Progetto Saras per Arborea: ecco perché dev'essere bocciato - LinkOristano

Progetto Saras per Arborea: ecco perché dev’essere bocciato

Gli ambientalisti di Gruppo di intervento giuridico e Amici della terra depositano in Regione un'articolata osservazione

Pozzo estrazione gas

Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra hanno chiesto al S.A.V.I  (Servizi di valutazione impatti) della Regione Sardegna di pronunciarsi per la non compatibilità ambientale del progetto di ricerca estrattiva programmato dalla Saras nel territorio di Arborea.

In un articolato documento, inoltrato al Savi nell’ambito del procedimento di valutazione di impatto ambientale e firmato dal responsabile Stefano Deliperi, le due associazioni segnalano alcune imporanti criticità del progetto di perforazione esplorativa.

La prima contestazione è rivolta alla prevista dispersione nella fascia dunale o allo scarico nello stagno di S’Ena Arrubia, attraverso un impianto di sollevamento, di acque destinate quasi certamente ad essere contaminate da sostanze tossiche, come l’idrogeno solforato e il mercurio, e forse anche dalle perdite di idrocarburi che malauguratamente dovessero avvenire nel corso delle trivellazioni. Un’ eventualità che comporterebbe una “palese violazione dei numerosi obblighi di salvaguardia ambientale che insistono sullo stagno di S’Ena Arrubia”, ad appena 200 metri dalla zona individuata per la perforazione.

Proprio il mancato riferimento a sostanze come l’idrogeno solforato e il mercurio, presenti in tutte le estrazioni di idrocarburi, è oggetto di un’altra osservazione rivolta al progetto.

Tra gli altri appunti sollevati dagli ambientalisti : la mancata indicazione delle sostanze utilizzate come fluidi di perforazione , di cui , quindi, non è consentito valutare la pericolosità; la mancata previsione di analisi nelle acque e nel suolo di idrocarburi e altre sostanze ; l’assenza di una valutazione degli effetti di un’eventuale eruzione di idrocarburi.

Nel documento si lamenta inoltre la produzione di analisi inadeguate della fauna selvatica e della flora, che pure sono relative a un sito contiguo a una zona umida di importanza internazionale. Sotto accusa anche lo studio sanitario, che non affronta l’ipotesi di uno sversamento accidentale.

Infine sono considerate “nebulose” le ipotesi occupazionali formulate nello studio della Saras, che non raggiungerebbero verosimilmente i 10 posti di lavoro temporanei , mentre non è affatto citata l’attività delle aziende che operano nel comparto agrozootecnico, ittico e turistico, destinata certamente ad essere messa a rischio dal progetto di ricerca estrattiva.

Il documento delle associazioni ecologiste  è stato inviato anche alla Commissione europea e al  Ministero dell’ambiente.

Intanto ad Arborea continua la raccolta di firme sulle osservazioni  proposte dal Comitato civico No al Progetto Eleonora. Si sono già raggiunte ormai le 1300 firme nel giro di pochi giorni.

Martedì, 11 maggio 2013

 

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