Mensa scolastica: il presidente dell'Unione comuni Alta Marmilla risponde ai genitori - LinkOristano
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Mensa scolastica: il presidente dell’Unione comuni Alta Marmilla risponde ai genitori

L'ente non riesce a trovare un'impresa che curi il servizio. Nuovo bando

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L’ente non riesce a trovare un’impresa che curi il servizio. Nuovo bando

Un dettagliato dossier con tutte le attività messe in essere dall’Unione dei Comuni Alta Marmilla per poter assicurare il servizio mensa nelle scuole del territorio e soprattutto per replicare alle contestazioni. Il  presidente dell’Unione, Fabiano Frongia, argomenta con dovizia di particolari per spiegare in sostanza che se il servizio mensa non è ancora partito la colpa non è dell’ente da lui presieduto, ma è da ascrivere a “oggettive situazioni di criticità che interessano nel complesso il territorio dell’Alta Marmilla”. In poche parole, il servizio va erogato in un’unica sede, ma i pasti vanno distribuiti in sette plessi e il numero degli studenti non è tale da interessare più di tanto le aziende.

Frongia spiega e ribatte nella speranza che il problema possa risolversi entro il mese: il 31 dicembre la giunta dell’Unione ha preso atto dell’esito infruttuoso delle procedure di affidamento del servizio e ha ulteriormente aggiornato il progetto di mensa scolastica, approvando ulteriori criteri di premialità, nonché il riconoscimento di un minimo garantito, fornendo al contempo gli indirizzi agli uffici per l’indizione dell’ennesima procedura di affidamento del servizio per l’anno scolastico 2021-2022 e per il successivo anno scolastico 22-23 con eventuale opzione di un ulteriore anno. La gara è stata pubblicata il 12 gennaio, con termine di scadenza per la presentazione delle offerte al 27 gennaio e l’inizio del servizio previsto da febbraio.

Il dossier del presidente Frongia. “Per l’affidamento al servizio mensa nell’anno scolastico 2021-2022 si è provveduto a predisporre il relativo bando pluriennale all’inizio dell’anno scolastico 2021, una volta acquisita la certezza dell’avvio del tempo pieno, con la previsione, sulla base delle diverse interlocuzioni con gli operatori del settore, anche i locali, di un punto cottura in loco”, scrive Frongia. “Preso atto dell’indisponibilità del centro cottura messo inizialmente a disposizione dal Comune di Sini, e valutata l’insufficienza per caratteristiche funzionali e dimensionali degli altri potenziali piani di cottura, compreso quello di Curcùris, ci siano adoperati tempestivamente per trovare una soluzione alternativa, ricercando la disponibilità degli altri comuni aderenti nei quali fosse presente una struttura potenzialmente idonea. È stato pertanto individuato quale centro di cottura unico quello ubicato presso i locali della scuola primaria di Baressa, che si è proceduto ad acquisire in concessione d’uso e ad adeguare con lavori e opere strutturali, completati in tempo utile per l’avvio del servizio la data prevista del 15 ottobre scorso”.

“Nonostante le iniziative progressivamente messo in campo dall’Unione, attraverso correttivi al progetto del servizio associato di mensa scolastica, sia di natura organizzativa, sia di natura economica, tutte le procedure espedite nel periodo settembre-dicembre 2021, si sono concluse, nostro malgrado, con verbali di seduta deserta e quindi con esito infruttuoso”, si legge ancora nella nota del presidente dell’Unione Fabiano Frongia. “È bene precisare che le indagini esplorative nel frattempo avviati al fine di raccogliere le sollecitazioni del mercato di riferimento hanno sempre evidenziato le criticità connesse ad un numero minimale di utenza servita, a fronte di una distribuzione diffusa nei 7 punti di distribuzione che, in concomitanza con il paventato rischio di possibili sospensioni legati alla pandemia da Covid-19, disincentivano gli operatori economici alla partecipazione alle procedure per l’affidamento dell’appalto del servizio di mensa scolastica”.

“Contrariamente a quanto lamentato”, continua Frongia rivolgendosi alle famiglie, “l’avvio del servizio di mensa scolastica è stato da sempre programmato nel corso degli anni con decorrenza dei primi giorni di ottobre, anche al fine di consentire l’entrata a regime del tempo pieno. La possibilità di farsi carico della partenza del servizio in coincidenza con la riapertura della scuola a settembre, da cui ora si fa decorrere il periodo di mancato servizio, andrà pertanto deciso in accordo con l’Istituto Comprensivo di Ales”.

Frongia ha espresso rammarico per “i disagi arrecati alle famiglie che usufruiscono della mensa”, ma ha voluto ricordare ai genitori che hanno espresso malcontento il “il contesto in cui l’Unione di comuni Alta Marmilla si è trovata ad operare negli ultimi anni”.

“L’Alta Marmilla è stata individuata con delibera di giunta regionale quale primaria di sperimentazione della strategia nazionale aree interne rivolta allo sviluppo del territorio, da sempre caratterizzato da un incessante è drammatico fenomeno di spopolamento ed ha una scarsa densità di popolazione, tale da compromettere la sopravvivenza dei servizi di cittadinanza quali scuola, sanità e accessibilità”, ricorda Fabiano Frongia. “L’accordo di partenariato Italia 2014-2020, adottato con decisione dalla Commissione Europea il 29 ottobre 2014, nel prevedere un approccio integrato in risposta alle esigenze di aree geografiche caratterizzate da gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici, prevede quale prima classe di interventi, quella volta a migliorare la qualità e la quantità dei servizi essenziali, tra cui rientra l’istruzione”.

“Con la definizione del piano di razionalizzazione degli edifici scolastici, approvato dall’Unione in conformità gli indirizzi della Snai, sono stati individuati come punti di erogazione dei servizi scolastici i due poli di Ales (che dovrebbe raccogliere oltre agli studenti di Ales e della frazione di Zeppara, quelli di Morgongiori, Curcuris, Gonnoscodina, Pau e Villa Verde) e di Usellus, (cui fanno riferimento gli studenti dei comuni di Mogorella, Ruinas, Villa Sant’Antonio, Azuni, Nureci, Senis, Assolo, Albagiara, Gonnosnò, Baressa e Baradili, Sini). Tuttavia allo stato attuale per la scuola dell’obbligo, primaria e secondaria di primo grado, il processo che dovrebbe portare all’accorpamento dei due punti scuola, pure avviato dall’ente sovracomunale negli anni ‘80 non ha avuto ancora compiuta attuazione, in quanto collegato alla realizzazione delle opere di adeguamento dei plessi scolastici collegate al piano straordinario di edilizia scolastica Iscol@ della Regione Sardegna, mentre restano ancora diffuse sul territorio le scuole dell’infanzia, nell’ottica di ridurre i tempi di trasporto dei bambini più piccoli La fase attuativa dell’accordo di programma quadro per la realizzazione dei suddetti interventi stipulato con tutti i ministri coinvolti, l’agenzia per la coesione territoriale con la stessa regione Sardegna al termine di un lungo e articolato e complesso processo di in condivisione, ha preso avvio soltanto nel giugno del 2021, con la sottoscrizione tra l’Unione e la Regione Sardegna della convenzione attuativa del medesimo accordo”.

“L’ulteriore elemento critico da considerare ai fini del corretto inquadramento della problematica in esame è fatalmente legato alla crisi generata dalla pandemia da Covid-19”, scrive ancora Frongia, “che ha investito tutti i settori produttivi con conseguenti ripercussioni sulle esecuzione dei contratti di fornitura di beni servizi, riducendo significativamente l’interesse del mercato alla partecipazione alle procedure di gara, stante l’incidenza dei maggiori oneri per le imprese e la minore remuneratività delle condizioni economiche degli appalti”.

“L’Unione di Comuni Alta Marmilla”, ha precisato inoltre il presidente, “ha sempre inteso privilegiare l’unitarietà del servizio associato di mensa scolastica, che interessa tutti i 19 comuni aderenti alla stessa Unione, prevedendo l’affidamento di un unico lotto, in quanto funzionale alla economicità della gestione del servizio e maggiormente rispondente alle esigenze di coordinamento organizzativo. Infatti le peculiarità della morfologia territoriale, caratterizzata dalla presenza di piccolissimi centri, alcuni dei quali a rischio di scomparsa, stante la bassa percentuale di popolazione di età compresa tra 0 e 14 anni, non consente un agevole individuazione gli ambiti territoriali omogenei, idonei a garantire un equilibrata suddivisione degli apparati produttivi. E ciò anche tenuto conto della difficoltà di reperire all’interno del territorio dell’Alta Marmilla idonei centri cottura che, comunque, necessiterebbero di consistenti investimenti per la loro messa a norma ed esercizio, con conseguente incremento dei costi a fronte di un numero assai ridotto di utenti”.

Fabiano Frongia - sindaco Villa Sant'Antonio
Fabiano Frongia

Lunedì, 17 gennaio 2022

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