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L'incontro

Da Oristano nuovo appello: “Se vogliamo essere un paese libero mandiamo in carcere i mandanti delle stragi di mafia”

Parla Vincenzo Agostino, stamane ospite del liceo "De Castro" grazie al presidio Libera

Commemorazione del trentennale della Strage di Capaci al liceo De Castro di Oristano, a cura del presidio Libera
Da sinistra, Lucrezia Lacasella, Sabrina Sanna, Vincenzo Agostino, Pino Tilocca e Flora Agostino

Oristano

Parla Vincenzo Agostino, stamane ospite del liceo “De Castro” grazie al presidio Libera

Mai dimenticare. È l’appello lanciato a Oristano da Vincenzo Agostino a trent’anni dalla strage di Capaci, in cui persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Ospite stamane del presidio Libera del liceo Classico “De Castro”, Agostino ha voluto ricordare il sacrificio del figlio Nino, agente di polizia ucciso dalla Mafia tre anni prima del giudice, suo collaboratore e come Falcone impegnato anche lui nella cattura di latitanti mafiosi.

Quel lontano 5 agosto 1989 Nino Agostino venne assassinato insieme alla moglie Ida Castelluccio, che aveva sposato appena un mese prima e da cui aspettava un bambino. Dal giorno il padre, Vincenzo, non si è mai più tagliato la barba, che è diventata un simbolo della sua lotta contro la mafia. Oggi a Oristano ha parlato a 300 studenti del Classico, dell’Artistico e della sede del “De Castro” di Terralba, del secondo, del terzo e del quarto anno. Lo hanno accompagnato la figlia Flora, che nel 1989 aveva appena 18 anni, e il figlio della donna, Nino Morana.

“Chi c’è dietro le stragi di mafia”, ha detto Agostino, “chi ha interesse in politica e in economia? Sono tanti gli uomini con la divisa e magistrati coraggiosi che hanno perso la vita combattendo contro la mafia. Non mi accontento più degli esecutori materiali degli attentati, se vogliamo davvero essere un popolo libero dobbiamo mandare in carcere i mandanti”.

La conferenza a cui ha partecipato Agostino è stata promossa dal presidio di Libera del liceo Classico. Sono intervenute la referente Lucrezia Lacasella e la docente Sabrina Sanna, che ha moderato l’incontro. Erano presenti il questore di Oristano Giuseppe Giardina, il vicario del prefetto, Giuseppe Rania, il comandante provinciale dei carabinieri Erasmo Fontana, il delegato dell’Ufficio scolastico provinciale Emilio Chessa e i sindaci di Terralba e Arborea, Sandro Pili e Manuela Pintus.

“È importante che i giovani abbiano testimonianze di scelte radicali di impegno e coerenza alla ricerca di quella che, citando Vincenzo Agostino, è verità e giustizia. Ai nostri studenti”, ha detto il dirigente scolastico Pino Tilocca, “vogliamo trasmettere esattamente questi valori, che il giudice Paolo Borsellino chiamava il rifiuto del compromesso a favore del profumo della libertà. Hanno ascoltato attentamente le parole di Vincenzo Agostino 300 studenti. Sono certo che le testimonianze di oggi resteranno impresse nella memoria dei nostri giovani”.

Venerdì, 20 maggio 2022

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