Turni scoperti a Ghilarza, troppe trasferte per gli infermieri di Oristano e Bosa - LinkOristano
Sanità

Turni scoperti a Ghilarza, troppe trasferte per gli infermieri di Oristano e Bosa

Il Nursind avverte l'Areus: già superato il limite annuo per la mobilità d'urgenza, servono nuove assunzioni

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Foto d'archivio

Oristano

Il Nursind avverte l’Areus: già superato il limite annuo per la mobilità d’urgenza, servono nuove assunzioni

«La necessità di garantire un servizio essenziale come quello del Soccorso avanzato nel territorio non può essere ricercata solamente nelle disposizioni di servizio rabberciate e penalizzanti per i dipendenti, mentre nel contempo l’organizzazione del servizio è approssimativa, insufficiente e indubbiamente foriera di conseguenze relative alla responsabilità civile, penale e professionale dei nostri colleghi infermieri, nonché deleterie per l’utenza tutta». 

È la denuncia rivolta ai vertici dell’Areus dal sindacato Nursind di Oristano che – in una lettera firmata dalla segretaria Angela Dessì e inviata al direttore generale e al direttore amministrativo dell’Azienda – lamenta come sette infermieri delle postazioni del 118 di Oristano e Bosa siano costretti indebitamente da oltre due mesi a coprire i turni presso la postazione del 118 di Ghilarza. 

Un incarico che contrasta con quanto previsto dal regolamento dell’ATS: la mobilità d’urgenza del personale deve essere limitata, infatti, ad un periodo massimo di un mese nell’anno solare, salvo consenso del dipendente per periodi più lunghi.

Nel documento si  ricorda che “l’assegnazione temporanea e urgente” di personale infermieristico al 118 di Ghilarza è scattata con un ordine di servizio del 28 febbraio 2022,  in seguito alla gravissima carenza di personale del servizio di emergenza. 

«A distanza di due mesi però», fa notare Dessì, «la programmazione per il mese di maggio prosegue ancora nella stessa direzione. Secondo quanto disposto, gli infermieri che devono spostarsi verso la postazione di Ghilarza debbono farlo con mezzi propri e il tempo di trasferimento verso quella sede non sarà computato come orario di servizio». 

«È vero che le norme contrattuali prevedono il rimborso chilometrico per l’utilizzo del proprio automezzo, ma considerato i costi reali sostenuti e il ritardo dei rimborsi, questo impegno», dice il Nursind «si traduce in un decremento dello stipendio, già incongruo rispetto alla complessità, carico di responsabilità e rilievo del lavoro svolto».

 A proposito di retribuzione, poi, il sindacato chiede anche conto anche della «mancata corresponsione delle indennità di turno, compresa la maggiorazione oraria per il turno notturno, nonché il mancato pagamento delle competenze dovute per le reperibilità effettuate a tutt’oggi dal personale impegnato nel servizio del 118». 

Con l’occasione, la segretaria del Nursind Angela Dessì chiede chiarimenti circa «l’utilizzo dell’ambulanza impropriamente denominata India, una ambulanza “demedicalizzata” che deve rispondere a specifici requisiti, come per esempio la presenza di un terzo componente dell’equipaggio e l’applicazione da parte del personale di specifici protocolli, che ancora dopo una lunga attesa non sono disponibili. Un’ ambulanza utilizzata di frequente, in sostituzione di quella medicalizzata,  spesso non disponibile nella postazione del 118 di Ghilarza». 

Da qui la richiesta di conoscere quali iniziative intenda adottare la dirigenza dell’Areus «per fronteggiare tempestivamente le criticità relative al personale infermieristico e medico e particolarmente se si intenda procedere al reclutamento di nuovo personale in tempi brevi e certi».

La segreteria del sindacato, che ha interessato il proprio studio legale, si propone comunque di tutelare il personale infermieristico nei modi e nelle sedi più opportune.

Giovedì, 12 maggio 2022

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