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Morbo di Alzheimer: da un dibattito di Sdr tante utili informazioni

L'iniziativa ha consentito di raccogliere diverse testimonianze

Alzheimer 2

Cagliari

L’iniziativa ha consentito di raccogliere diverse testimonianze

Quali sono i primi segnali che indicano l’insorgere del morbo di Alzheimer? In quale periodo della vita prevalentemente si manifestano? Che test occorre fare per verificare se si tratta davvero della malattia? Quali comportamenti devono tenere i familiari davanti a una diagnosi di Alzheimer? Quali sono le fasi della malattia e che cosa bisogna fare per alleviare la sofferenza della persona ammalata? Sono alcune delle domande a cui ha dato risposta l’incontro dibattito “Alzheimer: quando la memoria ti tradisce”, organizzato dall’associazione “Socialismo Diritti Riforme” in collaborazione con la Fidapa di Quartu Sant’Elena, con il Patrocinio dell’amministrazione comunale quartese. Nella prestigiosa Sala degli Affreschi dell’ex Convento dei Cappuccini, dopo i saluti istituzionali e l’introduzione di Maria Grazia Caligaris, socia fondatrice del sodalizio, si sono alternati gli interventi coordinati da Carla Massa, Vice Presidente di SDR

A “raccontare” il percorso della sindrome degenerativa delle capacità cognitive è stata la geriatra Maura Serri. L’esperienza vissuta nel Reparto di Geriatria dell’Ospedale SS. Trinità di Cagliari, oltre agli studi, le ha permesso di comprendere in maniera diretta e approfondita le problematiche psico-sociali delle pazienti e delle famiglie. “L’Alzheimer – ha detto – è una malattia progressiva, invalidante, legata all’avanzare dell’età e alle condizioni di vita delle persone. Non esiste una vera e propria diagnosi sulle cause del disturbo che appaiono multifattoriali e con una matrice probabilmente ereditaria/familiari. E’ però fondamentale riuscire a diagnosticare il disturbo precocemente in modo da poter aiutare il paziente e i familiari a gestire meglio l’insorgere della malattia, almeno nelle prime fasi”.

Il tema delle modalità per accedere ai diritti del paziente e dei suoi familiari, garantiti dalle norme vigenti, è stato invece affrontato da Michela Medda, esperta in previdenza, che ha illustrato il percorso per poter fruire degli aiuti. A partire dalla legge 104 per i permessi retribuiti dei familiari fino all’assistenza domiciliare e alle cure gratuite. “Le norme vigenti – ha sottolineato – partono dal presupposto che la persona affetta dalla malattia ha bisogno di un costante supporto perché non è in grado di badare a se stessa. Ciò significa accedere alla pensione di invalidità e all’accompagnamento ma anche a tutti i farmaci e agli ausili indispensabili per il paziente.  Spesso i familiari, davanti a una diagnosi di Alzheimer o di un’altra forma di demenza senile si sentono spiazzati e non sanno cosa fare. Ecco perché è importantissimo il ruolo del Medico di Famiglia e degli Assistenti Sociali”.

Particolarmente toccante è stato l’intervento di Rina Salis Toxiri che ha ricordato la figura di Gabriella Busonera, medica molto apprezzata, il cui impegno nel Consiglio regionale della Sardegna ha prodotto la prima legge per la gratuità dei farmaci ai malati di Alzheimer. “E’ stata una donna lungimirante – ha detto – che ha offerto un contributo di crescita culturale e umana non solo alla Comunità quartese e alla Fidapa, di cui è stata presidente, ma all’intera Sardegna”. In conclusione il fratello Flavio Busonera ha raccontato la generosità umana e sociale della sorella che- ha detto- ha dedicato la sua vita alla famiglia, al lavoro e alla politica.

Sabato, 15 gennaio 2022

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