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Bocciata la Commissione d’inchiesta sui lavori al mercato civico

Era stata proposta dai consiglieri comunali di opposizione dopo il blocco del cantiere di Oristano

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Bocciata la Commissione d’inchiesta sui lavori al mercato civico
Era stata proposta dai consiglieri di opposizione dopo il blocco del cantiere di Oristano

Non ci sarà una commissione d’inchiesta dopo il blocco dei lavori nel cantiere del mercato civico di Oristano. A proporla erano stati i consiglieri comunali di opposizione, ma il consiglio stasera ha bocciato questa proposta.

A favore hanno votato gli stessi consiglieri di opposizione, contro la maggioranza compatta. Non è bastata neanche la modifica della richiesta d’istituzione, annunciata poco prima del voto dal consigliere indipendente di opposizione Francesco Federico, che ha cassato alcune parti nelle quali si esprimevano critiche molto forti nei confronti del sindaco Andrea Lutzu e della sua giunta.

Proprio il sindaco in aula ha confermato quanto poco prima anticipato dal presidente della commissione competente, Luca Faedda: ieri si è svolta la valutazione sulla consistenza dei lavori dopo la rescissione del contratto con l’impresa.

Il presidente Faedda ha anche ipotizzato il completamento del parcheggio del mercato entro la prossima estate.

Da parte dei consiglieri di opposizione molte critiche alla giunta, accusata di aver disatteso gli impegni assunti in precedenza su un progetto così importante e la cui mancata realizzazione sta causando un grave danno alla città tutta.

Il comunicato ufficiale e il resoconto del dibattito
Con 13 voti contrari e 8 a favore, ieri sera il Consiglio comunale di Oristano ha respinto la proposta dei consiglieri di minoranza di istituzione di una commissione speciale di indagine sul mercato civico di via Mazzini e il parcheggio di via Mariano IV.

I motivi all’origine della richiesta della minoranza consiliare sono stati presentati in aula dal consigliere indipendente Francesco Federico. Dopo aver fatto una breve cronistoria del progetto per la ristrutturazione e l’ammodernamento del mercato (assegnazione dell’appalto, spostamento degli operatori nei locali di via Cimarosa, avvio dei lavori e successiva sospensione, dibattiti in Consiglio comunale aula), Federico ha parlato di “impegni disattesi da parte dell’amministrazione: nessuno dei lavori avviati è stato ultimato, neanche il parcheggio il cui completamento era stato annunciato nei mesi scorsi. Per chiarire cosa sia accaduto si propone una commissione d’indagine, completamente gratuita, formata da 7 membri (4 di maggioranza e 3 di minoranza). La commissione avrà una durata di 3 mesi e potrà compiere indagini conoscitive, ispezioni, acquisire documenti e chiamare in audizione i dipendenti comunali. Entro un mese dalla conclusione dei lavori dovrà presentare una relazione da discutere successivamente in Consiglio comunale”.

Il primo stop alla proposta della minoranza è arrivato da Luca Faedda, Presidente della Commissione permanente Lavori pubblici: “Partire dal presupposto di istituire una commissione d’indagine accusando l’Amministrazione di immobilismo mi sembra abbastanza difficile. La Commissione Lavori pubblici ha esaminato a fondo più volte la vicenda. A maggio abbiamo verificato la presenza del cemento amianto nella struttura che imponeva di un intervento di bonifica. In quella sede stupì tutti che questa cosa fosse stata scoperta solo allora. Diversa la problematica del parcheggio: notammo subito che il cantiere andava a rilento. Oggi l’amministrazione ha deciso suo malgrado di andare alla risoluzione del contratto per grave inadempimento dell’impresa Dentoni. I lavori del parcheggio dovrebbero andare a compimento entro l’estate 2019. Per il mercato i tempi sono più lunghi. È ipotizzabile e ottimistico che i lavori si concludano entro il 2020”. “Sono contrario a una commissione di inchiesta – ha concluso Faedda -. Il regolamento affida alle commissioni consiliari l’opportunità e il compito di fare ciò che dovrebbe fare la commissione d’inchiesta. Se qualcuno ipotizza irregolarità su appalti ci sono altri soggetti che hanno il compito di intervenire”.

Maria Obinu (PD) ha sostenuto la necessità della commissione d’indagine “che avrebbe una finalità alta e non certo quella di mettere sul banco degli imputati qualcuno”.
Ricordando i lavori della Commissione Lavori pubblici ha spiegato che “ci fu sorpresa nell’apprendere che la cifra necessaria per la bonifica dell’amianto (30 mila euro a fronte di un appalto di 3 milioni di euro) determinasse il blocco dei lavori. In realtà in sede di commissione lavori pubblici ci fu la sensazione che si volesse cambiare il progetto. Oggi si parla di scindere il progetto con due appalti separati con una riduzione della superficie edificabile. La commissione di inchiesta avrebbe il compito di acquisire tutti i documenti che fino ad oggi ci sono stati dati con una certa fatica e ritardo, atti necessari a capire cosa ha bloccato questo appalto e non quello di mettere qualcuno sul banco degli imputati”.

Per Monica Masia (Sport, salute, volontariato, natura) “la Commissione d’inchiesta non avrebbe il compito di accusare qualcuno di immobilismo. Al contrario, la nostra intenzione è di avere dei chiarimenti su una questione che quantomeno è controversa e che va avanti da anni: la città vuole risposte, gli oristanesi vogliono sapere se mai riavranno il loro mercato civico. Sono passati 3 anni da quando i lavori sono stati appaltati. Tre anni di gioco di tiro alla fune tra i soggetti coinvolti: comune e ditta appaltatrice. Come è possibile che una ditta si aggiudica un appalto complesso così importante, dopo aver presentato il progetto definitivo e iniziato i lavori li sospenda dopo averli iniziati da pochi mesi. La via della commissione d’inchiesta è quella più giusta per garantire la necessaria trasparenza”.

Secondo Efisio Sanna (PD) la commissione d’indagine è lo strumento più adatto per capire cosa ha determinato la condizione attuale: “Nei nostri intenti non vuole essere contro qualcuno, nè politico né tecnico. Non siamo a caccia di colpevoli, qualcosa si è guastata e vorremmo contribuire tutti insieme a riordinare le cose e a riaggiustare ciò che si è rotto. Il mercato è un’opera importantissima per la città, così come il parcheggio con 208 stalli, lo sappiamo tutti. La commissione può rappresentare un tentativo condiviso di verifica, analisi e interpretazione per ricostruire ciò che è accaduto, uno strumento in più in mano all’amministrazione nel sostenere la sua battaglia nella vicenda della rescissione del contratto e può essere un elemento di chiarimento e trasparenza”.

Andrea Riccio (Capitale Oristano): “La commissione di inchiesta non vuole avere un funzione da inquisizione, vuole essere uno strumento per poter stimolare e rendere più efficace la proposta di definizione di questo progetto. Mercato e teatro sono due elementi fondamentali della vita cittadina. Questa commissione si pone dunque come strumento per l’ottenimento delle necessarie informazioni di quanto è accaduto per poi utilmente sfruttarle e pungolare la maggioranza, il consiglio e le commissioni”.

“Il problema della sospensione dei lavori non può essere stato solamente la presenza dell’amianto – ha detto Anna Maria Uras (Coraggio e libertà – Insieme) -. I cittadini hanno bisogno di spiegazioni: perché la città non ha ancora di nuovo il suo mercato civico. Il mercato non è solo un agorà, un luogo di socializzazione e di cultura, ma è un luogo di economia e non si può non fare chiarezza su quanto è accaduto. Non si possono chiudere gli occhi e ignorare ciò che è accaduto. È un dovere nei confronti della città. È ovvio che ci sarà un contenzioso con l’impresa e il lavoro della commissione risulterebbe ancora più prezioso”.

Giuseppe Puddu (UDC): “Le linee programmatiche di mandato del Sindaco Lutzu prevedevano un’amministrazione efficiente, con corollario la massima trasparenza dell’azione di governo: la commissione d’indagine sarebbe un efficace strumento di attuazione del programma di governo per verificare l’azione amministrativa. La risoluzione del contratto con l’azienda porterà a un contenzioso e a un mercato chiuso per tanto tempo. Mi auguro che le previsioni di apertura entro il 2020 si avverino, ma ho parecchi dubbi: il caso del Foro boario insegna. Ci sono attività economiche in forte difficoltà. Se non si può fare bisogna spiegare alla città perché non la si vuole fare. È impensabile che da aprile a oggi l’azione amministrativa sia stata tanto debole e la commissione vuole essere solo uno stimolo per l’azione amministrativa”.

“Sono contrario all’istituzione della commissione d’inchiesta – ha detto Angelo Angioi (Forza Italia) – e il perché è scritto nella stessa richiesta della minoranza: si parla di immobilismo dell’amministrazione e questo non è assolutamente vero. Mi sarebbe piaciuto vedere commissioni sul foro boario, sul centro per le tossicodipendenze di Pabarile, sulla casa dello studente e sul mattatoio. Gli atti sul mercato sono sul sito del Comune e sono a disposizione di tuti i consiglieri: possono averli, riunirsi e discuterne. La commissione non serve”.

Antonio Iatalese (Forza Italia) ha confermato “fiducia nei confronti della commissione lavori pubblici e del suo presidente Luca Faedda che svolge al meglio il suo lavoro tanto da rendere superfluo il compito di una commissione di indagine”.
“La storia del mercato civico e del progetto di ristrutturazione si perde negli anni – ha detto -. È un tema caro a tutti e anche alla minoranza che è molto attenta. Ricordiamo che già quando su verificò il problema degli studi geologici, durante la gestione commissariale si arrivo alla rescissione di un contratto e questo ha determinato molti dei ritardi successivi.”

Fiducia al Sindaco e alla sua azione amministrativa anche da parte di Luigi Mureddu (Forza Italia) che ha annunciato il voto contrario alla commissione e di Danilo Atzeni (Rinnovamento oristanese) che ha domandato “quali sono i compiti in più che dovrebbe avere la commissione d’indagine rispetto alla commissione lavori pubblici? Non se ne comprende l’utilità”.

“Il mercato e la vicenda della sua ristrutturazione è uno dei temi più sentiti dai cittadini – ha detto Veronica Cabras (Riformatori) –. Sicuramente la minoranza ha presentato questa richiesta in seguito alle loro istanze, ma come hanno già detto altri consiglieri di maggioranza non è giusto addebitare a questa Giunta la responsabilità per quanto accaduto con questo appalto. Il problema del mercato civico è caro a tutto il consiglio, maggioranza e minoranza”.

Il dibattito si è chiuso con l’intervento del Sindaco Andrea Lutzu che ha espresso “solidarietà, vicinanza e sofferenza per gli operatori del settore che sono penalizzati da una situazione che dura ormai da 10 anni”.
Il Sindaco ha respinto le accuse di immobilismo: “È falso che abbiamo disatteso gli impegni ed è assolutamente falso che la Giunta sia stata immobile – ha detto -. Per principio sono profondamente contrario alle commissioni di indagine. Ne ho visto altre, ho avuto un’esperienza diretta con la commissione su Abbanoa e garantisco che non è stata un’esperienza utile. Esistono sistemi di controllo certificati come l’ANAC che ha già sotto la lente di ingrandimento l’appalto sul mercato, esiste la Procura della Repubblica per chi ritiene ed esistono le commissione consiliari permanenti. Siamo stati lenti nella rescissione del contratto e questo è vero, ma lo siamo stati perché siamo stati riflessivi. È stato un atto di coraggio non da poco. Questo è stato un atto voluto politicamente con molta forza. Abbiamo rescisso il contratto in danno, l’atto più grave che può fare un’amministrazione. Ieri è stato fatto lo stato di consistenza del mercato, l’impresa ha partecipato. Scindere il progetto in due appalti comporta un’accelerazione dei tempi”.

Giovedì, 25 ottobre 2018

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