Spaccio di droga nell’Oristanese: misure cautelari per otto persone
I particolari dell’operazione dei Carabinieri denominata “Camera Snarcy”
La presentazione della operazione questa mattina a Oristano
Avevano messo su una base dello spaccio nella quale era possibile trovare qualsiasi sostanza stupefacente, senza dover uscire dal territorio dell’oristanese, come ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Oristano, Erasmo Fontana. Sono otto gli indagati destinatari dei provvedimenti cautelari richiesti dalla Procura di Oristano ed eseguiti stamane dai carabinieri della Compagnia di Oristano.
Agli arresti domiciliari sono finiti Manuel Medda, 45 anni, e Mario Meloni, 58 anni, entrambi di Arcidano; Sabina Augusta Corriga, 33 anni, di Siamanna; Vincenzo Sottile, 34 anni, di Nurachi e Sandro Pia, 42 anni, di Oristano. Per Alex Medda, 25 anni di Arcidano, è scattato, invece, l’obbligo di dimora nel comune di residenza, mentre Jionatan Caddeo, 22 anni, e Alice Erdas, 20 anni, entrambi di Zerfaliu dovranno presentarsi una volta al giorno alla polizia giudiziaria.
I risultati dell’operazione sono stati presentati questa mattina dal procuratore della Repubblica di Oristano, Enzo Domenico Basso, dal Comandante provinciale dell’Arma, Erasmo Fontana e dal Capitano Francesco Giola.
Ad Arcidano si svolgeva prevalentemente l’attività degli otto indagati: gli incontri avvenivano nella casa di uno di loro e il gruppo si riprendeva con una telecamera.
“Una sorta di sorveglianza interna”, ha precisato Giola, “forse per evitare furti tra loro stessi”.
L’operazione, che proprio per questo particolare è stata denominata “Camera Snarcy”, è partita nel 2019 da un normale controllo nei confronti di una persona ai domiciliari: i carabinieri a casa non la trovano e da lì partono le investigazioni, tramite osservazioni, pedinamenti e intercettazioni che portano nella casa dove il gruppo si riuniva.
“È lì che la persona evasa dai domiciliari è stata trovata, intenta a suddividere la droga in dosi”, ha spiegato il capitano Giola.
Nell’abitazione sono state rinvenute cocaina, eroina e marijuana, ma anche un’arma da fuoco rubata e munizioni.
“L’analisi dei video hanno fatto emergere incontri frequenti durante i quali le dosi di stupefacente venivano divise”, ha spiegato ancora il comandante della Compagnia dei carabinieri di Oristanoa. “E spesso i clienti erano ricevuti direttamente nell’abitazione”.
Da quanto riferito, il gruppo si riforniva di sostanze stupefacenti con viaggi organizzati a Cagliari, piuttosto che in piccole piantagioni già individuate ed estirpate.
Le forze dell’ordine hanno anche accertato una serie di furti messi a segno in alcuni esercizi commerciali, prevalentemente supermercati, da parte di tossicodipendenti che poi rivendevano la refurtiva.
Le perquisizioni effettuate durante l’operazione hanno portato al sequestro di 100 grammi di cocaina, 1500 grammi di marijuana, 15 grammi di eroina, 20 grammi di hashish e una piccola piantagione composta da qualche decina di piante di cannabis indica e denaro contante per circa 15 mila euro totali, oltre al fucile semiautomatico calibro 12, con un centinaio di munizioni. Trovate anche anfetamine e diverso materiale per il confezionamento dello stupefacente.
“Per gli arrestati lo spaccio di droga era la fonte esclusiva di reddito”, ha spiegato il procuratore della repubblica di Oristano Ezio Domenico Basso, tuttavia alcuni di loro percepivano il reddito di cittadinanza. “L’aggressione al fenomeno dello spaccio”, ha detto il comandante provinciale dei carabinieri Erasmo Fontana, “permetterà dunque di mettere fine anche ad altri tipi di condotte illegali”.
Il procuratore Basso ha evidenziato la particolarità dell’operazione: “Le gestione delle indagini”, ha spiegato, “è stata partecipata. È partita dalla stazione ed è arrivata alla Compagnia dell’Arma”.
“Cambia anche la geolocalizzazione, diversa rispetto a quelle cui eravamo abituati”, ha precisato ancora Basso. “Non ci troviamo più al confine verso il nuorese, come eravamo abituati per i fenomeni stagionali, ma all’estremo sud. E Oristano non è più il centro dello spaccio, c’è una parcellizzazione delle zone e uno spostamento verso la periferia”.
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I destinatari dei provvedimenti cautelari
Martedì, 19 gennaio 2021
Complimenti alle forze dell’ordine. Speriamo estirpino per sempre questi venditori di morte .
È proprio vero che la legge non è uguale per tutti.
Questi in prima pagina altri solo perché medici o professionisti vari solo i nomi e a volte neanche quelli.
Se avesse ascoltato il TG3 di stasera avrebbe sentito, subito dopo questa notizia, quella sui medici indagati (con nome e qualifica) a Iglesias per la morte per emorragia cerebrale di una partoriente. Lavoravano, hanno cercato di salvare una povera donna da morte quasi certa, eccoli con i nomi, come chiede lei, alla pari di delinquenti colti in flagrante. È soddisfatto?
Assolutamente no.
E non è il caso di fare il sapientone.
Facevo notare che come sia giusto pubblicare nomi e foto oggi deve esserlo anche per persone più in vista soprattutto professionalmente e non dire che gli organi preposti non hanno fornito foto.
La legge deve essere uguale.
Nario, la prossima volta metteranno solo le iniziali, e poi beneficeranno di grandi premi. Ma dai, per favore.
Evidentemente non mi sono spiegato.
Dicevo che di tutti devono essere messe foto e nomi, senza evitare i cosiddetti personaggi più in vista.