Abusi in seminario, l'arcivescovo chiede perdono a padre Paolo: "Lui è la vittima" - LinkOristano
Chiesa

Abusi in seminario, l’arcivescovo chiede perdono a padre Paolo: “Lui è la vittima”

Le parole durante il rito delle cresime. Il sacerdote ha apprezzato e ringraziato

Roberto Carboni vescovo Ales Foto Matteo Puggioni
L'Arcivescovo di Oristano, Roberto Carboni

Ghilarza

Le parole durante il rito delle cresime. Il sacerdote ha apprezzato e ringraziato

Ha scelto l’atto penitenziale, momento della funzione che ha reso ancora più forti quelle parole. L’arcivescovo di Oristano Roberto Carboni ha chiesto perdono a padre Paolo Contini, il sacerdote oristanese che nelle scorse settimane ha denunciato abusi subiti quando era un giovane seminarista nel collegio dei frati. Un messaggio lanciato , nel fine settimana, durante le celebrazioni delle cresime a Norbello, Abbasanta e Ghilarza: parrocchie nelle quali è parroco padre Paolo.

“Carissimi ragazzi e ragazze che dovete ricevere la cresima bentrovati. Oggi, anche se il tempo è un po’ nuvoloso, è un giorno bello di festa. Sapete che la liturgia ci invita a celebrare il mistero centrale della nostra fede che è la Santissima Trinità: Dio padre, Dio figlio e Dio spirito Santo Santo”, ha detto dal pulpito l’arcivescovo Carboni. “Ecco, vogliamo chiedere al nostro Dio in tre persone che ci aiuti nel cammino della vita e lo ringraziamo per tutti i benefici che ci ha dato. E adesso ci incamminiamo nella liturgia eucaristica chiedendo al Signore che ci aiuti e che ci perdoni”, ha detto ancora l’arcivescovo di Oristano. “Ognuno di noi vuole aprirsi alla misericordia di Dio e quindi dobbiamo con verità anche riconoscere i nostri limiti. Ecco, io sento importante in questo contesto, anche di fronte a voi, chiedere perdono con sincerità al Signore e voglio chiedere perdono a padre Paolo per non essere stato vicino in modo deciso e attento nel difficile momento che lui ha vissuto in queste settimane, quando ha denunciato gli abusi che aveva subito. Lui è la vittima e merita tutta la mia e la nostra attenzione, il sostegno, la vicinanza e la solidarietà, perché anche nella nostra Chiesa diocesana si possa consolidare una cultura di ascolto e di rispetto di tutte le vittime degli abusi, di qualsiasi genere”.

“Vogliamo chiedere al Signore – chiedo per me, chiedo per voi – che Lui ci aiuti a camminare sempre con decisione verso questo cammino di vicinanza e di verità”, ha concluso l’arcivescovo  Carboni.

Alla richiesta di perdono ha risposto il sacerdote durante le celebrazioni di Ghilarza. Dall’altare ha voluto confermare l’amicizia e la fratellanza con l’arcivescovo e lo ha ringraziato per aver deciso di prendere posizione.

“Non posso non ringraziarla anche per le parole importanti che ha detto nella sua richiesta di perdono”, ha affermato padre Paolo. “Le cresime sono una festa, ma le sue parole non sono state fuori posto. Sono una festa per questi giovani, per le loro famiglie e per tutta la comunità. Lei ha voluto aprire ognuna di queste celebrazioni con le sue scuse, con le scuse a Dio, a me e alla comunità, le sue parole non sono fuori tema, semmai hanno aggiunto il perdono ai motivi della nostra festa. Poiché Gesù ci ha detto che dobbiamo perdonare, non sette volte, ma settanta volte sette, Eccellenza certamente accolgo con benevolenza e con amicizia e fraternità le sue parole e spero davvero di ricostituire la piena comunione insieme”, ha risposto padre Paolo Contini. “Lei, Eccellenza, conosce i fatti e sa che sono certi e gravissimi. Non si tratta della parola di uno contro l’altro e neppure di carezze scambiate per violenze. I fatti sono certi e gravissimi. Io però non ho denunciato per me, questo vorrei dirlo e vorrei dirlo anche da questo Altare. Io ho cinquant’anni e nessuno credo che oggi mi possa fare una cosa del genere”.

“In questi due giorni, dopo la proclamazione del Vangelo, ho chiamato uno ad uno, i nostri cresimandi. Non era un elenco di 90 nomi, sono 90 vite che Dio ha messo nelle nostre mani e Dio mette tante vite nelle nostre mani, quello che ho fatto non l’ho fatto solo per me”, ha detto ancora il sacerdote, rispondendo al Vescovo e parlando alla sua comunità. “Io oggi non corro alcun rischio, lo faccio per questi giovani, lo faccio per tutti i giovani e i piccoli, perché tutto ciò non accada mai più nella Chiesa e la vita dei piccoli sia rispettata, perché è sacra davanti a Dio. Ma se dovesse malauguratamente accadere, se dovesse ripetersi un simile crimine, io, Eccellenza, faccio ad alta voce la mia denuncia anche perché la Chiesa sappia sempre da che parte stare e che cosa fare e oggi io la ringrazio perché ad alta voce ha deciso di dire da che parte sta. Grazie Eccellenza”.

Un applauso caloroso della comunità ha sigillato il momento di armonia.

Lunedì, 5 giugno 2023

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