Medici in arrivo in Sardegna. Lapia (M5S): "Dall'Ats solo proclami, non hanno ancora l'autorizzazione al trasferimento” - LinkOristano
Sanità

Medici in arrivo in Sardegna. Lapia (M5S): “Dall’Ats solo proclami, non hanno ancora l’autorizzazione al trasferimento”

La parlamentare sarda contesta l'annuncio dato nei giorni scorsi

Mara Lapia
Mara Lapia

Cagliari

La parlamentare sarda contesta  l’annuncio dato nei giorni scorsi

“La campagna acquisti per far tornare nell’Isola i medici sardi, sino a questo momento si è rivelata una spregiudicata operazione d’immagine e nulla di più”. Lo dichiara la deputata Mara Lapia (Cd) che, dopo aver letto sui quotidiano regionali le affermazioni  del commissario straordinario Ats, Massimo Temussi, denuncia il rischio di un flop.

“Secondo Temussi – sottolinea la parlamentare nuorese-, sono una settantina i medici che hanno risposto al bando sulla mobilità esterna indetto da Ats, dichiarando la loro disponibilità a lavorare nei nostri ospedali. Sarebbe un’ottima notizia se non fosse che per vederli nei reparti occorrerà attendere che le aziende di appartenenza degli specialisti diano il nulla osta. Tuttavia, non è detto che questo accada, e non certo perché sono io a dirlo”.

La componente della Commissione affari sociali e sanità della Camera ricorda che a sollevare questa obiezione è stato lo stesso direttore amministrativo di Ats, Attilio Murru:  “Murru, come riportato dalle cronache giornalistiche, è intervenuto su questo tema nel corso delle conferenza sociosanitaria territoriale dell’Ogliastra. Il direttore amministrativo di Ats, e dunque non un passante qualunque, ha ribadito a chiare lettere – prosegue Lapia – che per il trasferimento degli specialisti è necessario un provvedimento degli ospedali”.

Per la deputata Lapia spacciare l’arrivo dei medici in Sardegna come cosa fatta è una manovra furba per cercare di tacitare i cittadini che sempre più si confrontano con gli effetti nefasti della pessima organizzazione in sanità e non esitano a scendere in piazza per rivendicare i loro diritti: “Credo che su questa vicenda – è la conclusione della deputata -, come su altre, sia necessaria ristabilire la verità”.

Martedì, 23 novembre 2021

 

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