Sessanta pellegrini lungo il cammino della memoria, da Ula Tirso fino alla diga - LinkOristano
Territori e fede

Sessanta pellegrini lungo il cammino della memoria, da Ula Tirso fino alla diga

Ricordi sulle fatiche di uomini e donne e riflessioni sull'ambiente con le parole di Papa Francesco

Tzia Lina, icona delle lavoratrici della diga dal 1918-1924
Foto Ufficio della Pastorale del Turismo dell’Arcidiocesi di Oristano

Ula Tirso

Ricordi sulle fatiche di uomini e donne e riflessioni sull’ambiente con le parole di Papa Francesco 

In 60 ieri pomeriggio hanno preso parte al sesto cammino proposto dall’Arcidiocesi di Oristano, da Ula Tirso alla diga Santa Chiara, lungo i passi della memoria. Nel gruppo accolto dal parroco don Alessandro Manunza e dal sindaco Danilo Cossu nella chiesa de La Maddalena c’erano anche i primi cittadini di Ghilarza, Stefano Licheri, e Ardauli, Tina Fadda.

Il percorso di 3,5 chilometri sui sentieri toccava luoghi intrisi di fatica e di sudore, di gioia e di sofferenza. “Immersi nella natura e raggiunti di continuo dai profumi della terra bagnata e dalle fragranze della macchia mediterranea”, racconta don Ignazio Serra, delegato diocesano per la Pastorale del turismo e del tempo libero, “di tanto in tanto i camminanti hanno hanno osservato le greggi al pascolo e ammirato le tracce archeologiche di ciò che resta della tomba dei giganti, ora incastonata in più pezzi nei muretti a secco. Qui le pietre del cammino ancora parlano e raccontano il loro lasciarsi plasmare nei secoli dalle ruote dei carri che salivano e scendevano verso i campi più fertili carichi dei frutti della terra o della legna da portare in paese per riscaldare la casa e per cucinare. Impossibile, inoltre, non fermarsi ad ammirare l’anfratto dove sedere a riposarsi o trovare riparo in caso di pioggia”.

La giornata splendida ha favorito il cammino lento e ha fatto rivivere l’esperienza di quegli uomini e donne che nei secoli passati traevano di che vivere nel discendere a valle, sino ai campi attraversati dal Tirso, quando la diga doveva essere ancora costruita e, poi, in seguito, quando migliaia di lavoratori vi si recavamo per la sua costruzione. “Un percorso della memoria”, va avanti don Ignazio Serra, “vissuto oggi con riconoscenza e gratitudine, in un ascolto ricco di silenzio rispettoso verso chi non c’è più ma vive nei ricordi, nei pensieri di tanti, nei sentimenti, e patimenti di chi ogni giorno percorreva quel tratturo per la sopravvivenza di sé e dei propri familiari”.

I pellegrini in cammino da Ula Tirso alla diga
Foto Ufficio della Pastorale del turismo dell’Arcidiocesi di Oristano

Giunti alla diga, i pellegrini hanno pregato con le parole di papa Francesco contenute nella Laudato sì, affinché cresca l’impegno da parte di tutti per custodire e aver cura della Terra, seminando bellezza e non inquinamento, in ascolto del grido dei poveri. A tutti è stato chiesto di fare un uso accorto dell’acqua. Il gruppo ha quindi superato il ponte della diga, fino ad arrivare all’epigrafe che ricorda i nomi di chi ha progettato l’importante infrastruttura, la data dell’inaugurazione alla presenza del re Vittorio Emanuele III, nel 1924, insieme alla cifra dei 16mila lavoratori, lavoratrici e dei prigionieri austriaci (400 e più), che hanno faticato. Tanti di loro, come la sorella di Gramsci, Emma, morirono durante i lavori di edificazione della diga, che poteva contenere sino a 400 milioni di metri cubi d’acqua nell’invaso di 20,5 chilometri quadrati.

I pellegrini posano davanti all'epigrafe
I pellegrini in posa davanti all'epigrafe - Foto Ufficio della Pastorale del turismo dell’Arcidiocesi di Oristano

I commenti. “I cammini sono il futuro per i paesi del Guilcier-Barigadu”, ha detto il sindaco di Ula Tirso Danilo Cossu ai pellegrini”. Bisogna crederci”. Dal canto suo, il sindaco di Ghilarza Stefano Licheri ha sottolineato come “la presenza numerosa dei pellegrini sia un motivo in più per continuare a lavorare per attrarre un flusso costante di persone interessate a visitare i 23 novenari, i tanti siti archeologici e la bellezza del paesaggio”.

La sindaca di Ardauli Tina Fadda ha invitato a non mancare al cammino nel suo borgo, in programma per domenica 18 dicembre. “Sarà anche un’occasione per visitare le bellezze del nostro territorio”, ha sottolineato la prima cittadina, “e ci saranno anche i mercatini di Natale allestiti nel paese”.

Don Ignazio Serra, infine, ha ringraziato tutti per la larga partecipazione e per l’accoglienza e il dono dell’album con le cartoline del centenario della diga, risalente al 2018, offerto ai partecipanti dal sindaco Cossu. Altrettanta gratitudine è stata espressa al parroco don Alessandro Manunza per aver fatto capire con le sue note storiche l’importanza del patrimonio chiesastico di Ula Tirso.

Il prossimo appuntamento promosso con i cammini della diocesi sarà domenica 11 dicembre: appuntamento alle 14, alla scoperta dei tre novenari di Sorradile e del sito archeologico di Su Monte, fruibile per l’occasione su richiesta del sindaco Pietro Arca alla Soprintendenza.

I pellegrini in cammino da Ula Tirso alla diga
Foto Ufficio della Pastorale del Turismo dell’Arcidiocesi di Oristano

Lunedì, 5 dicembre 2022

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