Ecco dove sono andate le tartarughe liberate nel Sinis: una si è avvicinata addirittura all'Oceano Atlantico - LinkOristano
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Ecco dove sono andate le tartarughe liberate nel Sinis: una si è avvicinata addirittura all’Oceano Atlantico

Nuovo aggiornamento da parte del CreS che le monitora costantemente

San Giovanni Sinis liberazione tartarughe
La liberazione delle Caretta caretta a San Giovanni di Sinis

Cabras

Nuovo aggiornamento da parte del CreS che le monitora costantemente

Continuano a girovagare i quattro esemplari di tartaruga Caretta caretta liberati all’inizio del mese di ottobre dalla spiaggia di San Giovanni di Sinis, alcuni dopo decenni di vita in cattività nell’acquario di Alghero.

Costantemente monitorate, tramite i tracciatori satellitari posizionati sul loro carapace, le quattro tartarughe inviano preziose informazioni sugli spostamenti effettuati e sul loro comportamento di immersione: a leggerli e interpretarli gli esperti del Centro di recupero del Sinis – CreS che rendono note le preziose informazioni.

I quattro esemplari di Caretta caretta alternano periodi di permanenza in un’area, con spostamenti: la trasmissione dei dati al centro non avviene con la stessa frequenza per tutte e quattro.

Gavino e Genoveffa, che hanno vissuto rispettivamente per oltre 30 e oltre 40 anni in cattività, nell’acquario di Alghero, hanno comportamenti differenti.

Gavino si è avvicinato più volte allo Stretto di Gibilterra, con un percorso tra le coste spagnole e quelle dell’Africa. Ha percorso complessivamente più di 2000 km in circa 3 mesi. Le sue immersioni sono regolari, fino a 45 metri di profondità.

Genoveffa non si è spostata dal mare della Sardegna: continua a nuotare lungo le coste dell’Isola e si ferma spesso in baie protette con bassi fondali. Per quasi un mese è rimasta nei pressi della baia di Porto Conte, nell’Area Marina Protetta di Capo Caccia, dove faceva lunghissime immersioni a qualche decina di metri di profondità. Si è poi diretta al porto di Alghero, dove è stata avvistata e filmata. Sarà una coincidenza, ma Genoveffa è come se fosse tornata a casa: per anni aveva vissuto proprio nell’acquario di Alghero. Poi, però, ha puntato verso la Penisola del Sinis, raggiungendo la spiaggia di Is Arenas. Complessivamente ha percorso 800 chilometri.

Elettra, recuperata dall’Area Marina Protetta di Capo Carbonara e liberata dopo alcuni mesi di degenza presso il Centro di Recupero del Sinis (CreS), ha percorso oltre 1250 km.

Dopo aver raggiunto la Spagna, ha cambiato rotta: inizialmente si è diretta in direzione dell’Algeria, costeggiando le Isole Baleari e ora si muove parallelamente alla costa africana, in direzione Est.

Il dispositivo di Elettra, fanno sapere dal CreS, trasmette pochi dati rispetto a quello di Azzurra, Gavino e Genoveffa – gli altri tre esemplari – e questo rende impossibile l’aggiornamento puntuale sul suo comportamento.

Azzurra, recuperata dall’AMP di Capo Carbonara e stata liberata dopo poco più di un anno di degenza presso il CreS, ha percorso circa 1600 km da quando è stata liberata a San Giovanni Di Sinis.

Aveva inizialmente raggiunto le coste della Sicilia settentrionale, nei pressi di Termini Imerese, e ora ha invertito la rotta e si sta allontanando dall’Isola in direzione Sud. L’esemplare esegue discese regolari fino a 15 metri di profondità, con apnee di oltre un’ora.

Gli aggiornamenti vengono resi noti periodicamente nel sito di Sardegna Ambiente.

Giovedì, 13 gennaio 2022

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