Sicurezza dei lavoratori di bar e ristoranti: la Sardegna fa scuola con un progetto che coinvolgerà 30 attività - LinkOristano
Imprese e sicurezza

Sicurezza dei lavoratori di bar e ristoranti: la Sardegna fa scuola con un progetto che coinvolgerà 30 attività

A promuoverlo sono Confcommercio e Fipe, insieme all'Inail

Conferenza stampa progetto Artu

Oristano

A promuoverlo sono Confcommercio e Fipe, insieme all’Inail

Un progetto sperimentale rivolto a una trentina di bar e ristoranti dell’isola si propone di migliorare il benessere e la sicurezza dei lavoratori e, di conseguenza, la produttività aziendale, con l’adozione di buone prassi per gestire e attenuare i rischi da stress lavoro correlato e sovraccarico biomeccanico.

È questo l’obiettivo di Artu, l’Alleanza contro i rischi a tutela degli unici ideata da Confcommercio e Fipe Sardegna, finanziata e realizzata con la collaborazione della Direzione regionale dell’Inail.

Il progetto e il suo portale web sono stati presentati stamane a Oristano, presso la sede della Confcommercio.

Le aziende interessate potranno aderire gratuitamente al programma compilando una scheda online. Confcommercio, Fipe e Inail contano di bilanciare le partecipazioni coinvolgendo tutte le province sarde.

“Il progetto nasce a ottobre 2021”, spiega la direttrice di Confcommercio Sardegna, Sara Pintus, “l’obiettivo è cercare di prevenire fenomeni che incidono sul benessere dei lavoratori e sugli equilibri di funzionamento delle aziende. Si tratta di un programma sperimentare che coinvolgerà tra le 25 e le 30 imprese sarde”.

Si tenga conto che nel 2019 in Sardegna i baristi infortunati sono stati 93, mentre nel 2020, un anno fortemente condizionato dalla pandemia di Covid-19, sono stati 69. Due anni fa, come evidenziano i dati Fipe, si registra anche un caso di malattia professionale per un barista, mentre nel 2019 non c’erano stati casi di questo tipo. Sono più frequenti gli infortuni per i cuochi: nel 2019 sono stati addirittura 158, mentre nel 2020 ne sono stati registrati 99. Le malattie professionali per i cuochi sono state 14 nel 2019 e 5 nel 2020.

Sara Pintus luglio 2022
Sara Pintus

In particolare, lo studio Artu interesserà in una prima fase gli imprenditori e poi i loro dipendenti, che saranno chiamati a rispondere a un questionario. L’obiettivo è presentare i risultati del progetto il prossimo dicembre.

Saranno coinvolti i lavoratori a tempo indeterminato che svolgono le mansioni di cuoco, barista e pizzaiolo. La valutazione dello stress da lavoro correlato riguarderà anche il personale di sala.

“Oggi più di ieri”, dichiara Emanuele Frongia, coordinatore Fipe Sardegna, “fare impresa riparte dai nostri collaboratori e dalla loro serenità nei luoghi in cui svolgono le proprie mansioni. È fondamentale puntare al benessere di chi, grazie al proprio lavoro, rende produttive e prospere le nostre attività. Il progetto Artu non è solo un utilissimo strumento di studio e analisi, ma rappresenta la dimostrazione della volontà da parte degli imprenditori dei pubblici esercizi di voler dare un contributo reale e tangibile per la serenità e sicurezza nei luoghi di lavoro. Collaborare con l’Inail ci ha permesso di approcciare alla sicurezza nei luoghi di lavoro in un’ottica nuova che valorizza i lavoratori, ma considera anche la produttività come elemento imprescindibile per creare lavoro. La speranza è che questo esempio venga seguito anche a livello nazionale”.

“Siamo persone serie”, commenta Alberto Fois, presidente Fipe Sardegna Nord Ovest, “imprenditori che danno lavoro a tante persone e tengono davvero ai propri collaboratori. Sono io il primo a volere, per esempio, che il pizzaiolo o il barista stia bene e non abbia problemi. Faremo il possibile perché il progetto vada a buon fine”.

Denti Frongia Fois alla conferenza di presentazione Artu
Salvatore Denti, Emanuele Frongia e Alberto Fois

Collegato in videoconferenza c’era anche il direttore regionale dell’Inail, Alfredo Nicifero. “La realizzazione del progetto consentirà la corretta conoscenza e analisi dell’incidenza dei fenomeni tecnopatici su cui si vuole intervenire”, commenta Nicifero, “consentirà inoltre una più attenta valutazione dei rischi e l’adozione di mirati interventi preventivi per ridurre le malattie professionali oggetto di indagine. Se si considera che i disturbi muscolo-scheletrici e quelli correlati allo stress lavorativo determinano circa il 70% delle malattie professionali riconosciute dall’Inail, adottare adeguate e puntuali attività prevenzionali in tale ambito contribuirà a ridurre notevolmente l’incidenza di danni e inabilità permanenti a carico dei lavoratori, anche nello specifico settore lavorativo dei pubblici esercizi e del turismo”.

“Il progetto”, dice Salvatore Denti, dirigente medico referente regionale per la prevenzione Inail, “presenta una prospettiva di interesse nazionale perché può essere esportato anche in altre regioni. Abbiamo sposato la causa perché ci interessa fare una fotografia e ridurre gli effetti del lavoro sulla salute dei dipendenti”. In futuro – come auspicato dalla stessa Inail – il programma potrebbe essere riproposto, tenendo conto delle differenze di genere e dei lavoratori stagionali.

Alla presentazione del progetto svoltasi stamane è intervenuto anche il presidente di Confcommercio Oristano Nando Faedda.

Lunedì, 11 luglio 2022

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