Graziano Mesina riavrà la pensione. Ora il gip di Oristano decide se restituirgli i soldi - LinkOristano
CRONACA

Graziano Mesina riavrà la pensione. Ora il gip di Oristano decide se restituirgli i soldi

Dopo l'arresto l'ex primula rossa comparirà davanti ai giudici

Graziano Mesina
Graziano Mesina - Foto Agi

Oristano

Dopo l’arresto l’ex primula rossa comparirà davanti ai giudici

Dal mese di febbraio Graziano Mesina potrà nuovamente riscuotere la sua pensione. L’Inps ha accolto in via cautelativa la richiesta presentata subito dopo l’arresto dalle legali dell’ex primula rossa, Beatrice Goddi e Maria Luisa Vernier.

La richiesta comprendeva anche la domanda per riavere gli arretrati: tutti gli assegni non riscossi dal luglio 2020, quando si era dato alla fuga a seguito della condanna definitiva a 30 anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. A quest’ultima istanza l’istituto di previdenza, però, non ha dato ancora nessuna risposta.

Spetterà invece alla Gip di Oristan  Serena Corrias decidere sul dissequestro dei beni di Mesina bloccati lo scorso 18 dicembre, giorno del suo arresto in seguito il blitz dei Carabinieri in una casa di Desulo, dove i militari lo avevano rintracciato dopo un anno e sette mesi di latitanza.

Il prossimo 8 febbraio Mesina dovrà presentarsi al Tribunale di Oristano per la prima udienza.

Le legali di Mesina, Goddi e Vernier, chiedono che gli vengano restituiti gli effetti personali e 6 mila euro in contanti che aveva nel portafoglio quando è stato catturato. I beni erano stati sequestrati all’interno del procedimento per favoreggiamento che aveva portato all’arresto della coppia proprietaria dell’appartamento di Desulo, in cui il latitante è stato arrestato.

Le legali di Mesina hanno espresso soddisfazione per il primo risultato raggiunto e stanno valutando una seconda richiesta per la riscossione delle mensilità di pensione arretrata che Mesina non ha percepito durante la latitanza.

Mesina percepiva l’assegno minimo dal 2007, dopo essere tornato in libertà con il provvedimento di grazia firmato dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Sabato, 22 gennaio 2022

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