Bosa dice no al parco eolico tra Capo Marrargiu e Capo Mannu: voto unanime in Consiglio - LinkOristano
Energia

Bosa dice no al parco eolico tra Capo Marrargiu e Capo Mannu: voto unanime in Consiglio

L'assemblea compatta contro il progetto presentato in Capitaneria a Porto Torres

Pale eoliche mare
Immagine d'archivio

Bosa

L’assemblea compatta contro il progetto presentato in Capitaneria a Porto Torres

Il Consiglio comunale di Bosa ha votato all’unanimità: no al rilascio delle concessioni demaniali marittime per l’installazione di parchi eolici off-shore al largo della costa tra Capo Marrargiu e Capo Mannu. Lo ha fatto ieri sera durante la seduta straordinaria e urgente convocata dal sindaco Pier Franco Casula.

L’assemblea civica di Bosa chiede “con forza al Governo, sul solco tracciato dal Consiglio regionale, una moratoria al rilascio di concessioni a fini speculativi per l’installazione di parchi eolici ai confini delle acque territoriali della Sardegna”.

Il progetto al centro delle contestazioni prevede un parco eolico off-shore di tipo galleggiante e le relative opere di connessione alla Rete di Trasmissione Nazionale (RTN) per il quale è stata presentata domanda di concessione demaniale marittima per trent’anni.

“Non si intravede nessuna utilità o ricaduta positiva sul territorio, a fronte di un investimento di circa 1,5 miliardi di euro”, si legge nel documento prodotto dal Consiglio comunale di Bosa, che contesta come “non si tiene assolutamente in considerazione la Programmazione regionale e territoriale che vedono la Sardegna come una vera e propria piattaforma turistica al centro del Mediterraneo, che punta decisamente a valorizzare e sviluppare il turismo nautico come uno dei principali attrattori turistici”. Critiche nel testo approvato anche alla “poca chiarezza nei programmi del Governo per affrontare, all’interno della programmazione dei PNRR, la transizione energetica”.

Nella contestazione al progetto del parco eolico il Consiglio comunale di Bosa tiene conto anche dell’ordine del giorno votato dal Consiglio regionale, che impegna il presidente e la Giunta “ad assumere tutte le iniziative politiche necessarie presso il Governo, per rivendicare la più ferma opposizione al rilascio delle concessioni demaniali marittime per l’installazione di parchi eolici off-shore al largo delle coste sarde”.

“L’impatto ambientale e paesaggistico di progetti di questo tipo per territori come il nostro necessitano approfondimenti anche di natura scientifica”, contesta l’assemblea bosana, che sottolinea anche come “al momento non è dato conoscere il numero preciso delle richieste di concessione demaniale per la realizzazione di questo tipo di impianti – sembrerebbero 13 – e comunque questo numero è destinato ad una crescita esponenziale”.

Tra le obbiezioni anche l’inesistenza di un “Piano della governance” del tratto di mare interessato, prossimo a quello territoriale, che stabilisca il numero massimo degli impianti in funzione della sostenibilità di quei tratti di mare fronte le coste sarde; gli interventi o le proposte degli investitori che riequilibrino le ricadute economiche nei territori interessati “fronte impianti”.

“È necessario un vero e proprio Piano di utilizzo dei tratti di mare prossimi alle acque territoriali (12 miglia)”, scrive il Consiglio comunale di Bosa, e “prima di qualsiasi autorizzazione è doveroso da parte del Governo mappare le fonti di produzione energetica esistenti e individuare quelle necessarie in base alle peculiarità dei singoli territori”.

Il documento approvato a Bosa ritiene indispensabile una Valutazione ambientale strategica che, tra le altre cose, metta in evidenza e tenga nella giusta considerazione questi specifici aspetti: “l’inclinazione turistica dell’intera Sardegna e, in particolare, della costa nord occidentale, conosciuta come Costa del Corallo; l’imminente attuazione, da parte della RAS, del Piano della portualità turistica, con la costruzione di una rete di porti turistici che abbatta le distanze ritenute fuori mercato dalla nautica e che si riferiscono ad una distanza tra un porto e l’altro superiore alle 15 miglia, e che per questo, attraverso un dettagliato Piano di investimenti che vede Bosa coinvolta direttamente, uno degli obiettivi è quello di realizzare dei porti rifugio laddove sussistano distanze superiori alle 15 miglia”.

Venerdì, 15 luglio 2022

Più informazioni
commenta