Paesi a rischio scomparsa: un'alleanza tra i sindaci per ottenere un piano di rilancio - LinkOristano
Spopolamento

Paesi a rischio scomparsa: un’alleanza tra i sindaci per ottenere un piano di rilancio

I rappresentanti di Simala, Asuni, Ruinas, Baradili, Villa Sant’Antonio, Soddì, Cheremule, Ballao, Semestene, Bortigiadas e Monteleone Rocca Doria riuniti a Ula Tirso

Vecchietta Ruinas - spopolamento - Foto sito unione comuni alta marmilla
Ruinas - Immagine d'archivio

Ula Tirso

I rappresentanti di Simala, Asuni, Ruinas, Baradili, Villa Sant’Antonio, Soddì, Cheremule, Ballao, Semestene, Bortigiadas e Monteleone Rocca Doria riuniti a Ula Tirso

La prima assemblea dei sindaci dei Comuni che rischiano di sparire: si sono ritrovati a Ula Tirso i rappresentanti delle 31 comunità sarde sul cui futuro ha lanciato l’allarme uno studio del Centro regionale di Programmazione, intitolato appunto “Comuni in estinzione”.

I sindaci hanno deciso di “unire le deboli forze” per chiedere l’adozione di un piano contro lo spopolamento e per la ripresa produttiva delle aree interne. “Un piano organico e mirato agli interessi generali della Sardegna, e non solo alle sue zone marginali e periferiche, alla ciambella demografica”.

“In analogia a quanto promosso dall’Unione Europea con il Quadro comunitario di sostegno alle Regioni in ritardo di sviluppo”, spiegano i sindaci, “la Regione deve dotarsi di un programma pluriennale, con strumenti legislativi e amministrativi idonei, e risorse finanziarie certe, per sostenere i suoi territori poveri e in progressivo abbandono; come anche di parametri precisi con cui individuare i soggetti beneficiari. Ciò deve costituire l’obiettivo numero uno della Sardegna”.

I sindaci riuniti a Ula Tirso – non a caso, dato che il paese del Barigadu è uno tra i più colpiti dallo spopolamento – hanno ricordato che gli studi sullo spopolamento della Sardegna sono ormai datati: l’ultimo aggiornamento è del 2013. L’assemblea ha denunciato “la colpevole mancanza di una specifica ed organica programmazione di contrasto alla progressiva desertificazione”.

“Agli studi condotti da demografi, urbanisti, economisti ed esperti nelle varie discipline, certamente meritevoli di attenzione per l’importanza dei dati raccolti sinora, supportati da articolata analisi scientifica”, lamentano i sindaci, “non ha fatto seguito una incisiva azione e politico-amministrativa nazionale. Mai è stata adottata una pianificazione adeguata per arginare la tendenza in atto, così efficacemente analizzata”.

“Il ruolo della Regione si è limitato ad analizzare e-o fotografare acriticamente tale desolante contesto, cristallizzandolo”, contestano ancora i sindaci, parlando di “minimi interventi privi di organicità, talvolta estemporanei. Riteniamo sia necessario ben altro”, concludono i sindaci, facendo anche un mea culpa e parlando di un “troppo timido grido di allarme lanciato alla politica e alla società sarda”.

All’incontro erano presenti i sindaci o delegati di Ula Tirso, Mara, Martis, Simala, Cheremule, Ballao, Semestene, Baradili, Villa Sant’Antonio, Soddì, Bortigiadas, Monteleone Rocca Doria, Asuni e Ruinas.

L’assemblea si è dotata di un coordinamento provvisorio rappresentativo di diverse aree geografiche e composto dai sindaci di Cheremule (Antonella Chessa), di Ula Tirso (Danilo Cossu), di Monteleone Rocca Doria (Giovannina Fresi), di Simala (Giorgio Scanu) e di Ballao (Chicco Frongia).

Il coordinamento promuoverà incontri nelle varie regioni storiche della Sardegna, “con i rappresentanti della politica e degli enti locali, con gli imprenditori e i sindacati, la Chiesa e l’università, i media, gli intellettuali e gli artisti: tutti i sardi e chi ha cuore la fortuna della nostra terra”, spiegano i sindaci.

Giovedì, 9 giugno 2022

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