Banco di Sardegna, i sindaci sardi: rinunciare alle chiusure per discutere su piani di rilancio - LinkOristano
Vertenza

Banco di Sardegna, i sindaci sardi: rinunciare alle chiusure per discutere su piani di rilancio

No alla riduzione dei servizi, invito al confronto rivolto all'istituto di credito e alla Regione

Banco di Sardegna Abbasanta
Il Banco di Sardegna ad Abbasanta

Cagliari

No alla riduzione dei servizi, invito al confronto rivolto all’istituto di credito e alla Regione

Anche il Banco di Sardegna dovrebbe sentire “il dovere di garantire sui territori quella presenza fondamentale della quale i cittadini non possono essere mai privati, ancor di meno in un momento storico delicatissimo come quello che stiamo vivendo”. Lo scrivono 232 sindaci sardi in una lettera indirizzata al presidente della Giunta regionale, al presidente del Banco di Sardegna – Gruppo BPER e al presidente della Fondazione di Sardegna, per contestare la decisione di chiudere nell’Isola altre venti filiali dell’istituto di credito.

Tra i firmatari della lettera-appello ci sono ovviamente i sindaci dei Comuni dell’Oristanese direttamente colpiti dal progetto di “razionalizzazione” annunciato dal Banco: Patrizia Carta per Abbasanta, Maria Sebastiana Moro per Tramatza, Renzo Ponti per Nurachi, Gianni Tatti per Ruinas, Biaggino Atzori per Sini.

Criticando “una scelta unilaterale, lontana dal confronto con quanti rappresentano le comunità e ne curano gli interessi” e il “crescente disimpegno dell’istituto bancario”, i sindaci ricordano che il Banco di Sardegna “storicamente rappresenta il più importante interlocutore creditizio, del risparmio e dei servizi bancari per le famiglie e le imprese sarde, nato dal contributo di tutti i Comuni della Sardegna, che a suo tempo rinunciarono alle Casse comunali di credito agrario, senza neanche accedere all’azionariato della più innovativa istituzione bancaria”.

“Una decisione così importante non riguarda e non può riguardare solo i comuni direttamente interessati dalle chiusure”, sottolinea il documento, “ma è un problema dell’intera comunità sarda, ragion per cui ci sentiamo in dovere di affermare, con forza e chiarezza, tutta la nostra contrarietà rispetto a qualunque forma di riduzione dei servizi bancari nei territori”.

I sindaci chiedono “che l’ipotesi di riduzione del numero delle filiali venga immediatamente accantonata e che si apra un proficuo dialogo con le istituzioni interessate, i rappresentanti delle comunità, il mondo sindacale e il governo regionale, mirato non solo ad evitare le chiusure, ma anche a creare i presupposti per riaprire quelle chiuse negli ultimi anni, sforzandosi di soddisfare, nei limiti del possibile, gli interessi di tutti i soggetti interessati, ma soprattutto di non ledere ulteriormente i diritti e la dignità delle popolazioni coinvolte”.

Per dare forza alla vertenza, nella lettera dei 232 sindaci sardi si chiede all’ANCI Sardegna e al Consiglio delle Autonomie locali “la convocazione di un’assemblea straordinaria, invitando le massime istituzioni regionali, per discutere e ratificare un documento condiviso”, ma anche per affrontare “altre questioni di grande interesse per la popolazione sarda e per le nostre comunità”.

Renzo Ponti Nurachi
Il sindaco di Nurachi Renzo Ponti

Sabato, 26 marzo 2022

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