilio Dedoni

Attilio Dedoni

Accantonamenti. “Truffa in legge di stabilità è stata resa possibile da accordo Paci-Padoan”
Intervento del capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale Attilio Dedoni

Attilio Dedoni

“Non saremo certo noi a reggere il gioco a un Governo nemico della Sardegna, capace di inventarsi qualsiasi imbroglio pur di non versare le quote erariali che ci sono dovute ai sensi dello Statuto. L’assessore Paci, però, prima di lanciare appelli a improbabili mobilitazioni unitarie a sostegno della campagna elettorale del centrosinistra, dovrebbe avere l’onestà di riconoscere che l’attuale esecutivo giallo-verde sta operando in perfetta continuità con i precedenti governi di centrosinistra ‘amici’ dell’Isola, che hanno potuto trattenere impunemente i soldi dei sardi per quattro anni mentre lo stesso Paci non ha fatto altro che stare a guardare”, dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi per l’Europa in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, replicando alle dichiarazioni odierne dell’Assessore regionale al Bilancio, Raffaele Paci, in merito ai 536 milioni di euro di accantonamenti che la legge nazionale di stabilità impone alla Sardegna.

“Ciò che sta accadendo oggi è conseguenza diretta dell’accordo Paci-Padoan del 2014, con cui la Regione ha lasciato campo libero al Governo perché disponesse a proprio piacimento dei soldi dovuti alla nostra Isola”, sottolinea Dedoni. “Fintanto che erano in carica gli esecutivi di Renzi e Gentiloni, la Giunta regionale non ha trovato alcunché da obiettare. Anzi, quell’accordo che lasciava al Governo la facoltà di trattenere i soldi delle quote di compartecipazione ai tributi erariali riscossi in Sardegna veniva spacciato come la soluzione definitiva dell’annosa vertenza sulle entrate. Dopo il cambio di bandiera a Palazzo Chigi, improvvisamente la vertenza ha smesso di essere risolta e quegli accordi che fino a un minuto prima erano per i sardi il miglior risultato possibile sono diventati, con l’avvio della campagna elettorale per le regionali del prossimo anno, una truffa contro cui chiamare alla sollevazione l’intero quadro politico”.

“A differenza di Paci e del centrosinistra sardo, noi le truffe dei vari governi, tutti ugualmente nemici dei sardi, le abbiamo puntualmente denunciate e combattute, così come abbiamo denunciato e combattuto le comode connivenze che si sono perpetrate al di qua del Tirreno”, conclude il capogruppo. “Per questo continueremo a batterci contro chi, a Roma come a Cagliari, vuole privare la Sardegna dei suoi soldi e del suo futuro in nome degli interessi di una singola parte politica. Per lo stesso motivo, non sosterremo un centrosinistra che, dopo aver dormito per quattro anni, cerca ora di rispolverare la vertenza sulle entrate per usarla come arma da campagna elettorale contro i due partiti che governano il Paese e che saranno suoi avversari alle prossime regionali”.

Giovedì, 8 novembre 2018

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