Turni massacranti e stipendi più bassi d'Europa. La protesta degli infermieri, sfiniti dalla pandemia - LinkOristano
Sanità

Turni massacranti e stipendi più bassi d’Europa. La protesta degli infermieri, sfiniti dalla pandemia

Ieri mattina a Cagliari la manifestazione indetta dal Nursing Up

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Un gruppo di infermieri del sindacato Nursing Up durante la manifestazione a Cagliari

Cagliari

Ieri mattina la manifestazione indetta dal Nursing Up

Da tutta la Sardegna, delegazioni di infermieri si sono ritrovate ieri mattina a Cagliari per rivendicare i propri diritti. Il  sit-in di protesta, che si è tenuto in piazza Yenne, è stato organizzata dal Nursing Up, il sindacato delle professioni sanitarie. Presenti, con bandiere e striscioni, anche gli stessi candidati del sindacato alle elezioni Rsu che si terranno il prossimo 5, 6 e 7 aprile.

La manifestazione si proponeva di portare all’attenzione della politica e dei cittadini i tanti problemi che continuano ad attanagliare la categoria. Gli infermieri sardi protestano per una sanità allo sfascio. A pagare il prezzo di questa situazione sono sì i cittadini, ma anche i tanti professionisti che lavorano nel settore sanitario, e in primis quindi gli infermieri.

Tra i motivi della protesta c’è in primo luogo l’inadeguatezza della retribuzione – attualmente gli infermieri italiani percepiscono uno stipendio tra i più bassi in Europa – ma non solo: si parla anche dello scarso rispetto professionale che la categoria subisce quotidianamente sul posto di lavoro. Gli infermieri sono spesso dequalificati e demansionati, per la carenza di personale di supporto.

Nelle condizioni in cui opera, spiega il Nursing Up, la categoria degli infermieri non può condurre una vita personale e familiare serena, a causa dei turni di lavoro massacranti anche a causa della pandemia.

Il sindacato chiede innanzitutto il pagamento delle migliaia di ore in eccedenza già lavorate per garantire la tenuta del servizio sanitario; il saldo del debito pregresso per le indennità festive infrasettimanali, con un pagamento che dovrà essere messo regime; risorse economiche aggiuntive che permettano di incrementare lo stipendio del personale sanitario; rivedere le dotazioni degli operatori di supporto Oss, prevedendo dunque la presenza continua (e quindi mattina, sera e notte); rivedere le dotazioni del personale infermieristico, con le assunzioni necessarie a garantire il giusto rapporto infermiere/paziente; pagare in tutte le aziende il bonus covid e, infine, garantire in tutte le aziende il diritto allo studio e i buoni pasto.

Venerdì, 18 marzo 2022

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