"Soldaus", abiti e armature al palazzo baronale: a Senis arriva la mostra itinerante - LinkOristano
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“Soldaus”, abiti e armature al palazzo baronale: a Senis arriva la mostra itinerante

I curatori sono Alessandro Atzeni e Sandro Garau. Ecco quando la si può visitare

La mostra Soldaus a Senis
La mostra "Soldaus" a Senis

Senis

I curatori sono Alessandro Atzeni e Sandro Garau. Ecco quando la si può visitare

Tanti abiti e armature in un edificio storico, nel cuore della Marmilla. Ovvero il racconto dell’evoluzione del costume e dell’armamento difensivo umano attraverso i secoli della storia sarda. Il palazzo baronale di Senis ospita la mostra temporanea e itinerante Soldaus – Soldati di Sardegna, curata e allestita dall’associazione “Impronte di Storia” e dai suoi soci fondatori, Alessandro Atzeni e Sandro Garau.

“Questo percorso espositivo consente al visitatore di capire uno dei modi principali con cui la cultura umana si è evoluta nei secoli”, hanno spiegato Atzeni e Garau, “dall’uso di cuspidi in ossidiana, bronzo e ferro, sino all’acquisizione delle prime armi da fuoco e dei cannoni, mantenendo però uno speciale inquadramento per il contesto isolano”.

“Una bella iniziativa storico-culturale nella nostra comunità”, ha aggiunto il sindaco di Senis, Salvatore Soi, “questa mostra ci consente anche di mettere in vetrina il nostro gioiello architettonico, il palazzo baronale”.

Per il presidente del Consorzio Due Giare, Lino Zedda, si tratta di “un’ulteriore dimostrazione della ricchezza e della vitalità dal punto di vista culturale dei nostri 13 comuni”.

La mostra è visitabile il martedì, il giovedì, il sabato, la domenica e nei giorni festivi, dalle 18 alle 20. In giorni e orari differenti la si potrà visitare su prenotazione (WhastApp 348 579 6360 o 346 220 3693). Nell’esposizione “Soldaus” il visitatore potrà verificare le differenze nell’armamento di attacco e difesa e capirne l’efficacia. Ci sono le ricostruzioni di 22 abiti e armature appartenute a personaggi vissuti nei diversi periodi della storia sarda, dal Prenuragico all’Ottocento.

Sono 22 le figure di soldati e guerrieri sardi raccontati. “Una mostra in evoluzione”, hanno precisato i curatori Alessandro Atzeni e Sandro Garau, “che accorpa continuamente nuovi personaggi, arricchendosi di nuovi soggetti. Tutte le ricostruzioni sono eseguite con la collaborazione di archeologi e storici, alternando la ricerca tra fonti archeologiche, documentarie, studio degli abiti e delle rappresentazioni artistiche. Ogni manichino porta in calce la descrizione accurata delle armi e del vestiario. Inoltre un banchetto tattile, appositamente allestito e pensato in particolare per gli ipovedenti, consente al visitatore toccare con mano alcune riproduzioni”.

In un pannello a muro sono esposti una ricca riproposizione di spade di diversi periodi, poi una selezione di elmi e scudi e la ricostruzione di un’antica fucina per i metalli, per la lavorazione del bronzo e del ferro, realizzata secondo moderne tecniche di archeologia sperimentale, con i mantici, i crogioli, gli stampi le incudini e i vari prodotti della lavorazione.

Un’altra sezione è dedicata alla tessitura con un arcolaio originale ottocentesco, un telaio verticale e uno orizzontale, corredato di lana e fusarole. Grande spazio alle ricostruzioni del periodo nuragico, con 10 ricostruzioni (due capotribù, due sacerdotesse e un piccolo capo, un offerente e quattro guerrieri) e ancora un’imbarcazione nuragica e un nuraghe monotorre.

“Tutti i pezzi esposti nella mostra hanno un valore considerevole, e sono stati attentamente ​selezionati per la loro accuratezza storica e la loro somiglianza ai manufatti originali”, hanno concluso Garau e Atzeni, che vantano un decennio di volontariato culturale e associazionismo con diversi enti non profit, “in questo modo anche un museo privo di esposizioni particolarmente importanti può avere accesso a oggetti altrimenti ottenibili solo con costosi prestiti e rapporti di scambio tra istituzioni museali internazionali. Inoltre le ricostruzioni storiche e le riproduzioni museali permettono al pubblico di imparare in maniera attiva, tramite la riproposizione realistica e funzionale di oggetti altrimenti poco interessanti per lo spettatore. Una cinta, una fibbia o una punta di freccia, grazie alla ricostruzione realistica e tridimensionale, assumono un’importanza e un’interattività altrimenti impossibile da realizzare mediante altri media”.

“Aspettiamo tutti i sardi, ma anche i turisti in transito nell’isola alla nostra mostra”, ha detto il sindaco di Senis, Salvatore Soi. “Sarà anche l’occasione per conoscere il nostro bel centro storico, la fontana spagnola e scoprire le tradizioni e i sapori del nostro piccolo centro”.

Venerdì, 6 maggio 2022

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