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Dialogo

L’Arcidiocesi di Oristano pronta a entrare nella Fondazione: in dote uno dei terreni di Mont’e Prama

Unione d’intenti per la valorizzazione dei beni culturali e archeologici del Sinis

Generico maggio 2022
L'arcivescovo Roberto Carboni e il presidente Anthony Muroni

Cabras

Unione d’intenti per la valorizzazione dei beni culturali e archeologici del Sinis

L’Arcidiocesi di Oristano sosterrà la Fondazione Mont’e Prama in nome della valorizzazione dei beni culturali e archeologici del Sinis. L’impegno è stato annunciato in un incontro fra l’arcivescovo metropolita Roberto Carboni e il presidente Anthony Muroni, che ha avviato un lavoro comune anche sui beni monumentali della Chiesa.

L’Arcidiocesi ha chiesto di poter entrare nella Fondazione come socio sostenitore, secondo le previsioni dello statuto. In questo quadro l’Arcidiocesi apporterebbe – come fondo di dotazione – il mappale 1588, terreno che nascondeva gran parte delle scoperte sul sito di Mont’e Prama.

L’accordo proposto riguarda anche la valorizzazione della chiesa di San Salvatore (con l’ipogeo che è già stato destinato dal Ministero dalla Cultura al sistema Fondazione) e, in un futuro prossimo, anche della basilica bizantina di San Giovanni di Sinis.

Ora la proposta passerà al vaglio del Consiglio di amministrazione della Fondazione. Se l’accordo dovesse concretizzarsi – considerata la procedura di esproprio che il Comune di Cabras sta perfezionando su circa 11 ettari nella zona di Mont’e Prama – la Fondazione si troverebbe a gestire l’intero territorio legato a quella che viene definita la più straordinaria scoperta archeologica del secondo ‘900 nel Mediterraneo occidentale.

Venerdì, 13 maggio 2022

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