Morti da amianto. Accuse a istituzioni, magistratura e forze dell'ordine - LinkOristano

Morti da amianto. Accuse a istituzioni, magistratura e forze dell’ordine

Denuncia dell'Associazione: tre decessi in due mesi. Dossier Oristano e richiesta al sindaco per un vertice immediato che faccia partire un piano di interventi

Terza vittima nell’arco di due mesi a causa delle fibre killer dell’amianto. Il drammatico annuncio arriva dall’Associazione ex esposti amianto di Oristano: “E’ dell’altro giorno il decesso di un nostro socio, residente a Oristano, pensionato, ex dipendente nel settore dell’edilizia”.

Giampaolo Lilliu

Giampaolo Lilliu

“Ormai”, scrive in una nota il presidente dell’Associazione Giampaolo Lilliu, “siamo in piena emergenza sanitaria e ambientale derivante dal rischio amianto e non sono più ammissibili ritardi nell’intervenire in modo serio, concreto e definitivo per tutelare l’ambiente e la salute degli ex esposti, dei nuovi esposti e di tutti i cittadini”.

Lilliu va anche oltre a attacca duramente: “Condanniamo con forza l’atteggiamento di indifferenza delle istituzioni, della magistratura e delle forze dell’ordine del nostro territorio sulle problematiche dell’amianto, che a nostro avviso è un freno alla ricerca di soluzioni reali e concrete al problema. Pensiamo, come associazione, che non ci possono essere ex esposti di seria A e ex esposti di serie B, come dimostrato da quanto accaduto a Casale Monferrato in cui si è vista una forte attenzione da parte delle istituzioni e della magistratura, grazie a un impegno di un sostituto procuratore quale è il dottor Guariniello”.

“Crediamo che anche la magistratura oristanese deve essere in prima linea al fine di tutelare gli interessi dei cittadini in materia di diritto alla salute e tutela dell’ambiente dal rischio amianto e che sia in prima linea in una non più rinviabile task force atta a tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini, in un territorio fortemente a rischio a causa della presenza di due stabilimenti in cui si lavorava il cemento-amianto”.

Stamattina l’Associazione ex esposti amianto ha inviato al sindaco di Oristano Guido Tendas un filmato riferito a edifici presenti nel capoluogo dal quale si evince la pericolosità dei siti, causata dalla presenza di amianto. Il video è accompagnato da una lettera con la quale il presidente Giampaolo Lilliu, che è anche consigliere comunale delegato dal sindaco per le problematiche dell’amianto, invita Tendas a promuovere entro la prossima settimana un incontro con le istituzioni e gli enti che hanno competenza in materia di amianto.

“L’incontro”, spiega Lilliu in una nota, “dovrà servire a trovare, ognuno per il proprio ruolo e compito, sinergie economiche e collaborazioni utili ad eliminare le problematiche correlate alla fibre killer, partendo immediatamente con un piano di bonifica delle discariche a cielo aperto presenti nelle nostre periferie e, se ne ricorrano i presupposti, mettendo in sicurezza e sotto sequestro gli edifici che a nostro avviso sono un serio rischio per l’ambiente e la salute dei cittadini, anche attraverso provvedimenti sanzionatori ai proprietari, prevedendone l’abbattimento”.

“Non possiamo essere complici”, afferma ancora Lilliu, “nell’accettare l’indifferenza, l’inerzia e la sottovalutazione del problema amianto da parte delle Istituzioni, delle forze politiche, economiche e sociali, che sono causa diretta di una situazione non più sostenibile e che continua a seminare vittime”.

Lastre cemento amiantoProprio in queste ultime settimane, l’Associazione ha rafforzato il suo impegno nel denunciare la presenza di discariche abusive nelle periferie e di edifici e strutture con presenza di amianto: l’ex porcilaia Corona, nella zona del ponte Brabau – Is pastureddas; lungo la Strada Provinciale 1 Rimedio Torregrande l’ex struttura zootecnica, nelle vicinanze delledi un ristorante; due capannoni sul litorale di Torre Grande lato pescatori.

“Tutti luoghi sensibili e fortemente frequentati dai cittadini oristanesi”, scrive l’Associazione ex esposti amianto evidenziando che “Le segnalazioni purtroppo ad oggi non hanno portato i risultati che tutti si aspettano e che dimostrano ancora una volta la poca sensibilità e attenzione da parte di chi ha responsabilità nel risolvere i problemi denunciati”.

Dopo l’incontro con l’Assessorato regionale ambiente, l’Associazione è in attesa di essere convocata in audizione dalla Commissione Regionale Sanità, per definire un protocollo di intesa che regolamenti a livello regionale la sorveglianza sanitaria degli ex esposti e dei loro familiari, prevedendo anche un monitoraggio a campione tra i cittadini maggiormente esposti alla fibra dell’amianto.

“Nonostante l’impegno dei consiglieri regionali eletti nel nostro territorio”, scrive ancora l’Associazione ex esposti amianto, “riteniamo che sia necessario un impegno maggiore sulle problematiche legate all’amianto, che non devono essere poste in secondo piano rispetto ad altre questioni. Dimostrazione di ciò è il ritardo della convocazione della Commissione regionale della sanità, giustificato con la presenza di altre problematiche quali la riforma del servizio sanitario”.

“Pur condividendo l’impegno della Commissione su un tema così importante, non accettiamo che questo diventi impedimento alla risoluzione di altre problematiche che attanagliano i cittadini sardi, quelle legate all’amianto, la cui emergenza è data dai numerosi decessi”.

“Non è più rinviabile”, conclude l’Associazione, “il tema della prevenzione sanitaria e soprattutto l’impegno da parte

dell’assessorato regionale nel predisporre finanziamenti utili ad agevolare la ricerca e la conoscenza delle malattie correlate all’esposizione alla fibra. Riteniamo che il costo sociale derivante dalle morti sia di gran lunga superiore ai costi per la prevenzione”.

Venerdì, 25 luglio 2014

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