Detenuti negli scavi archeologici, il carcere di Massama fa scuola - LinkOristano

Detenuti negli scavi archeologici, il carcere di Massama fa scuola

L'esperienza di Mont'e Prama replicata nell'Isola. Nell'Istituto anche attività lavorative e scolastiche. Annuale della Polizia penitenziaria

Detenuti negli scavi archeologici, il carcere di Massama fa scuola
L’esperienza di Mont’e Prama replicata nell’Isola. Nell’Istituto anche attività lavorative e scolastiche. Annuale della Polizia penitenziaria

L'Annuale della Polizia penitenziaria nel carcere di Massama

L’Annuale della Polizia penitenziaria nel carcere di Massama

La positiva esperienza maturata nell’area archeologica di Mont’e Prama, a Cabras, dove quattro detenuti del carcere di Massama sono stati impiegati nelle attività di scavo, verrà estesa anche ad altri compendi archeologici sardi e ad altre realtà penitenziarie dell’Isola. Lo ha annunciato il direttore del carcere di Massama e nuovo provveditore vicario dell’Amministrazione Penitenziaria della Sardegna Pierluigi Farci.
“A breve l’impegno nell’area di Monte Prama riprenderà, grazie anche al sostegno della Fondazione Banco di Sardegna, e contiamo di allargare questa esperienza agli istituti di Cagliari, Sassari e Is Arenas”, ha spiegato Farci stamane nel corso della cerimonia per l’Annuale del Corpo di polizia penitenziaria, svoltasi nel carcera di Massama. “L’attività a Mont’e Prama ha coinvolto quattro detenuti dell’Istituto di Oristano”, ha ricordato Farci. “Le quattro statue dei giganti che sono state scoperte nei mesi scorsi sono state “battezzate” coi loro nomi”.
La cerimonia di stamane è stata l’occasione per fare un bilancio dell’attività della nuova struttura penitenziaria di Massama, riservata principalmente ai detenuti in regime di alta sicurezza e che attualmente ospita 256 detenuti, rispetto a una capacità massima di 266.

Pierluigi Farci

Pierluigi Farci

“Qualche problema comincia ad esserci”, ha avvertito il direttore Pierluigi Farci, rivolgendosi al questore di Oristano Francesco Di Ruberto e ai responsabili delle forze dell’ordine presenti. “Ogni regione”, ha aggiunto Farci, “deve farsi carico di una quota di detenuti in regime di alta sicurezza e la Sardegna con circa 600 fa la sua parte”.

Nel carcere di Massama una sessantina di detenuti sono impiegati in lavori interni alla struttura carceraria. Quindici hanno potuto seguire il nuovo corso per ragionieri attivato dall’Istituto Lorenzo Mossa di Oristano. Altri 48 detenuti, suddivisi in quattro classi, hanno seguito, invece, i corsi per il conseguimento della licenza media, realizzati grazie all’intervento del Centro per l’educazione per gli adulti che opera al Liceo De Castro di Oristano. Ancora, una quindicina di detenuti hanno seguito i corsi di pittura e 6 quelli di mosaico. Attività che hanno visto impegnati nella vigilanza i quasi 180 addetti del Corpo di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Massama.

Salvatore Cadeddu

Salvatore Cadeddu

Il comandante Salvatore Cadeddu nel tracciare un bilancio dell’anno appena trascorso ha ricordato come siano stati gestiti 309 detenuti in ingresso nel carcere e 307 in uscita; ben 670 le traduzioni, delle quali 93 fuori dalla Sardegna.
Nella cerimonia di questa mattina è stato attribuito anche un riconoscimento ai due assistenti capo Massimo Spano e Sergio Flore per l’intervento eseguito durante una rissa scoppiata in carcere, intervento che ha consentito di salvaguardare due detenuti aggrediti da una decina di altri detenuti.

Venerdì, 8 maggio 2015

 

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