Tra Arborea e Terralba aree ambientali da tutelare: la Lipu scrive alla Regione e ai sindaci - LinkOristano
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Tra Arborea e Terralba aree ambientali da tutelare: la Lipu scrive alla Regione e ai sindaci

Gli ambientalisti pronti a collaborare alla gestione dei compendi

La Lipu richiede azioni urgenti ai comuni di Arborea e Terralba
Auto e moto, indisturbati, arrivano a campeggiare in prossimità della battigia - Foto Lipu Oristano

Terralbese

Gli ambientalisti pronti a collaborare alla gestione dei compendi

La delegazione Lipu di Oristano ha inviato una richiesta di azioni di tutela urgenti all’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis, ai sindaci di Arborea e Terralba, Manuela Pintus e Sandro Pili, e a Forestas in merito ad alcune aree comprese nei comuni di Arborea e Terralba e in gran parte ricadenti nel perimetro del Sic “Corru s’Ittiri, San Giovanni e Marceddì”.

Si tratta di aree limitrofe ad alcune zone gestite dall’Agenzia Forestas e che rappresentano importanti corridoi ecologici tra lembi di pineta e tra gli stagni Semper Eternum e Pauli Biancu.

Queste zone, a detta della delegazione Lipu di Oristano, sono particolarmente importanti per la presenza di specie migratorie tra le quali, per la loro rarità, il falaropo beccosottile e il piovanello pettorale. Nelle pinete invece si rileva la presenza di nuove specie nidificanti come il gufo comune.

Per la biodiversità l’avifauna e l’alto valore naturalistico presenti in queste aree estremamente vulnerabili che necessitano di particolare attenzione e che presentano diverse criticità, secondo l’associazione è necessario intervenire quanto prima con azioni di tutela.

Tra le proposte della Lipu di Oristano c’è la richiesta di concessione in comodato d’uso dei terreni  di proprietà della Regione all’Agenzia Forestas, al fine di garantire la gestione complessiva dell’area e il contributo attivo dell’associazione. Ma non solo, si richiede l’intervento da parte delle amministrazioni di Arborea e Terralba per la cartellonistica stradale che la segnali come “Area di tutela della biodiversità” prevedendo divieti e  ammende.

La Lipu si dichiara disponibile a collaborare e si dice pronta a farsi carico della realizzazione della cartellonistica indicante le maggiori specie faunistiche e botaniche più rappresentative della zona.

Non da ultimo, secondo gli ambientalisti, sarà necessario continuare nell’attività di sensibilizzazione già intrapresa con le scuole del territorio.

“Come noto”, si legge in una nota diffusa dalla Lipu di Oristano, “la nostra associazione è da tempo impegnata in azioni di salvaguardia dei siti di Rete Natura 2000 presenti nella provincia di Oristano. La Rete è costituita dall’insieme inter-relazionato di aree in cui sono presenti habitat e specie sia vegetali che animali, valutate di particolare interesse ai fini della tutela e valorizzazione della biodiversità del territorio europeo. Ci siamo occupati in particolare dei siti che vanno dal compendio di S’Ena Arrubia a quello di Marceddì- Corru S’Ittiri, avvalendoci del prezioso contributo della UOS Arborea di Forestas che gestisce parte delle aree suddette, ex SBS, e con la quale la Lipu ha firmato una convenzione”.

“Un’area”, proseguono, “che al momento merita particolare attenzione è quella antistante la Torre Vecchia di Marceddì con le praterie di Salicornia e la pineta che si estende dalla Strada 6 alla Strada 10 Ovest. Gran parte di questo territorio rientra nel perimetro SIC ITB030032 ‘Corru S’Ittiri, stagno di San Giovanni e Marceddì’ ed è tutelata dalla convenzione di Ramsar dal 1978 come oasi di protezione faunistica”.

“Si tratta di habitat estremamente vulnerabili sui quali impattano diverse criticità quali”, spiega Gabriele Pinna, delegato provinciale della Lipu Oristano, “il carico antropico generato dal passaggio incontrollato di veicoli che disturba le specie presenti e che compattano la superficie degli stagni temporanei; la presenza diffusa di specie alloctone invasive; il deperimento della pineta residuale causato da agenti patogeni quali l’insetto Tomicus (Tomicus destruens) e da altri fattori quali l’assenza di interventi di ricostituzione boschiva e rimboschimento che stanno mettendo a rischio la presenza del picchio rosso di Sardegna; il fenomeno delle discariche abusive; e infine l’eccesso di biomassa secca presente che facilita l’innescarsi di incendi, compresa l’assenza di fasce antincendio”.

La Lipu denuncia inoltre che l’area in cui sono presenti una serie di infrastrutture legate al turismo lento e al birdwatching è diventata negli anni non solo un parcheggio di auto per coloro che si recano in laguna per la raccolta abusiva di arselle, ma anche meta di svago per il transito di cross e quad. Anche biker ed escursionisti a cavallo frequentano l’area e le passerelle anche in virtù della presenza nel luogo di un pozzo sacro di epoca nuragica.

“Attività lodevoli”, prosegue Gabriele Pinna, “ma che vanno regolamentate e reindirizzate per non doversi trovare in contrapposizione con quelli che sono i veri punti di riferimento per una corretta gestione delle zone umide ossia la salvaguardia degli habitat in funzione dell’avifauna nidificante e migratoria”.

Serve quindi un’azione congiunta affinché tutta l’area diventi non solo un’eccellenza dal punto di vista naturalistico, ma anche un volano di sviluppo per un turismo ecosostenibile per le comunità di Arborea e Terralba.

La Lipu richiede azioni urgenti ai comuni di Arborea e Terralba

Venerdì, 12 agosto 2022

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