Docce ad aria compressa per salvare la spiaggia di quarzo di Is Arutas
Il progetto del Comune di Cabras e Amp proposto alla Regione Sardegna
La famosa spiaggia di Is Arutas è spesso oggetto di depredazione da parte di turisti e non, attirati dalla bellezza del quarzo bianco che la compone. All’asportazione volontaria dei granelli di quarzo si deve aggiungere anche quella involontaria. L’IMC – CNR di Torre Grande ha calcolato, infatti, che circa 5 metri cubi di sabbia vengono asportati involontariamente da chi frequenta la spiaggia, per esempio incastrandosi negli indumenti indossati.
Per arginare questo fenomeno, l’amministrazione comunale di Cabras e l’Area Marina Protetta del Sinis – Isola di Mal di Ventre, hanno deciso di proporre alla Regione Sardegna l’adozione di un sistema sperimentale ad aria compressa, per far sì che il visitatore possa eliminare tutti i granelli di sabbia, che altrimenti porterebbe a casa con sé.
Del progetto ha parlato il direttore dell’Amp Massimo Marras, durante un incontro con gli operatori del comparto turistico ricettivo del comune lagunare, tenutosi a Cabras.
“Anziché lavare i piedi con l’acqua”, ha detto Marras, “verranno costruite delle docce ad aria compressa e delle cabine dove cambiarsi, in modo da lasciare la sabbia incastrata negli indumenti a Is Arutas, così da poterla poi restituire alla spiaggia stessa”.
“Il progetto”, ha aggiunto il primo cittadino di Cabras Andrea Abis, “verrà inizialmente sperimentato a Is Arutas e se funzionerà, esportato anche alle altre spiagge in quarzo. Per predisporre il sistema, però, necessitiamo di 150 mila euro, ecco perché abbiamo chiesto aiuto alla Regione, che speriamo accetti e capisca l’importanza di prevenire le nostre spiagge”.
Martedì, 10 dicembre 2019