Telefoni isolati e guasti al pc, al poliambulatorio di Mogoro servizi a rischio e disagi - LinkOristano
Sanità

Telefoni isolati e guasti al pc, al poliambulatorio di Mogoro servizi a rischio e disagi

Diverse segnalazioni e proteste. Il caso di una giovane incinta che ha aveva bisogno di analisi urgenti

Medico ambulatorio sanità
Foto d'archivio

Mogoro

Diverse segnalazioni e proteste. Il caso di una giovane incinta che ha aveva bisogno di analisi urgenti

Telefoni isolati e pc che non funziona. È quanto denunciano gli utenti del poliambulatorio di Mogoro, dove dal fine settimana si sono registrati problemi alla rete telefonica, che hanno causato disagi a chi avrebbe voluto contattare la guardia medica o prenotare una visita specialistica, urgenze comprese.

Numerose le segnalazioni, e c’è persino chi si è rivolto ai carabinieri: “Ho risolto chiamando in caserma, mi hanno dato loro il numero del medico”, spiega una donna ad altri utenti che chiedevano un aiuto sul gruppo del paese.

“Anche io avevo bisogno urgente, niente, telefono staccato”, denuncia un’altra, tra le numerose lamentele.

Tra le segnalazioni più drammatiche, anche quella di una giovane donna in attesa la quale – con una impegnativa per rischio di gravidanza extra uterina – ha rischiato di non poter pagare il ticket a causa di un pc fuori uso e così di non ottenere le credenziali per l’accesso al referto urgente.

“Il ginecologo venerdì 21 gennaio mi ha prescritto un dosaggio di Beta hcg su sangue da fare il prima possibile e da ripetere nelle 48 ore successive”, denuncia la giovane donna. “Essendoci il weekend di mezzo, attendo la mattina di lunedì 24 gennaio per prenotare il primo prelievo. Chiamo il numero del Poliambulatorio di riferimento a Mogoro, unica struttura nel raggio di decine di chilometri che effettua tale servizio. Al numero della Asl non risponde nessuno, il telefono non squilla neanche, la chiamata cade subito”, continua la giovane.

Dopo aver letto sul gruppo Facebook dei compaesani che l’utenza telefonica era irraggiungibile, decide di avvicinarsi alla struttura personalmente: un’infermiera le fissa l’appuntamento per oggi.

Alle 8 in punto, la giovane paziente si trovava al poliambulatorio, dove ha dovuto attendere il suo turno inizialmente all’aperto: “Eravamo al gelo, letteralmente, assieme ad altri pazienti, alcuni dei quali molto sofferenti”.

Un’ora dopo finalmente riesce ad entrare, ma dovrà attendere altri 25 minuti prima di poter effettuare l’esame. “Fatto il prelievo, mi viene comunicato che, a causa di un problema al computer, non avrebbero potuto fatturarmi il ticket. Per questo sarei dovuta tornare venerdì 28 gennaio, giorno in cui presumibilmente la macchina sarebbe stata nuovamente operativa, per pagare, ricevere la fattura e con essa i dati di accesso per scaricare il referto”.

La giovane ha spiegato di non poter attendere, considerata la sua situazione a rischio, ed è riuscita a ottenere i codici per scaricare il referto grazie alla premura di una operatrice comprensiva.

“Le alternative sarebbero state attendere, a rischio forse della mia capacità riproduttiva o magari anche peggio, oppure recarmi in ospedale, intasando ulteriormente le strutture già sofferenti, con tutti i rischi anche del caso in questo periodo emergenziale”, denuncia la giovane. Pericolo scampato, ma situazioni come queste non dovrebbero succedere: “Ringrazio con tutto il cuore la disponibilità dello staff e della persona che si è fatta carico della mia emergenza, trovando una strada alternativa a quella che – nel mio caso – si è rivelata essere una totale inefficienza del servizio sanitario, che avrei potuto pagare molto cara sulla mia pelle”.

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