La crisi della sanità oristanese, tra ospedali sguarniti e medicina territoriale dimenticata - LinkOristano
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La crisi della sanità oristanese, tra ospedali sguarniti e medicina territoriale dimenticata

La Cisl-FP scrive al direttore generale della ASL e chiede un cambio di passo

Ospedale San Martino
Il "San Martino" di Oristano, minacciato dalla carenza di personale

Oristano

La Cisl-FP scrive al direttore generale della ASL e chiede un cambio di passo

Abbandono delle piccole realtà territoriali, lunghe liste d’attesa, aumento dei viaggi della speranza. Così la segreteria territoriale della Cisl – in un documento inviato al direttore generale della ASL di Oristano, Angelo Serusi – fotografa lo stato della sanità pubblica nell’Oristanese. Pubblichiamo il documento, firmato dal segretario territoriale Cisl-FP, Salvatore Seoni.

La sanità pubblica oristanese non trova pace da oramai troppo tempo e non passa giorno in cui non si verifichino situazioni che evidenziano le enormi criticità e difficoltà nel garantire una adeguata erogazione delle prestazioni sanitarie in attuazione dei principi costituzionali.

La sanità del nostro territorio si trova in una condizione di grave emergenza causata dalla cronica carenza di personale sanitario e dal costante ridimensionamento delle attività sanitarie nei presidi ospedalieri, ultimo in ordine cronologico la paventata chiusura della Pediatria del nosocomio di Oristano, e tale condizione potrebbe acuirsi ulteriormente per le modalità gestionali poco compatibili con le effettive
necessità sanitarie dei nostri cittadini.

Le criticità della sanità oristanese sono nodi irrisolti che provengono da molto lontano e derivano dalla conseguenza di scelte istituzionali incomprensibili e approssimative, spesso meramente di carattere ragionieristico, che non hanno reso possibile una corretta programmazione e gestione di un sistema articolato e complesso come quello sanitario.

I servizi sanitari e la loro organizzazione e gestione sono sistemi caratterizzati da una grande complessità per cui occorre adottare delle azioni correttive tese a trovare soluzioni reali e auspicabilmente permanenti, allo scopo di garantire a tutti i cittadini l’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie.

L’auspicio è che non si voglia sacrificare la legittima tutela della salute pubblica davanti all’altare del risparmio economico, con il rischio che si palesa ogni giorno più evidente che i tre presidi ospedalieri della provincia di Oristano, molto importanti per il nostro territorio, possano essere ridimensionati in maniera irreversibile.

In questo contesto vi è realmente il rischio di compromettere la fruibilità dei livelli essenziali delle prestazioni sanitarie, poiché le strutture ospedaliere sono fortemente impegnate nell’affrontare la crisi pandemica e c’è poco spazio per la cura di altre patologie, di cui alcune importantissime come quelle oncologiche o cardiovascolari.

Gli indicatori riportano di una sanità malfunzionante, di abbandono delle piccole realtà territoriali, che sono in condizione di grande disagio, di lunghe liste di attesa e di aumento dei viaggi della speranza.

L’attuale situazione obbliga pertanto le istituzioni sanitarie a fare i conti con nuove sfide sull’organizzazione dei servizi sanitari, sulla necessità di attrezzarsi in maniera preventiva anche rispetto ad eventi pandemici come quello derivante dal Covid-19, ma anche e soprattutto sulla necessità di ripensare il ruolo della medicina territoriale.

Se la medicina territoriale fosse stata più adeguatamente organizzata e preparata, dotata di risorse umane e tecnologiche necessarie per una migliore azione di prevenzione, avrebbe potuto dare un contributo rilevante alla gestione dell’emergenza pandemica da ridurre in maniera significativa l’impatto sui presidi ospedalieri.

Il salto di qualità avviene pertanto attraverso il potenziamento dei servizi sanitari ospedalieri ma anche della medicina territoriale che permetterebbe di alleviare i reparti ospedalieri da eccessivi carichi e renderebbe coerente il sistema sanitario con le caratteristiche e tipicità del nostro territorio.

Chiediamo a codesta Direzione di avere una visione strategica e di promozione della salute che metta al centro dei programmi i reali bisogni di salute dei cittadini del nostro territorio.

Salvatore Seoni
segretario territoriale Cisl-FP

Lunedì 17 gennaio 2022

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