Carceri sarde: manca il personale. Appello al ministro - LinkOristano
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Carceri sarde: manca il personale. Appello al ministro

Lettera aperta della presidente di Sdr Maria Grazia Caligaris

Carceri sarde: manca il personale. Appello al ministro
Lettera aperta della presidente di Sdr Maria Grazia Caligaris

“In Sardegna c’è una situazione “storica” che ha la necessità di trovare una soluzione immediata. Confidando nel “cambiamento” asserito e sostenuto dal Governo di cui Lei è espressione, le rivolgo un sentito appello affinché ciascun Istituto Penitenziario sardo possa disporre innanzitutto di un Direttore in pianta stabile”.

Lo ha chiesto al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede la presidente di “Socialismo Diritti Riforme” con una lettera aperta.

“La carenza di responsabili delle carceri – ha scritto Maria Grazia Caligaris – si aggiunge a quella degli Agenti della Polizia Penitenziaria, in numero gravemente insufficiente, e degli Educatori. In particolare negli ultimi mesi quotidianamente le diverse sigle sindacali segnalano continue tensioni all’interno degli Istituti con atti lesivi verso gli Agenti in servizio e di autolesionismo da parte dei detenuti. Gli eventi più pesanti si sono manifestati nella Casa Circondariale di Cagliari-Uta e di Sassari-Bancali, dove il numero dei ristretti è sempre al limite della capienza regolamentare e il numero delle persone con problemi di tossicodipendenza e di natura psichiatrica sono elevati. Ma la situazione non è migliore in altre realtà come la Casa di Reclusione di Oristano-Massama in cui il personale carente e “anziano” limita pesantemente le attività trattamentali creando condizioni di tensione che spesso sfociano in battitura dei ferri e in scioperi della fame”.

Maria Grazia Caligaris

“In estate si è raggiunta un’alta criticità per permettere anche ai Direttori di usufruire delle ferie. Con i ranghi ridotti all’osso oggi la dott.ssa Milanesi ricopre 4 incarichi perché il dott. Porcu è in ferie. In quattro (+ 2) dunque devono gestire dieci Istituti con 2.257 detenuti (731 stranieri). Tutto ciò è scandaloso anche perché viene umiliata la funzione della detenzione. Richiamo infine un altro aspetto che fa dell’isola una cenerentola. Dal 1989, quasi 20 anni, è assente un Provveditore sardo dell’Amministrazione Penitenziaria. L’ultimo, Francesco Massidda, è andato in pensione nel 2010. E’ giunto il momento – conclude la presidente di SDR – di assegnare un incarico di Dirigente Generale a un sardo o a una sarda che conosce il territorio, i colleghi, potenzialità e criticità della realtà detentiva isolana”.

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