La Fondazione Mont'e Prama a Paestum per la Borsa mediterranea del turismo archeologico - LinkOristano
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La Fondazione Mont’e Prama a Paestum per la Borsa mediterranea del turismo archeologico

Dal 27 al 30 ottobre uno stand con la Regione Sardegna

I Giganti esposti al Museo Civico Archeologico di Cabras - Foto Nicola Castangia
I Giganti esposti al Museo civico archeologico di Cabras - Foto Nicola Castangia

Cabras

Dal 27 al 30 ottobre uno stand con la Regione Sardegna

La Sardegna e la Fondazione Mont’e Prama saranno presenti alla Borsa mediterranea del turismo archeologico di Paestum, dal 27 al 30 ottobre, per raccontare un territorio e i suoi tesori. Dal mare alle zone interne, dalle campagne ai boschi, ogni angolo dell’isola colpisce per la presenza di siti archeologici in grado di regalare esperienze incredibili ai suoi visitatori.

Si dice spesso che la Sardegna sia un museo a cielo aperto: una definizione che, quando si pensa all’archeologia, non può che essere confermata. Le migliaia di nuraghi, le tombe dei giganti, le opere megalitiche, i pozzi sacri, i resti delle antiche città sul mare. A pochi passi dalle spiagge più belle o immersi nelle campagne dell’interno, si può ammirare il passaggio delle civiltà di un tempo e godere dell’immenso patrimonio naturalistico che l’isola può offrire.

A fare gli onori di casa, nello stand della Regione Sardegna, saranno l’Assessorato al Turismo e la Fondazione Mont’e Prama. Nata a Cabras un anno fa – per volontà di Ministero della Cultura, Comune e Regione – con l’obiettivo di tutelare, valorizzare e promuovere i tesori del Sinis, la Fondazione sarà presente a Paestum con alcune importanti novità. Le nuove scoperte del mese di maggio hanno riacceso i riflettori sui Giganti di Mont’e Prama. Gli ultimi scavi hanno riportato alla luce due nuove statue, che vanno ad aggiungersi a quelle attualmente ospitate nel Museo archeologico nazionale di Cagliari e nel Museo civico di Cabras. Quest’ultimo, gestito proprio dalla Fondazione, a breve inaugurerà la nuova ala che ospiterà tutti i ritrovamenti, in un allestimento che già suscita curiosità tra i turisti e gli addetti ai lavori.

I Giganti, con i loro tremila anni, hanno riscritto la storia della statuaria preistorica. Ritrovati a partire dagli anni Settanta, a due passi dallo splendido mare del Sinis e a pochi chilometri dall’antica città di Tharros, puntano a diventare ambasciatori della Sardegna nel mondo. Sarà questo uno dei temi affrontati nel convegno organizzato dalla Fondazione Mont’e Prama e dalla Regione Sardegna, in programma il 29 ottobre nella Sala Cerere, nell’ambito della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico 2022.

L’isola continua, dunque, a stupire e a regalare tesori. Testimonianze del passaggio di popoli antichissimi che hanno abitato questi angoli di natura incontaminata. Basti pensare ai villaggi nuragici come “Su Nuraxi” di Barumini, patrimonio dell’Unesco dal 1997 o “Palmavera” di Alghero, “Santu Antine” a Torralba, “Serra Orrios” a Dorgali o il nuraghe “Arrubiu” di Orroli, il nuraghe “Losa” ad Abbasanta.

E ancora le tombe dei giganti. Tra queste “Li Lolghi” ad Arzachena e “S’Ena ‘e Thomes” a Dorgali. I pozzi sacri di “Santa Cristina” a Paulilatino, “Santa Vittoria” a Serri, la fonte sacra “Su Tempiesu” a Orune e ancora i Menhir visitabili a Goni o al “Menhir Museum” di Laconi.

E che dire delle “Domus de Janas”, le tombe scavate nella roccia e risalenti al Neolitico: le più famose si trovano ad Alghero, Villaperuccio e Bonorva. Le rovine delle antiche città puniche poi conquistate dai romani come Nora e Tharros o i siti romani come il Forum Traiani di Fordongianus o “Turris Lybissonis” a Porto Torres. Il viaggio nell’archeologia sarda è una continua scoperta: una terra dove molte domande attendono ancora una risposta e c’è tanta storia da scrivere.

Martedì, 27 settembre 2022

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