Tecnologia per gestire le carceri? A Tempio non basta neanche l'acqua calda - LinkOristano
Cronaca regionale

Tecnologia per gestire le carceri? A Tempio non basta neanche l’acqua calda

La denuncia del sindacato Uil-Pa, dopo la visita di alcuni rappresentanti

Carceri in Sardegna
La delegazione della Uil-Pa in visita al carcere di Tempio

Tempio

La denuncia del sindacato Uil-Pa, dopo la visita di alcuni rappresentanti

Nel carcere di Tempio si lavora e si vive in condizioni estremamente difficili. La tecnologia che avrebbe dovuto agevolare il lavoro degli agenti è completamente fuori uso, a distanza di anni. Non si riesce a garantire nemmeno acqua calda a sufficienza per la caserma e per le sezioni detentive. E se negli uffici della direzione i climatizzatori danno il fresco d’estate e il caldo in inverno, nel resto del carcere l’impianto non funziona.

L’ha verificato anche una delegazione della Uil-Pa polizia penitenziaria, dopo un sopralluogo nell’istituto penitenziario gallurese. Insieme al responsabile regionale Michele Cireddu era presente il segretario generale Gennarino Defazio.

“Il carcere di Tempio è stato progettato prevedendo l’uso della tecnologia per agevolare il lavoro dei poliziotti  e per razionalizzare le risorse umane”, spiegano i due sindacalisti. “Considerando però che non sono funzionanti, si determina un rischio concreto per la sicurezza. Nella pratica, è necessario l’impiego di più unità che devono assicurare un lavoro manuale per sopperire alle anomalie. La distanza con gli uffici del Provveditorato e ed i dipartimenti è tangibile sia dal punto di vista geografico che gestionale: un direttore arriva da Busto Arsizio per due giorni a settimana (quando va bene). Tangibile anche la mancanza di sovrintendenti ed ispettori”.

Per i sindacalisti della Uil, di fatto l’istituto è gestito dagli assistenti che, nonostante svolgano un compito superiore con eccellenti risultati, sono costretti ad assumersi responsabilità e rischi non propri del ruolo.

“A parte le anomalie oggettive causate da un’Amministrazione centrale disastrata ed allo sbando”, concludono Cireddu e Defazio , “è urgentissimo riorganizzare i processi lavorativi per mettere in condizioni il personale di svolgere al meglio il proprio compito. Chiederemo quindi un’urgente convocazione per riorganizzare l’istituto e migliorare le condizioni lavorative del personale, malgrado le poche risorse a disposizione. Continueremo a tenere alta l’attenzione per evitare parzialità gestionali nei servizi e l’utilizzo spasmodico dei rapporti disciplinari agli agenti  anche per motivi che non rappresentano l’extrema ratio”.

Giovedì, 22 settembre 2022

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