Focolaio di blue tongue, anche nell’Oristanese scatta il blocco della movimentazione
Gli allevatori saranno costretti di nuovo a sottoporre i capi a esami costosi che allungano i tempi delle partenze
Bovini
Colpisce anche l’oristanese il blocco della movimentazione animale, scattato nuovamente in seguito all’accertamento di alcuni casi di blue tongue nella zona del Sulcis e a Serramanna.
L’assessorato regionale alla Sanità ha esteso la “zona di sorveglianza” a un raggio di 150 km che comprende, dunque, tutto il centro -sud Sardegna e lascia libero solo il Sassarese.
La notizia è stata resa nota dalla Coldiretti Nuoro – Ogliastra, che ha evidenziato le gravi conseguenze economiche che graveranno sulle aziende zootecniche, dopo lo sblocco avvenuto solo 21 mesi fa.
Preoccupazione è stata espressa anche da Coldiretti Oristano: “Continuiamo a monitorare la situazione”, commenta il presidente Giovanni Murru, spiegando i disagi che graveranno sugli allevatori: “Dovranno sottoporre i capi all’esame Pcr, una macchina burocratica con tempi molto lunghi”.
Ai tempi si aggiungono i costi, a carico degli allevatori: 25,05 euro per ogni capo, per l’esame da effettuare una settimana prima dello spostamento. Le aziende dovranno, inoltre, attendere il nullaosta dal servizio veterinario di arrivo e solo allora, scongiurato il rischio di blue tongue, potranno far viaggiare i propri animali, i quali dovranno anche essere sottoposti preventivamente a un trattamento antiparassitario.
Da quanto si è appreso, in Regione si lavora per cercare di restringere la zona di sorveglianza. Una riduzione auspicata anche da Coldiretti Nuoro – Ogliastra, che propone “la creazione di una zona cuscinetto, circoscritta esclusivamente al territorio interessato”. In caso contrario, “la Regione si dovrà fare carico dei costi derivanti dalle analisi Pcr”.
Giovedì, 18 febbraio 2021
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