Liste, intesa nel Partito democratico - LinkOristano

Liste, intesa nel Partito democratico

Confermato l'accordo per un posto nel Governo nazionale e per un europarlamentare con la creazione del collegio unico riservato alla Sardegna

Silvio Lai

Il segretario del Pd sardo, Silvio Lai, considera chiusa positivamente la vicenda delle liste per la Camera e Senato oggetto di pesanti contestazioni in Sardegna e di un duro contrasto con la segreteria nazionale. “Abbiamo concluso con soddisfazione questa vicenda”, ha spiegato stamane Lai in conferenza stampa a Cagliari, “e abbiamo colto un risultato importante dal leader del partito, che poi sarà il futuro premier, soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento di un Pd sardo federato a quello nazionale che nascerà tramite un referendum tra gli iscritti sicuramente entro l’estate”.

Il leader regionale del Partito Democratico ha voluto mettere in evidenza che non si trattava di una battaglia “per un posto in più o in meno”, ma di una questione di principio che era alla base del Pd sardo. “Le nostre liste”, ha detto ancora Lai, “hanno un alto tasso di rinnovamento e allo stesso tempo presentano delle conferme importanti. Nessun partito può fregiarsi in Sardegna di una scelta effettuata da un cosi’ alto numero di cittadini e di candidature che rappresentino tutto il territorio in modo articolato”. Lai ha anche difeso la candidatura del sociologo sassarese Luigi Manconi, imposta da Roma, definendola “strategica e non estranea all’isola”. Il segretario del Pd sardo ha anche ricordato gli impegni assunti da Bersani con la lettera inviata ieri, che prevedono un collegio per il Parlamento europeo distinto per la Sardegna, che cosi’ potra’ eleggere due rappresentanti, e la rassicurazione che l’isola verrà rappresentata in modo adeguato “nei luoghi in cui si decide”. In parole povere  si parla di un posto al Governo che potrebbe liberare anche un altro posto al Parlamento per recuperare chi ora scende di posizione in lista.

Nel corso della conferenza stampa due dei candidati che hanno partecipato alle primarie del 30 gennaio e che sono stati penalizzate dalle scelte del partito a Roma hanno però voluto puntualizzare la necessita’ di recuperare il rapporto con il “popolo delle primarie” deluso. Il deputato uscente Paolo Fadda, ha messo l’accento sul fatto che il segretario nazionale Bersani “abbia riconosciuto che errori ci sono stati e che vi si porrà rimedio”.

“Io mi fido di Bersani”, ha aggiunto Fadda, “e sono sicuro che troverà un modo per rimediare. Per me e’ stata una soddisfazione il puro e semplice riconoscimento della penalizzazione di quello che rappresentava il mondo delle primarie”. Il consigliere regionale Gavino Manca, il secondo più votato nel Sassarese alle primarie, ha messo invece in evidenza come sia “evidente che quanto successo ha lasciato strascichi, tensioni e preoccupazioni per cui dovremo impegnarci tutti uniti a recuperare i delusi che hanno partecipato alle primarie”.

Diana verso il ritiro delle dimissioni
“La decisione finale spetta al gruppo consiliare al quale ho presentato le mie dimissioni”. Cosi’ il capogruppo del Pd Giampaolo Diana ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se era pronto a tornare sulle sue decisioni, assunte per protestare contro i candidati al Parlamento ‘paracadutati’ da Roma. Una risposta che però sottintende la volontà di tornare al suo posto, secondo il segretario regionale Silvio Lai e il senatore Giampiero Scanu. Quest’ultimo precisando che “avremmo voluto che le cose fossero andate diversamente” ha rivolto un messaggio ai sardi assicurando “un impegno per una nuova stagione con il Pd sardo che dovrà sviluppare un contenzioso con l’amministrazione centrale sui problemi dell’isola”.

La dichiarazione di Bersani
Ieri il segretario Bersani ha rilasciato una dichiarazione al termine dell’incontro col segretario regionale del Pd Silvio Lai: “Mi rivolgo alle democratiche e ai democratici sardi, innanzitutto a quanti hanno partecipato alle primarie, e faccio loro un appello per una battaglia vitale a cui chiedo di dare il loro apporto fondamentale per una svolta democratica nel Paese e in Sardegna”, ha dichiarato Bersani.

“Conosco i problemi della Sardegna – ha proseguito Bersani – dai giovani al lavoro, al sistema produttivo, alla continuità territoriale, ai temi ambientali. E so quanto sia importante che questi temi siano rappresentati a livello nazionale. Le questioni poste dal segretario del Pd sardo sono dunque fondate. Ora di fronte alla sfida che dobbiamo sostenere i problemi devono essere superati. Per questo – ha sostenuto il segretario nazionale del Pd – se dopo le elezioni politiche, rispetto alle attese, ci sarà un deficit di rappresentanza per la Sardegna, sono impegnato da ora a risolverlo. La Sardegna sarà presente nelle sedi istituzionali dove le vicende sarde si decidono, sia in Italia, sia in Europa, anche promuovendo le necessarie riforme legislative. Aggiungo che dobbiamo accelerare e concludere rapidamente un lavoro già avviato per un partito democratico sardo federato a quello nazionale”.

Venerdì, 18 gennaio 2013

 

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