Sequestrano e rapinano un anziano, arrestati dalla polizia
In carcere due giovani marocchini, uno dei quali residente ad Abbasanta
Squadra mobile
Un giovane marocchino, residente ad Abbasanta, M.A., di 23 anni, è stato arrestato per reati di rapina aggravata, sequestro di persona e indebito utilizzo di carta di credito. La Polizia di Stato, su disposizione della Procura della Repubblica Veneta, con un’operazione congiunta delle squadre mobili delle questure di Oristano, Trapani e Vicenza, ha dato esecuzione alla misure cautelari in carcere, emesso a carico del giovane, che è stato rintracciato nell’abitazione dei genitori.
Nella stessa operazione arrestato anche un altro giovane marocchino, residente a Mazzara del Vallo, che avrebbe agito in concorso con il marocchino residente ad Abbasanta e che si trova ora nel carcere di Trapani.
Secondo quanto riferito dalla polizia, i due la notte dello scorso 30 settembre, si sarebbero introdotti nell’abitazione di un anziano a Vicenza, lo avrebbero malmenato pesantemente, imbavagliato e legato con del nastro adesivo ad una sedia, per rapinarlo del denaro contante che aveva in casa.
Non paghi, durante le fasi della rapina, tramite un computer portatile, i due arrestati avrebbero eseguito alcune operazioni bancarie on-line, utilizzando una chiavetta “token” presente sul tavolo della cucina e si sarebbero poi dileguati, portandosi via le carte di credito e bancomat dell’anziano. Le carte sarebbero state utilizzate successivamente per effettuare altri prelievi e sottrarre ingenti somme di denaro.
La vittima era stata trovata riversa a terra, con mani e piedi legati e in forte stato di shock da un coinquilino, che aveva subito contattato il 113.
Le successive indagini, supportate dagli accertamenti effettuati dalla Polizia Scientifica, che ha analizzato impronte digitali, l’analisi delle immagini registrate da alcuni impianti di video-sorveglianza presenti in zona e i tabulati delle celle telefoniche, hanno portato all’identificazione dei due rapinatori, che sono stati dunque tratti in arresto.
Dall’attività investigativa, è emerso anche che i due giovani arrestati, fingendosi dipendenti di una società elettrica, carpivano la fiducia di povere vittime indifese, proponendo contratti di fornitura e servizi estremamente vantaggiosi e, approfittando dell’occasione, effettuavano veri e propri sopralluoghi all’interno delle abitazioni, per poi introdursi nelle stesse in orario notturno, rapinando gli inquilini e facendo razzia di quanto trovato.
Sabato, 16 novembre 2019
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