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Sanità

Pediatria e punto nascita dell’ospedale di Oristano rischiano di chiudere

Insufficiente il numero di medici, se non arriveranno i rinforzi

Pediatria (4)
Foto d'archivio

Oristano

Insufficiente il numero di medici, se non arriveranno i rinforzi

Dopo la chiusura per due settimane del reparto di Pediatria e del Punto Nascita dell’ospedale di Lanusei, causata dalla carenza di medici e scattata ieri per decisione del nuovo direttore generale Luigi Cugia, salvo provvedimenti dell’ultim’ora la stessa sorte rischia di subire a breve anche la Pediatria del San Martino. Un servizio fondamentale per un un ospedale di rilievo provinciale con un bacino di utenza di oltre 160 mila abitanti (il terzo in Sardegna dopo Cagliari e Sassari) destinato però a chiudere battenti fra appena tre mesi,  quando cioè resteranno in servizio solo 4 delle 7 pediatre  in organico. Troppo poche per garantire i turni e tutti gli altri servizi garantiti finora. Se non interverranno novità lo stop è inevitabile.

Non solo. L’interruzione delle attività della Pediatria è destinata a causarne subito un’altra,  proprio come all’ospedale di Lanusei, quella del Punto nascita del San Martino, impossibile da tenere aperto senza la presenza di un pediatra e della neonatologia.   E così la nascita di Alba, la prima bimba venuta alla luce nel 2022 a Oristano e in Sardegna, rischia di essere anche una delle ultime festeggiate nel capoluogo, perché per i bimbi oristanesi sarà vietato nascere  in città.

Per i piccoli pazienti, inoltre,  sarà vietato anche ammalarsi.

Lo sanno bene le famiglie dei circa 150 bambini diabetici che dall’inizio dell’anno non hanno più la pediatra di riferimento, andata in pensione dopo anni di impegno esclusivo nell’ambulatorio di diabetologia infantile. L’ ambulatorio è comunque ora coperto da una collega, che però non può farsi carico dei circa 40 piccoli che fanno uso del microinfusore, costretti così a rivolgersi agli ambulatori di Ozieri e Iglesias. Con tutti i disagi che questi trasferimenti comportano per loro e per le loro famiglie.

Da aggiungere che la pediatra che  si occupa dell’ambulatorio di diabetologia pediatrica del San Martino, a differenza della collega che l’ha preceduta, deve dividersi, come le altre colleghe, con  tutti gli altri servizi garantiti dal reparto: i turni nell’area degenza, gli  ambulatori, il punto nascita, i trasferimenti in altri ospedali e il pronto soccorso pediatrico.  Servizio quest’ultimo, su cui si riversano con sempre maggiore frequenza le richieste delle tante famiglie rimaste prive di pediatra di base.

Un’emergenza più volte segnalata, quella della Pediatria, sia dalla responsabile del reparto, Enrica Paderi, che dai sindacati dei medici ospedalieri e dalle stesse associazioni di pazienti.

Nè è stata presa in alcuna considerazione la disponibilità a trasferirsi a Oristano, manifestata in passato da alcuni pediatri impegnati in altre Assl dell’isola.

Il direttore sanitario Sergio Pili insieme al commissario Giorgio Steri hanno annunciato il mese scorso, in un convegno pubblico, l’arrivo di 4 pediatre, reperite dalla graduatoria di un concorso appena concluso. Ma delle professioniste non si ha notizia e al momento all’orizzonte c’è  solo il provvedimento che sancirà la chiusura del reparto.

Domenica, 9 gennaio 2022

 

 

 

 

 

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