Tempo di semina nelle risaie dell'Oristanese, ma c'è il pericolo fenicotteri. "Dove si poggiano non cresce niente" - VIDEO - LinkOristano
Agricoltura

Tempo di semina nelle risaie dell’Oristanese, ma c’è il pericolo fenicotteri. “Dove si poggiano non cresce niente” – VIDEO

L'allarme lanciato da Gianni Meli, tra i maggiori produttori in provincia. Periodo critico tra maggio e inizio giugno

fenicotteri fenosu maggio 2022
Foto Gianni Meli

Oristano

L’allarme lanciato da Gianni Meli, tra i maggiori produttori in provincia. Periodo critico tra maggio e inizio giugno

I fenicotteri sono diventati un incubo per i risicoltori dell’Oristanese. Fino agli anni Novanta dallo stagno di Cabras raggiungevano in volo le vicine risaie, negli ultimi decenni invece il loro raggio d’azione si è ampliato e sono arrivati a Riola Sardo, Fenosu e persino a Simaxis e Ollastra.

Il periodo critico coincide con la semina, tra maggio e l’inizio di giugno. Proprio in queste settimane i fenicotteri causano danni difficilmente calcolabili: dove si poggiano infatti il riso non cresce.

“Le paludi quest’anno sono piene d’acqua”, esordisce Gianni Meli, che insieme al fratello Alessio è uno dei maggiori produttori, con presenza nelle campagne di Cabras, Oristano, Silì, Zeddiani e Baratili San Pietro. “Eppure i fenicotteri fanno visita alle risaie. Ogni anno è sempre peggio”.

Arrivano la notte all’imbrunire e volano via la mattina presto. Un video suggestivo realizzato da Gianni Meli li ritrae in una risaia a Fenosu, vicino all’aeroporto.

“Le immagini sono state girate poco dopo le 7 del mattino”, dice ancora Meli, “soltanto lì i fenicotteri erano circa 300. Conviviamo con questo problema da una ventina d’anni. C’è chi arriva ad avere danni per 20-30mila euro, ma gli indennizzi sono di poche migliaia di euro”.

Qualche anno fa si era pensato di allontanare i fenicotteri dalle risaie utilizzando i falchi. Una strada che però non è stata seguita.

“Non stiamo utilizzando i falchi perché i danni i fenicotteri li fanno la notte”, spiega Gianni Meli. “Siamo costretti a fare la spola tra le risaie muniti di torce per allontanare gli uccelli e salvaguardare la semina. Non vogliamo certo uccidere i fenicotteri. Bisogna trovare una soluzione adeguata per limitare i danni, ma non siamo intenzionati a usare le armi”.

In passato i risicoltori si sono confrontati in più di un’occasione con la Lipu di Oristano. “Il problema è limitato a poche settimane all’anno”, dice il delegato provinciale della Lipu, Gabriele Pinna. “L’unica strada percorribile è quella della dissuasione, non ci sono altre soluzioni. I risicoltori, per esempio, utilizzano fonti luminose o petardi per allontanare gli uccelli. Storicamente le risaie sono state realizzate nelle zone umide, sono paludi bonificate. I fenicotteri frequentano questi luoghi da sempre”.

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Ciò che rimane dopo il passaggio dei fenicotteri una volta asciugata la risaia - Foto Gianni Meli

Lunedì, 16 maggio 2022

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