Mancano i medici, Pronto soccorso dell'ospedale di Oristano a un passo dalla chiusura - LinkOristano
Sanità

Mancano i medici, Pronto soccorso dell’ospedale di Oristano a un passo dalla chiusura

Situazione sempre molto grave

Pronto soccorso osepdale san martino Oristano

Oristano

Situazione sempre molto grave

Pronto Soccorso ancora  in affanno e a un passo dalla chiusura, all’ospedale San Martino di Oristano. Sono sempre più numerosi i turni scoperti a causa dell’assenza per ferie o congedi obbligatori dei medici. In questo fine settimana appena due professionisti sono rimasti al lavoro,  con l’impossibilità di garantire le 24 ore del servizio.  

Risultato: il turno di ieri pomeriggio è stato assicurato della responsabile del Pronto Soccorso, Priscilla Ongetta che avrebbe dovuto smontare dal turno della mattina e che invece si è trovata a dover lavorare per dodici ore di fila, perché nessun medico è stato incaricato di sostituirla.

Il turno della notte scorsa, invece,  è rimasto scoperto e così il solo medico in affitto che, privo di adeguata specializzazione, deve seguire solo i codici bianchi e verdi, ma ha dovuto visitare anche pazienti con codici di elevata gravità. 

Per tutta la giornata di oggi è stato incaricato, invece, un chirurgo a presidiare il Pronto Soccorso, ma nessuna decisione è stata al momento adottata per i turni scoperti della settimana prossima, per cui l’incertezza continua.  

Le assenze dei medici del Pronto Soccorso sono già programmate per tutto il periodo estivo e sono quindi già note le criticità dei prossimi mesi. L’Asl, sinora, sta gestendo il tutto giorno per giorno, con il costante rischio di chiusura del servizio, per i ritardi e le difficoltà con cui si cerca di reperire sostituti.  Un rischio scongiurato finora solo grazie alla dedizione dei medici del Pronto Soccorso.  

E’ la terza volta in pochi giorni che la responsabile è costretta a rimanere in servizio per l’assenza di un sostituto. Nei giorni scorsi la stessa Ongetta era già dovuta rimanere al lavoro per ben 18 ore di fila, e come lei anche altri colleghi, ormai esasperati, si trovano a dover raddoppiare l’orario di lavoro oltre il consentito per garantire il servizio, in uno stato di grande affaticamento certo non congeniale alla loro funzione, che richiede invece la massima efficienza e serenità. Altre  volte sono rimasti soli i “medici in affitto”, nonostante a loro non sia richiesto né dovuto di ricoprire i codici di elevata gravità. 

Solo una volta è stato chiamato a coprire un turno scoperto un medico del Delogu di Ghilarza, dove è chiuso da un mese il reparto Medicina, che occupava tre professionisti, dei quali un chirurgo prestato al reparto e ora ritornato a operare nel laboratorio di chirurgia. Ma da allora nessuno dei due medici già impegnati in Medicina è stato chiamato a rinforzo del San Martino.

Domenica, 26 giugno 2022

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