Insegnare le lingue partendo dalla conversazione: ha funzionato in Islanda con il sardo parlato a Mogoro - LinkOristano
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Insegnare le lingue partendo dalla conversazione: ha funzionato in Islanda con il sardo parlato a Mogoro

Le esperienze europee di Michele Broccia, ora al lavoro in una università portoghese

Michele Broccia (l'ultimo a destra) con i suoi allievi a Reykjavík, nel 2020
Michele Broccia (il primo da destra) con i suoi allievi a Reykjavík, nel 2020

Mogoro

Le esperienze europee di Michele Broccia, ora al lavoro in una università portoghese

Imparare una lingua straniera partendo dalla conversazione tra gli studenti, senza ricorrere al libro di grammatica: una scommessa su cui ha sempre puntato Michele Broccia, insegnante di lingua sarda all’estero, prima all’Università d’Islanda a Reykjavík e poi all’Universidade de Lisboa, in Portogallo.

Ora nella capitale portoghese il docente – originario di Mogoro – sarà impegnato all’Universidade Nova per il conseguimento del dottorato in Inglese, «improntato a un approccio fluido allo studio della lingua», spiega.

La ricerca partirà dal metodo di insegnamento che Broccia ha adottato in precedenza con i suoi allievi di lingua sarda. «L’ho chiamato “approccio fluido” perché è incentrato sul dialogo e sulle esigenze dello studente. Durante le lezioni si crea una situazione in cui i ragazzi si conoscono tra di loro. E tramite la conversazione il docente sfrutta le condizioni del momento per insegnare la lingua. Da questa fluidità della conversazione, cioè dall’interazione tra gli studenti, si costruisce un libro di testo», chierisce Broccia.

«In questo modo la grammatica viene appresa in modo induttivo, non viene calata dall’alto. Il compito dell’insegnante è fare in modo che dalla conversazione nascano delle espressioni e delle frasi che permettono di comprendere poi le regole grammaticali», dice il docente. «Si tratta di un approccio spesso basato sull’improvvisazione tra gli alunni, gestita dall’insegnante, che deve preparare e proporre esercizi orali e scritti a ogni lezione».

Michele Broccia con i suoi allievi a Reykjavík, nel 2020
Gli studenti del corso di lungua sarda dell’Università d’Islanda, insieme a Michele Broccia

Intanto, Broccia sta preparando le lezioni di inglese per i suoi nuovi alunni portoghesi, con l’obiettivo di analizzare i loro progressi nella tesi del dottorato. «Verificherò se l’approccio fluido alla lingua inglese, che è una lingua maggioritaria, avrà gli stessi ottimi risultati ottenuti con gli studenti del sardo», commenta il docente.

Michele Broccia è stato per i suoi studenti anche un amico, oltre che un insegnante: lo dimostrano i sorrisi smaglianti dei giovani allievi, immortalati nelle numerose fotografie di gruppo che possiede, le telefonate e messaggi che riceve con affetto, a distanza di anni. Alcuni di loro sono andati a trovarlo a Mogoro d’estate, per vivere appieno un’esperienza linguistica diretta, affascinati dagli usi e costumi della Sardegna.

«Il sardo che insegno è quello del mio paese d’origine, Mogoro. È la mia lingua madre. Solo così posso far comprendere a loro le varianti locali, la forte differenza della lingua parlata da quella contenuta nei libri di grammatica. È questo, a mio parere, l’unico modo per far scoprire l’anima del sardo», conclude Michele Broccia.

Venerdì 16 settembre 2022

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