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Sanità: ecco cosa prevede il nuovo piano dell’Asl di Oristano che ai sindaci non piace proprio

L'assistenza domiciliare affidata a privati. Novità in ospedale

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Foto Ufficio Stampa Comune di Oristano

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L’assistenza domiciliare affidata a privati. Novità in ospedale

Lo stato di emergenza della sanità in provincia di Oristano ha raggiunto una gravità tale da avere ormai i connotati della drammaticità e il nuovo piano predisposto dall’Asl non basta a superare questo stato di cose. In sintesi è questo il risultato emerso dalla Conferenza socio sanitaria della provincia, l’assemblea dei sindaci, riunita stasera a Oristano sotto la presidenza del sindaco della città Massimiliano Sanna, per esaminare appunto l’atto aziendale presentato dal direttore dell’Asl Angelo Serusi. Undici i voti a favore, tre quelli contrari, ma ben diciannove gli astenuti, tra i quali anche diversi esponenti del centrodestra.

Cosa dice il piano. Diverse  le novità indicate nell’atto aziendale, ma anche diverse  le conferme. Eccone alcune, cominciando dall’ospedale San Martino di Oristano. Scompare il progetto di creazione del reparto di oculistica. Appare il progetto per la creazione dei reparti di neurologia, otorino, emodinamica  ed endoscopia.

Negli ospedali di Bosa e Ghilarza prevista una cosiddetta chirurgia settimanale: il paziente viene ricoverato il lunedì, sottoposto a intervento chirurgico ed entro il venerdì  successivo deve essere dimesso.

Per quanto riguarda i servizi di assistenza quello dell’Adi, che ha svolto un grande lavoro sul territorio,  dovrebbe essere dato ad esterni, con ricorso quindi ai privati.

La cosiddetta  Casa della salute originariamente prevista a San Vero Milis, viene spostata a Tramatza.

Non si comprende bene che fine faccia il Centro Alzheimer.

Le voci contro. Quella del sindaco di San Vero Milis Luigi Tedeschi è stata una voce critica. “L’astensione”, ha detto Tedeschi, “sta a significare che pur apprezzando la disponibilità del direttore Serusi, nell’Atto non ci sono le risposte ai gravissimi problemi che la sanità sta vivendo nel territorio della provincia di Oristano. Non c’è una sola parola ad esempio sul problema dei medici di famiglia, che mancano in tanti paesi. Non si parla dell’infermiere di comunità che aiuterebbe ad alleviare questo problema. Non si spiega che il 70% del tempo dedicato da questi medici nell’espletamento delle loro funzioni riguarda l’evasione di procedure burocratiche”.

Le voci a favore. Il sindaco di Ruinas Gianni Tatti, neo consigliere regionale di Fratelli d’Italia è uno degli amministratori che ha votato a favore: “Perché nell’atto aziendale ci sono aspetti migliorativi dello scenario attuale. Penso ad esempio ai nuovi reparti per l’ospedale di Oristano. Certo la situazione della sanità nel territorio è drammatica e l’ho ripetuto anche questa sera. Non ho condiviso la scelta dei colleghi sindaci che si sono astenuti”.

Medicina senza numero chiuso. Si è astenuto il sindaco di Ales e presidente del comitato dei sindaci del distretto sanitario di Ales-Terralba, Francesco Mereu. “Non è una bocciatura per Serusi”, ha sottolineato Mereu, “ha ereditato una situazione drammatica. Il direttore generale e i suoi collaboratori stanno facendo un grande lavoro, ma i cittadini hanno bisogno di risposte immediate: chiediamo servizi e cure. Ho espresso la volontà di portare all’attenzione della Regione e poi del Governo il problema della carenza dei medici di base. È necessario togliere il numero chiuso per l’accesso a Medicina, altrimenti tra pochissimi anni nei nostri territori ci saranno sempre meno medici”.

 Il Comitato per il diritto alla salute. Dopo le polemiche dei mesi scorsi, quando si erano chiuse le porte, stavolta il Comitato per il diritto alla salute era presente con una rappresentanza alla Conferenza socio sanitaria della provincia.

“Quella che si è notata è stata la scarsa partecipazione dei sindaci della provincia”, spiega la referente del Comitato Maria Carmela Marras, “erano presenti meno della metà”.

“Nonostante il parere non vincolante rispetto all’approvazione o meno dell’atto aziendale, riteniamo che si sia persa una buona occasione per mandare un messaggio politico a chi governa la Regione. Tutti i sindaci, tranne quelli di Paulilatino Domenico Gallus e di Ghilarza Stefano  Licheri che hanno decantato le “previsioni” di miglioramento della situazione sanitaria, hanno espresso grosse perplessità e parlato delle difficolta che i loro cittadini vivono ogni giorno con la mancanza dei medici di base, dell’assistenza ospedaliera, delle visite specialistiche”.

Intervento del sindaco di Oristano. “Il voto di ieri della conferenza territoriale socio-sanitaria della ASL di Oristano non è stato un voto contro l’operato del direttore generale, ma frutto dell’analisi di un documento che non può prescindere dalla condizione di crisi del sistema sanitario locale che dura ormai da troppi anni”.

Lo dice il Sindaco di Oristano Massimiliano Sanna a poche ore dalla riunione delle conferenza socio-sanitaria della Asl di Oristano.

“C’è fiducia e apprezzamento per il lavoro che sta svolgendo il direttore generale della ASL e diversi sindaci hanno votato a favore esprimendo il loro apprezzamento anche per i contenuti dell’atto aziendale – spiega il Sindaco Sanna che proprio nei giorni scorsi è stato chiamato a guidare l’ufficio di presidenza della conferenza dei distretti della ASL di Oristano -. La prevalenza dei voti di astensione, compreso il mio, va letta in un’ottica di fiducia e ha proprio questo significato: apertura di una linea di credito nei confronti dei vertici dell’azienda, ma anche disapprovazione per le fin troppo note criticità del nostro sistema sanitaria, carenze tanto numerose e tanto gravi da non poter consentire una valutazione esclusiva sui contenuti del documento portato all’attenzione dell’assemblea e sulla cui predisposizione non si è verificata la necessaria condivisione preventiva. Il confronto avrebbe consentito una valutazione consapevole e una votazione conseguente. Le lacune che ci sono vanno colmate e le criticità azzerate. I fronti sono quelli noti: medicina di base, ospedale San Martino, ma anche Bosa e Ghilarza, liste d’attesa. Attendiamo di vedere i risultati”. 

I sindaci hanno concluso decidendo di predisporre un documento che riassumerà le osservazioni e le richieste del territorio da portare all’attenzione dei consiglieri regionali e del nuovo assessore regionale alla sanità.

“Con spirito di collaborazione vogliamo trovare tutti insieme finalmente un metodo di lavoro che possa portare risultati concreti per il territorio”, conclude Sanna.

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Foto Ufficio Stampa Comune di Oristano

Venerdì, 2 dicembre 2022

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