Morgongiori
Sabato e domenica prossimi, 6 e 7 agosto, si rinnova a Morgongiori l’appuntamento con la Sagra delle Lorighittas. Una delle più note sagre della Sardegna, legata a questa particolare pasta le “Lorighittas”, prodotte nel paese del Monte Arci.
Sarà un evento di sicuro richiamo, accompagnato da alcune importanti iniziative. Il programma stilato dall’amministrazione comunale le racchiude, valorizzandone ognuna ed esaltando sapori e saperi del territorio.
Si comincia sabato 6 agosto alle 18, con l’inaugurazione della Mostra del Tappeto e dell’Arazzo, allestita nel Museo dell’arte tessile e che potrà essere visitata sino alle 21 e domenica dalle 18 sino al termine della sagra. La Mostra resterà aperta sino al 30 ottobre il sabato e la domenica pomeriggio e nella giornata di Ferragosto.
Alle 21, serata con Dromos e il concerto di Antonello Salis & Friends, nell’area attigua al tempio ipogeico “Sa Scaba ‘e Cresia”: sarà in funzione un servizio navetta dal paese. Quanti vorranno seguire il concerto e arrivano da fuori potranno parcheggiare l’auto al campo sportivo e poi prendere il bus.
Domenica 7 agosto, alle 18, l’apertura della sagra nel centro del paese e nelle vie adiacenti.
Alle 18.30, la sfilata di gruppi folk, accompagnata dalle “Launeddas del Sinis” e dalla fisarmonica di Gianfranco Massa.
Parteciperanno i gruppi folk di Laconi “Franciscu Lai”, di Sardara “Santa Mariaquas”, di Simaxis “San Simmaco”. Ci sarà anche una rappresentanza col costume di Morgongiori.
Alle 19.30 nel centro del paese la degustazione delle “Lorighittas”. In chiusura alle 22, in piazza Giovanni XXIII, spettacolo musicale con Giuliano Marongiu.
L’Amministrazione comunale di Morgongiori per consentire lo svolgimento della manifestazione ha previsto la chiusura della strada principale del paese: chi raggiungerà Morgongiori potrà parcheggiare nel campo sportivo o in periferia.
La scheda – Le Lorighittas sono una specialità di pasta artigianale sarda tipica del comune di Morgongiori. Inizialmente chiamate “maccarrois fibaus” ossia maccheroni filati, solo in seguito furono rinominate “Lorighittas”, pare per la loro forma che ricorda le caratteristiche escrescenze del collo delle caprette e dei maiali, in dialetto “lorigas”. Secondo altri il nome deriva dalla loro somiglianza a preziosi orecchini.
La semola era quella dei campi sulle colline dell’Alta Marmilla, dove molte delle famiglie di Morgongiori coltivavano grano e altri cereali. L’acqua, limpida e cristallina, proveniva dalle sorgenti del Monte Arci, sulle cui pendici vulcaniche si adagia il centro abitato. Sono solo questi gli ingredienti che ancora oggi caratterizzano e rendono uniche le Lorighittas di Morgongiori, vero e proprio tesoro dell’intera comunità, prodotto identitario. La peculiarità delle Lorighittas è la particolarissima lavorazione che richiede un’alta abilità manuale per ricavare, da un impasto liscio e consistente, un sottile spaghetto, che viene avvolto con due giri intorno a due dita, quindi attorcigliato su se stesso e fermato comprimendo e tagliando i due estremi tra l’indice e il pollice.
Da questi sapienti movimenti delle mani, che le operatrici compiono con velocità sorprendente, nasce un anello intrecciato e allungato che ricorda appunto un orecchino.
Tuttora, nei moderni laboratori per la produzione delle Lorighittas, la lavorazione manuale rimane invariata e ciò comporta, nonostante l’abilità indiscussa delle artigiane, lunghi tempi di preparazione.
La fama delle Lorighittas, inizialmente preparate esclusivamente per la festa di Ognissanti, si è ormai diffusa anche oltre mare e, per poter soddisfare la crescente domanda, sono nati i moderni laboratorio di produzione artigianale, dove la manualità è conservata e tramandata alle nuove generazioni.
Mercoledì, 3 agosto 2022
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