"In Sardegna i buoni per i celiaci sono ancora su carta. Il ministro deve eliminare le disuguaglianze" - LinkOristano
Salute

“In Sardegna i buoni per i celiaci sono ancora su carta. Il ministro deve eliminare le disuguaglianze”

La deputata Lucia Scanu ha presentato un'interrogazione chiamando in causa Roberto Speranza

Lucia Scanu
Lucia Scanu

Roma

La deputata Lucia Scanu ha presentato un’interrogazione chiamando in causa Roberto Speranza

Un’interrogazione al ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere che venga garantito il superamento delle disuguaglianze tra i pazienti celiaci, specialmente in Sardegna, tra le regioni che non si è adeguata al buono digitale. A presentarla è stata la deputata Lucia Scanu (Coraggio Italia). I pazienti celiaci sono da sempre soggetti a forti disparità: costretti a spendere di più per acquistare pane, pasta e prodotti senza glutine.

L’edizione 2020 della “Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia”, pubblicata a dicembre 2021 dal Ministero della Salute, si scopre che il numero di persone con celiachia in Italia ha raggiunto quota 233.147: dato in crescita di più di 8.000 unità rispetto al rilevamento dell’anno precedente. In Sardegna le persone celiache sono 7.593 (5.501 donne sono 5.501, 2.092 uomini). Quindi le donne sono le più colpite, con il 66% dei casi. L’isola sta dietro solo a Toscana, Valle d’Aosta e Provincia Autonoma di Trento.

I pazienti celiaci hanno diritto a ricevere buoni per l’acquisto degli alimenti dedicati, ma i sistemi territoriali di erogazione per tali alimenti e i canali di acquisto utilizzabili non sono ancora totalmente omogenei.

Per superare le differenze, il Ministero della salute, insieme al Ministero dell’economia e delle finanze e alle Regioni, sta lavorando a un sistema informatizzato e regolamentato che permetta la circolarità dei buoni all’interno dei sistemi regionali. La Sardegna è una delle quattro regioni che non si sono adeguate al procedimento di dematerializzazione dei buoni, e quindi la trasformazione dal cartaceo al digitale. Questa situazione fra l’altro costringe ancora i pazienti sardi a ritirare gli alimenti in un’unica volta, talvolta in un solo esercizio, e non in base alla necessità personale.

“Considerati i numeri e la situazione di numerosi pazienti”, ha detto la parlamentare Lucia Scanu, “accogliendo le richieste dell’Associazione Italiana Celiachia ho reputato necessario e urgente interrogare il ministro della Salute Roberto Speranza. Ho chiesto quali siano i tempi per l’adozione dei provvedimenti oggetto di impegno e quali provvedimenti intenda adottare per garantire il superamento dello stato di disuguaglianza tra i pazienti, superando le carenze evidenziate”.

Le discriminazioni per le persone celiache sono fortemente presenti anche in ambiti lavorativi e sociali: dall’accesso alla carriera militare alla carenza di risorse destinate alla ricerca, fino alla mancanza di misure premiali per la ristorazione privata e pubblica che forniscono un servizio dedicato o il mancato inserimento del tema nei programmi di studio degli istituti professionali per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, all’insufficienza di programmi di informazione e sensibilizzazione anche nelle scuole.

Venerdì, 6 maggio 2022

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