Stop ai raccolti nel campi? "Le norme antincendio vietano l'uso delle trebbiatrici per evitare gli incendi" - LinkOristano
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Stop ai raccolti nel campi? “Le norme antincendio vietano l’uso delle trebbiatrici per evitare gli incendi”

L'allarme lanciato dalla Confagricoltura

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Cagliari

L’allarme lanciato dalla Confagricoltura

Le ondate di caldo mettono in crisi anche le attività agricole che, secondo le norme regionali a tutela dell’ambiente e contro l’innesco degli incendi boschivi, rischiano di impedire un sereno svolgimento del raccolto di cereali e foraggere in Sardegna. Oggetto del contendere è l’art. 4 dell’allegato alla delibera di Giunta regionale del 2 maggio 2022, sulle prescrizioni antincendio, che al punto B vieta l’utilizzo “di attrezzi, mezzi e strumenti che possano provocare scintille e favorire l’innesco di un incendio”.

“In passato”, ricorda Paolo Canargiu, agricoltore di San Gavino Monreale, “utilizzavamo tutti gli accorgimenti necessari per garantire una maggior sicurezza nelle attività di sfalcio o trebbiatura dei raccolti nelle fasce di massima emergenza rispetto alle ondate di calore. Ci munivamo di atomizzatori ed estintori durante le lavorazioni e soprattutto aumentavamo la manutenzione delle macchine e dei mezzi collegati a esse, proprio per ridurre al minimo le situazioni di rischio. Purtroppo, quest’anno, abbiamo notato una sorveglianza più incisiva rispetto al passato che, in diverse occasioni, ha interrotto le nostre attività anche negli sfalci in notturna”.

“Capiamo bene che tali norme sono pensate per la tutela dell’ambiente e per evitare l’innesco di roghi in giornate particolarmente pericolose, ma è altrettanto vero che non possiamo interrompere i raccolti poiché vanno effettuati in determinati periodi: a rischio sono infatti mesi e mesi di lavoro che potrebbero determinare perdite ingenti per le nostre aziende agricole. O i prodotti si raccolgono entro una certa finestra temporale oppure si butta via tutto”.

Paolo Canargiu in questi giorni si sta confrontando con diversi colleghi del Medio Campidano costretti a vivere situazioni simili. “Chiediamo quindi alle istituzioni competenti che intervengano per garantire la sicurezza delle nostre comunità e al contempo il sereno svolgimento dei lavori agricoli nei nostri campi”, ha concluso Canargiu rivolgendo l’appello alla Regione e al Corpo Forestale e di Vigilanza ambientale.

Una richiesta di chiarimento condivisa anche dai vertici locali e regionali di Confagricoltura Sardegna che sollecitano nello specifico un intervento rapido affinché si risolva quanto prima questa difficile situazione. Il presidente regionale di Confagricoltura, Paolo Mele, ha dato piena disponibilità per un incontro chiarificatore da tenersi sul territorio o a Cagliari. “È inaccettabile che ai nostri agricoltori – ha spiegato Mele – sia impedito di lavorare con una serie di norme che condizionano quotidianamente le attività sui campi. Impedimenti e restrizioni continue, quando poi le strade statali, provinciali e quelle di penetrazione agraria sono lasciate nel totale abbandono creando delle vere e proprie polveriere pronte ad esplodere e a provocare danni e disastri ambientali con cui dobbiamo fare i conti soprattutto noi che viviamo del lavoro agricolo. Siamo disponibili al dialogo, ma a ognuno le proprie responsabilità”, ha concluso il presidente di Confagricoltura Sardegna.

Paolo Mele
Paolo Mele

Martedì, 5 luglio 2022

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