A Cabras saranno recuperate le antiche facciate delle case: ecco come cambieranno - LinkOristano
Iniziativa

A Cabras saranno recuperate le antiche facciate delle case: ecco come cambieranno

Il  progetto "Save the traditional Cabras" coinvolgerà  gli studenti del Politecnico e i residenti

Cabras  - Via Cesare Battisti come diventerà
Come diventerà via Cesare Battisti a Cabras

Cabras

Il  progetto “Save the traditional Cabras” coinvolgerà  gli studenti del Politecnico e i residenti

Dal 3 all’8 dicembre, a Cabras, si svolgerà l’iniziativa Save the traditional Cabras, per recuperare le facciate originarie delle case in Terra Cruda a Cabras e gli spazi urbani identitari in modo sostenibile, sotto la guida dell’architetto green pluripremiato Luciano Pia. Il progetto, ideato dall’associazione SinisTerrae per la valorizzazione dell’ospitalità tipica, alternerà workshop didattici ad azioni sul campo, con la partecipazione degli studenti del Collegio di Architettura del Politecnico di Torino.

Nel paese lagunare, si lavorerà quasi una settimana sul ripristino delle facciate di una decina di case storiche, trasformatesi nel tempo, per riportarle all’aspetto originario tipico delle abitazioni in terra cruda, con i colori pastello ottenuti dall’utilizzo di grassello di calce, terra e ossidi. Oggetto dell’intervento sarà Via Cesare Battisti, una delle arterie cittadine che collegano il centro abitativo allo stagno, riconosciuto, per estensione e per rilevanza della biodiversità, come una delle più importanti aree umide della Sardegna, bacino essenziale per affrontare i cambiamenti climatici in corso. A progettare e dirigere i lavori, l’architetto torinese Luciano Pia, tra i più impegnati in Italia nella progettazione di costruzioni che seguano e si adeguino al contesto originario, nell’efficientamento energetico e nella riduzione degli impatti sull’ambiente degli edifici, di cui il suo progetto più famoso e premiato, il condominio “25 verde” di Torino.

L’iniziativa Save the Traditional Cabras, organizzata dall’associazione culturale SinisTerrae, Limolo House e Aquae Sinis Albergo Diffuso, in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Cabras, vedrà la collaborazione di due protagonisti d’eccezione del verde internazionale: i paesaggisti Italo e Vacca e Leo Minniti del Vivaio i Campi di Milis.

L’evento nasce con l’intento di promuovere eventi che valorizzino l’ospitalità e architettura tipica, assieme alle peculiarità naturalistiche e culturali del territorio.

L’azione sul campo per il rifacimento delle facciate. Il workshop, con la partecipazione degli studenti di Architettura del Politecnico di Torino, prevede che i partecipanti realizzino in sinergia con i proprietari delle facciate azioni di consolidamento strutturale, ripristini, intonaci, finitura e decorazioni della parte esterna delle abitazioni. La via sarà poi completata nella prima fase, con un primo allestimento esterno, piantumazione e sistemazioni a verde, con pavimentazioni viaria “green” e arredi urbani integrati. L’attività pratica verrà affiancata quotidianamente da quella didattica, volta ad esplorare, riunire, sintetizzare gli elementi per la conoscenza, la progettazione e la valorizzazione dell’esistente, in uno spirito di continuità storica e culturale sostenibile legata al territorio del Sinis.

Perché il progetto. “Cabras ha una dimensione ideale che ben si presta al recupero identitario degli spazi pubblici vitali – spiega il progetto l’architetto Luciano Pia – come nel villaggio di un tempo, dove la comunità si ritrova e si riconosce nei luoghi che sentono propri. Per questa attività andremo a utilizzare materiali km 0, conformi ai criteri della bioarchitettura e naturali quali, canne, terra, calce e legname locale, che garantiscono un basso impatto ambientale e di emissione CO2, oltre che una riduzione del consumo di energia per la loro produzione e manutenzione. Nell’allestimento del verde, oltre ad arredare ed abbellire, andremo a termoregolare la temperatura esterna della via riducendo l’isola di calore urbano e ad idroregolare lo spazio urbano in modo naturale, senza necessità di attrezzature impiantistiche”.

“Nell’ultimo anno ho affrontato con l’architetto Luciano Pia al mio fianco,  una ristrutturazione impegnativa, ma molto affascinante, quella del Limolo House – racconta Daniela Meloni, dell’Associazione Sinisterrae, imprenditrice e titolare della struttura ricettiva con 6 camere restaurate con criteri di sostenibilità a Cabras –dove Luciano Pia ha realizzato  con i materiali di cantiere diverse installazioni ed opere artistiche e di design,  Limolo House vuole dimostrare che c’è un mondo davvero inesplorato, quello della bioarchitettura, che consente di far rivivere  i luoghi originari con materiali naturali e sostenibili, e che è possibile coniugarli con l’arte e farli diventare un’attrazione turistica. Inoltre, ci sono molte persone, imprenditori, architetti, studenti, ricercatori, professionisti e non, che cercano degli spazi di confronto e pratica su questi temi. Per questo, insieme a Pierluigi Mele di Albergo Diffuso Aquae Sinis con il quale condividiamo l’ubicazione in via Battisti, abbiamo progettato Save the traditional Cabras, come un laboratorio, a beneficio del settore, ma anche della promozione di un luogo che si riappropria della sua identità, un valore aggiunto per un turista sempre più colto e raffinato che cerca una storia di tipicità e moderna sostenibilità nei luoghi che visita. Le case in terra cruda, caratteristiche di quest’area, hanno un’anima, una verità da far conoscere”.

Il ciclo di conferenze. Tecniche di costruzione in terra cruda e canne, conservazione della memoria, consolidamento e recupero con tecnologie moderne e materiali tradizionali, benefici per l’ambiente e il benessere delle persone legati all’intelligenza del sapere tradizionale, economia circolare, saranno alcuni degli argomenti oggetto di lezioni, conferenze e dibattiti.

I workshop didattici si svolgeranno ogni giorno dal 3 all’8 dicembre e vedranno alternarsi interventi dalle università internazionali e nazionali di architettura, ingegneria, turismo e storia come: lo SJTU, lo Shanghai Jiao Tong University; il Politecnico di Torino (Collegio di Architettura); l’Università degli studi di Sassari (con il DADU, dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica e il DISSUF, dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione); l’Università degli studi di Cagliari (DICAAR, Dipartimento di Ingegneria civile, Ambientale e Architettura) e il Consorzio UNO – L’Università a Oristano (Economia e Gestione dei sistemi turistici). Con il contributo dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna e quella delle province di Sassari e Nuoro.

La tavola rotonda finale dell’8 dicembre sarà allestita con una mostra d’esposizione degli elaborati grafici prodotti per la realizzazione degli interventi realizzati come proposta di un modello di riferimento per un recupero diverso del vivere a Cabras. Verranno infine proiettate le immagini del reportage fotografico realizzato durante le attività di progetto dall’Associazione Fotografica Dyaphrama Oristano.

Il secondo intervento ad aprile sul verde pubblico. Nella seconda fase di Save the Traditional Cabras, dall’11 al 17 Aprile 2022, il progetto prevede il completamento dell’intervento nella sua dimensione urbanistica, architettonica ed artistica, con il montaggio di una pergola in canne per tutta l’estensione della via e la messa a dimora stabile del verde pubblico di arredo ad opera dei paesaggisti Italo Vacca e Leo Minniti, con monitoraggio della funzione di abbassamento della temperatura all’interno delle abitazioni e nella pubblica via.

Cabras - save the traditional cabras locandina
La locandina dell'iniziativa

Venerdì, 19 novembre 2021

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