Mont'e Prama e il Romanico: anche l'Oristanese negli itinerari della Sardegna archeologica - LinkOristano
Turismo

Mont’e Prama e il Romanico: anche l’Oristanese negli itinerari della Sardegna archeologica

Promozione al Salone del libro di Torino, con Anthony Muroni e Antonello Figus

Salone libro torino - Fondazione Sardegna ISola del Romanico
Lo stand della Fondazione "Sardegna Isola del Romanico" al Salone del libro di Torino - Foto Antonello Figus

Oristano

Promozione al Salone del libro di Torino, con Anthony Muroni e Antonello Figus

È ben rappresentato anche il territorio di Oristano nella Sardegna archeologica, protagonista indiscussa degli incontri nazionali ed internazionali di promozione culturale e turistica. La tappa più recente è il Salone del libro di Torino, dove erano presenti anche il presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni, e il presidente della Fondazione Sardegna Isola del Romanico, Antonello Figus.

Ha parlato di comunicazione e confronto Muroni: “Vogliamo coinvolgere chiunque abbia titolo per valorizzare quello che è un parco archeologico naturale: il Sinis e Cabras”.

“Ci sono voluti quindici anni per togliere il lenzuolo che copriva le chiese romaniche sarde”, ha detto Figus. “Erano in bella vista, con una storia secolare, ma nessuno le vedeva. Nostro compito è stato renderle visibili”.

Ad aiutare tutti ad avere una cognizione immediata e chiara della geografia dei luoghi più rappresentativi della storia sarda sono le carte tematiche degli itinerari della Sardegna nuragica e del romanico. Ben presenti in Fiera con immagini e proiezioni, suggestionano i visitatori immergendoli in una visita virtuale e temporale della Sardegna, in un fine maggio che è già stagione di viaggi e vacanze.

Mappe ed itinerari tematici utili non solo per costruire un più attento calendario di viaggio nell’isola, per non perder nulla nel percorso che si è deciso visitare, ma soprattutto per entrare in armonia più consapevole con la storia e l’anima dei luoghi che si vanno visitando.

E se sarà utile la lettura delle agili e sapienti guide turistiche della storica collana Sardegna Archeologica – edite dalla Carlo Delfino Editore e firmate dagli stessi archeologi che hanno curato lo scavo delle decine dei luoghi narrati – per capire il medioevo sarà indispensabile comprendere le pagine dedicate alle cattedrali romaniche della Sardegna.

Sarà così più facile viaggiare in un’isola dal paesaggio scandito da torri e fortezze nuragiche di ciclopiche dimensioni che si alternano o affiancano a monasteri, basiliche e chiesette testimoni di abitati di un medioevo sardo, non sufficientemente noto ai più.

È la storia di un lungo medioevo che, all’indomani della fine dell’Impero romano d’occidente, proietta la Sardegna nell’orbita nord africana, conosce il passaggio delle culture vandale e gote, per approdare al controllo bizantino.

Ed insiste proprio dalla divisione in subregioni affidate al governo di magistrati il germe di quei regni giudicali che troveranno storia ed autonomia propria, per oltre cinquecento anni, in un contesto italico, europeo e mediterraneo anche dopo la fine dell’eredità romana di Bisanzio.

Si comprende così il ruolo dei grandi monasteri che diventano centro di culto, di produzione agricola ed artigianale; nuclei propulsori di nuovi abitati decentrati dalle vecchie città puniche e romane, spesso vicini ad antichi villaggi nuragici non più abitati, custodi del controllo di una campagna da coltivare e far produrre in una geografia economica territoriale che disegna o riusa antiche vie.

È la storia di un medioevo che non conoscerà il feudalesimo ma che si evolve in Giudicati, quasi regni, prima autonomi poi assorbiti a nord e sud dalle Repubbliche marinare di Pisa e Genova, per cedere infine – sul principio del quindicesimo secolo – all’inesorabile conquista della Corona d’Aragona, che segna l’avvio dei secoli spagnoli e pre-piemontesi in Sardegna.

Giudici quasi re, che fanno erigere castelli, basiliche e cattedrali, che scrivono con scrittura propria, che dialogano con il papa e fanno affari internazionali, governano terre con il consenso popolare di curatorie rappresentate in assemblea al cospetto di un giudice che governa come un re, ma che deve tener conto del volere del volere dei rappresentanti del popolo.

Salone del libro di torino - rappresentanza comune cabras

Sabato, 21 maggio 2022

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