Da Mogoro a Barcellona, ricerche sulla risonanza magnetica per scoprire prima i tumori - LinkOristano
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Da Mogoro a Barcellona, ricerche sulla risonanza magnetica per scoprire prima i tumori

Nel tempo libero Francesco Grussu studia il catalano e si impegna per la cultura sarda

Francesco Grussu
il ricercatore mogorese Francesco Grussu

Mogoro

Nel tempo libero Francesco Grussu studia il catalano e si impegna per la cultura sarda

Studia a Barcellona per realizzare un macchinario in grado di individuare i tumori in anticipo ma nel tempo libero si esercita a parlare in catalano e si impegna a promuovere la cultura sarda. Francesco Grussu era partito da Mogoro giovanissimo, con il sogno di diventare ingegnere biomedico. E oggi, a 35 anni, si occupa di tecnologie avanzate.

«Lavoro per un centro di ricerca associato all’ospedale Vall d’Hebron, il più grande di Barcellona», racconta. «Studio le apparecchiature per la risonanza magnetica, con il mio gruppo cerchiamo di migliorarle per individuare nei pazienti il cancro in tempo e con più precisione».

«Sono a Barcellona dal 2020, mi sono trasferito in Spagna per motivi di lavoro. Mia moglie è catalana, sono esposto al catalano da anni ma l’immersione vera è iniziata da poco. Sto studiando il catalano, ho ancora molta strada da fare», continua il ricercatore mogorese. «Prima di arrivare a Barcellona, ho vissuto a Londra per otto anni, dove ho conosciuto mia moglie».

Da quando è in Catalogna, Francesco Grussu ha apprezzato le similitudini tra lo stile di vita sardo e quello catalano. «Secondo me, il nostro è più simile a quello dei catalani che a quello del nord Italia”, dice lo studioso. “Ho notato tante affinità nel modo di vivere, di pensare, di relazionarsi con la gente tipica di questa regione della Spagna».

«Vivere qui mi ha aiutato a capire molto di più il sardo, la mia lingua», dice Grussu, spiegando di aver portato con sé un bagaglio pieno di tradizioni. Parla fluentemente il sardo, e quando è libero dagli impegni di lavoro partecipa da remoto alle attività di un’associazione, l’Assemblea natzionale sarda (Ans), nata nel 2019 con l’obiettivo di promuovere la cultura sarda.

Per Sa die de sa Sardigna, il 28 aprile Francesco Grussu ha partecipato a un video collettivo in cui i soci e amici dell’Ans hanno spiegato nella propria lingua l’importanza storica dei fatti celebrati. Il ricercatore mogorese ha parlato in catalano: «è una lingua della Sardegna», spiega.

Il video è stato pubblicato sul canale YouTube di Ans e trasmesso all’apertura dei festeggiamenti per il 28 aprile a Cagliari, organizzati da Ans in collaborazione con altre associazioni. «Il video segue l’intento dell’associazione, quello di cambiare la mentalità dei sardi, affinché non disprezzino le proprie origini», dice Francesco Grussu. «I catalani non hanno vergogna di parlare in catalano. A scuola, all’università, in tutti i luoghi, si parla in catalano e se solo si provasse a paventare l’ipotesi di ridurre le ore di catalano in classe, scoppierebbe il finimondo. In Sardegna invece avviene il contrario, si cerca di contrastare le ore di sardo a scuola, si preferisce promuovere soltanto lingue moderne come l’inglese».

Martedì 3 maggio 2022

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