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Undici Comuni dell’Oristanese non hanno un Piano di emergenza

La denuncia del senatore del Movimento 5 Stelle Roberto Cotti, preoccupato per la gestione delle calamità

Undici Comuni dell’Oristanese non hanno un Piano di emergenza
La denuncia del senatore del Movimento 5 Stelle Roberto Cotti, preoccupato per la gestione delle calamità

Undici Comuni della provincia di Oristano sono privi del Piano di emergenza. La denuncia viene dal senatore del Movimento 5 Stelle Roberto Cotti, secondo il quale i Comuni che ancora non si sono dotati di questo importante strumento sono Ales, Bonarcado, Cabras, San Vero Milis, Fordongianus, Nurachi, Paulilatino, Santu Lussurgiu, Seneghe, Tresnuraghes e Uras.

Roberto Cotti

Roberto Cotti

I Piani di emergenza comunali individuano i principali rischi presenti all’interno del territorio comunale, la loro gestione e le modalità di informazione dei cittadini. Previsti fin dal 2012, rappresentano un obbligo di legge e un indispensabile strumento per la prevenzione dei rischi, un insieme coordinato di procedure operative per fronteggiare qualsiasi calamità in un determinato territorio, tanto più importanti se un territorio – come la Sardegna – è colpito dalla triste piaga degli incendi e/o dal dissesto idrogeologico, magari conseguente a fenomeni atmosferici eccezionali.

“Dal primo allarme da me lanciato il 13 settembre 2013 anche con un’interrogazione parlamentare”, afferma il senatore del M5S Roberto Cotti, “la situazione nell’Isola è certamente migliorata. Stando ai dati pubblicati nei giorni scorsi dal Dipartimento della Protezione Civile, i Comuni sardi dotati di Piano di Emergenza sono passati da 208 a 283, pari, sì, al 75% del totale, ma sempre sotto media nazionale (che assomma all’80% dei comuni italiani)”.
“Ancora oggi”, prosegue Cotti, “molte amministrazioni comunali si ostinano a non adempiere ad un preciso obbligo di legge, sottovalutando i rischi che corrono i cittadini in caso di calamità o incidenti”.

Scorrendo l’elenco dei Comuni reso noto dal parlamentare si scopre infatti che importanti località isolane sono sprovviste del fondamentale strumento di prevenzione e gestione delle emergenze. Tra questi, ad esempio, si trova Domusnovas, il paese ove opera la Rwm Italia Spa, l’azienda produttrice di bombe oggetto di recenti polemiche e inchieste della magistratura. Ma non solo. “E’ stupefacente notare”, aggiunge il senatore Cotti, “che Sarroch, sede di una vera e propria “polveriera” industriale, non risulta tra i Comuni che hanno adempiuto all’obbligo di legge”.

In Sardegna sono privi di Piano di emergenza anche Muravera, Sadali, Sestu, Buggerru, Giba, Gonnesa, Iglesias, Santadi, Belvì, Bolotana, Desulo, Bortigali, Fonni, Gadoni, Gavoi, Oliena, Ollolai, Olzai, Orune, Sarule, Silanus, Sorgono, Arzana, Barisardo, Calangiuanus, Golfo Aranci, Arzachena e Bonorva, oltre ai Comuni oristanesi già citati.

Tra gli elementi che spiccano dai dati diffusi dalla Protezione Civile, quello positivo del Medio-Campidano: tutti i Comuni hanno rispettato la legge e sono quindi dotati di strumento di gestione delle emergenze.

Martedì, 8 novembre 2016

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